Per i generici tempi più rapidi

10 novembre 2015
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Per i generici tempi più rapidi



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Ogni volta che scade il brevetto di un originator, in Italia scatta un iter burocratico dai tempi biblici per la registrazione dell'equivalente. Si tratta del cosiddetto Patent Linkage. In sostanza, finché non decade l'esclusività data dal brevetto, non è possibile per altre Aziende farmaceutiche ottenere l'immissione al commercio, l'eventuale rimborsabilità da parte del Servizio sanitario nazionale, e men che meno iniziare la produzione del generico.
A conti fatti, trascorre più o meno un anno prima che sia possibile dare il via alle pratiche necessarie, con tutto ciò che porta con sé a livello di impatto economico. Va detto infatti che in questo lasso di tempo, il brand continua a mantenere la sua "supremazia" e costi invariati.

Ma ora qualcosa sta cambiando. È stato approvato un ordine del giorno a firma Giulia Grillo (M5S) che impegna il Governo a "snellire" la procedura di entrata in commercio del generico. Questa misura è stata sostenuta anche dal Garante della Concorrenza e dovrebbe essere applicata entro più o meno prima della fine dell'anno. In questo modo anche l'Italia si metterebbe in linea con quanto stabilito dalla legislazione dell'Unione Europea, art.106 della Direttiva 2001/83/EC: l'elaborazione, la domanda e la registrazione degli equivalenti, è scritto, è prevista già durante il periodo di validità del brevetto. Senza i rallentamenti provocati dal Patent Linkage, si otterrebbe infine non solo un impatto positivo sul Servizio sanitario nazionale, ma anche la possibilità di garantire ai pazienti l'accesso alle cure innovative.



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