Maltempo in Romagna: rischio malattie per acqua stagnante. Che fare?

03 giugno 2023
Aggiornamenti e focus

Maltempo in Romagna: rischio malattie per acqua stagnante. Che fare?



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L'alluvione che ha colpito l'Emilia-Romagna ora rischia di portare anche un allarme sanitario legato alle condizioni precarie d'igiene per l'acqua stagnante "contaminata da reflui provenienti da sistemi fognari o da sostanze chimiche e da rifiuti agricoli o industriali con possibili impatti sulla salute". Lo segnala l'Ausl Romagna sul proprio sito rilanciando le raccomandazioni per evitare che durante le operazioni di sgombero e di pulizia "non ci si esponga a rischio" e si non compiano "azioni o manovre che possono compromettere la tua sicurezza o quella di altri volontari".

Secondo l'Ausl Romagna i potenziali pericoli sono "il tetano; le infezioni gastrointestinali, quando l'alluvione impatta sul sistema fognario e sui reflui, c'è un maggiore rischio di contrarre infezioni a carico del sistema gastrointestinale che si manifestano con vomito o diarrea". L'Ausl ricorda di "non toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche di fango e ogni volta che è possibile lavati con acqua e sapone; per l'utilizzo di acqua corrente, nelle zone alluvionate si raccomanda di seguire le indicazioni del tuo comune di residenza per essere aggiornato sulla potabilità delle acque erogate; muffe e spore, con il passare dei giorni, l'acqua e l'umidità possono dare origine a muffe e spore pericolose per la salute - raccomandano gli esperti - Cercare di arieggiare il più possibile le zone della casa colpite dall'alluvione, per favorire l'asciugatura di pareti e pavimenti; se si utilizzano generatori a combustione occorre fare attenzione perché possono produrre monossido di carbonio o altre sostanze pericolose e inodori, pertanto utilizzali in sicurezza ed preferibilmente in aree esterne e ventilate".

Per quanto riguarda le norme di comportamento, gli esperti dell'Ausl ricordano che occorre "evitare il contatto con le acque alluvionali per non contaminarsi con acqua o suolo inquinati. Quando questo è inevitabile, meglio seguire alcuni i consigli: indossare sempre stivali o calzatura robusta per proteggervi. Evitare ciabatte e infradito; indossare i guanti quando si prevede il contatto e aver cura di lavare bene le mani con sapone e acqua corrente, al termine. Evitare di toccare viso, bocca e occhi con le mani non pulite; i bambini - conclude l'azienda sanitaria - non devono giocare con fango e acqua".

E sui rischi ambientali e sanitari interviene anche il presidente della Società italiana di medicina ambientale (Sima), Alessandro Miani, confermando che un'emergenza sanitaria potrebbe teoricamente colpire la regione.

Arpal e Asl dell'Emilia Romagna "sono già state allertate per verifiche e controlli sui possibili rischi ambientali e sanitari dell'alluvione in Emilia-Romagna" fa sapere Miani. "Epatiti, gastroenteriti, dermatiti e congiuntiviti fino a intossicazioni - sottolinea il presidente della Sima - al momento non rappresentano un'emergenza, ma Arpal e Asl dell'Emilia-Romagna, che si occupano del monitoraggio su diversi parametri, rispettivamente sull'ambiente e sulla salute, sono già state allertate". Quello che è possibile, ma è una cosa tutta da verificare, aggiunge Miani, "è che potrebbero esserci state emissioni nell'ambiente, con il fango, la melma e le acque stagnanti, cioè i residui delle alluvioni, inquinati da sversamenti sotterranei, e la risalita in superficie degli agenti contaminanti come, ad esempio, le acque reflue".

In questo momento, secondo Miani, peraltro "l'emergenza principale in Romagna, oltre a quella economica, è il fattore psicologico: i più a rischio sono i bambini, gli anziani e le altre persone fragili". Il presidente della Sima sostiene che "è alto il rischio di ansia e depressione per parte della popolazione colpita dall'alluvione, con un aumento, nei casi più gravi, del rischio suicidio". "Bene ha fatto il servizio sanitario dell'Emilia Romagna - spiega - ad inviare sul posto una task force di 123 psicologi da tutta la Regione, dislocati per assistere la popolazione colpita nei centri ospedalieri delle aree devastate da questo evento". L'affiancamento psicologico, secondo Miani, "è importantissimo per le persone fragili e per chi ha perso tutto, anche i parenti o gli amici" (proprio oggi è stata identificata la 15/ma vittima dell'alluvione). E se i giovani hanno generalmente più risorse per superare il trauma, "gli anziani, i bambini, e le persone fragili sono i più a rischio. Per loro il primo intervento deve essere di tipo psicologico, ma in qualche caso sarà necessario anche intervenire con un supporto di tipo psichiatrico".


fonte: Doctor33




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