Nature: l’intelligenza artificiale ha un impatto ambientale molto pesante

19 marzo 2024
Aggiornamenti e focus

Nature: l’intelligenza artificiale ha un impatto ambientale molto pesante



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L'industria dell'intelligenza artificiale (AI) si sta dirigendo verso una crisi energetica, secondo quanto riferisce un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature.

IA e consumo abnorme di energia


All'incontro annuale del World Economic Forum a Davos, in Svizzera l'amministratore delegato di OpenAI, Sam Altman, ha dichiarato che la prossima ondata di sistemi di intelligenza artificiale generativa consumerà molta più energia del previsto, e che i sistemi energetici faranno fatica a sostenerne le richieste. «Si stima che ChatGPT, il chatbot creato da OpenAI a San Francisco, stia già consumando energia equivalente a quella richiesta da 33.000 case, e che una ricerca guidata dall'intelligenza artificiale generativa utilizzi da quattro a cinque volte l'energia di una ricerca web convenzionale» spiega Kate Crawford, della University of Southern California Annenberg, e di Microsoft Research di New York City (Stati Uniti), autrice dell'articolo.

Nel giro di pochi anni, secondo l'esperta, è probabile che i grandi sistemi di intelligenza artificiale necessiteranno di tanta energia quanto intere nazioni, e non è l'unica cosa di cui avranno bisogno.


Ia e consumo abnorme di acqua


I sistemi di intelligenza artificiale generativa, infatti, sfruttano enormi quantità di acqua dolce per raffreddare i loro processori e generare elettricità. A West Des Moines, in Iowa, un gigantesco cluster di data center che serve il modello più avanzato di OpenAI, GPT-4, i residenti hanno rivelato che nel luglio 2022 le macchine utilizzavano circa il 6% dell'acqua del distretto. Anche Google e Microsoft, con i loro modelli linguistici Bard e Bing, hanno bisogno di quantità importanti di acqua, con aumenti del 20% e del 34% del consumo in un anno nella zona dove sono posti i data center.

La ricercatrice afferma che servono azioni pragmatiche immediate per limitare gli impatti ecologici dell'intelligenza artificiale. Tuttavia, resta molto difficile ottenere dati accurati e completi sugli impatti ambientali, e ci sono lacune nella legge europea sull'intelligenza artificiale.



Artificial Intelligence Environmental Impacts Act

Negli USA, è stata proposta a livello governativo l'introduzione dell'Artificial Intelligence Environmental Impacts Act, che raccomanda al National Institute for Standards and Technology di collaborare con il mondo accademico, l'industria e la società civile per stabilire standard per la valutazione dell'impatto ambientale dell'intelligenza artificiale e creare un quadro di segnalazione volontaria per gli sviluppatori e gli operatori. Le misure volontarie, tuttavia, raramente producono una cultura duratura di responsabilità e di adozione coerente.

«Per affrontare realmente gli impatti ambientali dell'intelligenza artificiale è necessario un approccio articolato che includa l'industria, i ricercatori e i legislatori» conclude Crawford. Nell'industria, le pratiche sostenibili dovrebbero essere un imperativo, e audit ambientali regolari da parte di organismi indipendenti potrebbero supportare la trasparenza e il rispetto degli standard. I ricercatori dovrebbero ottimizzare le architetture delle reti neurali per la sostenibilità, e collaborare con scienziati sociali e ambientali per guidare i progetti tecnici verso una maggiore sostenibilità ecologica. Infine, i legislatori potrebbero stabilire parametri di riferimento per l'uso di energia e acqua, incentivare l'adozione di energie rinnovabili e imporre rendiconti ambientali completi e valutazioni di impatto.


fonte: Doctor33

 


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