FANS che stanno sullo stomaco

02 settembre 2005
Aggiornamenti e focus

FANS che stanno sullo stomaco



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Meglio dirlo subito: la scoperta dell'acido salicilico e, a scendere dell'aspirina e degli altri antinfiammatori è stata una tappa fondamentale della storia della medicina. Dolore, febbre, infiammazioni sono state, da quel momento, affrontate con efficacia e semplicità. Questo però non vuol dire che si debba chiudere gli occhi sul fatto che l'uso cronico di questi farmaci ha anche effetti negativi. Secondo un recente studio spagnolo, e quindi per una volta "tagliato" all'europea, più di un terzo (36%) delle ulcere gastriche e delle lesioni intestinali all'origine di un ricovero sono proprio dovute all'uso di questi farmaci. Il dato è stato ricavato controllando l'attività di 197 ospedali pubblici spagnoli (rappresentativi del sistema sanitario nazionale), a partire dal 2001, e di un altro gruppo di 26 ospedali. In totale sono state registrati più di 8000 casi di emorragie del tratto digerente, in larga maggioranza di stomaco e duodeno (6 volte quelle localizzate all'intestino). La mortalità è stata del 5,5 % circa, ma la parte di decessi attribuibile all'uso degli antinfiammatori è obiettivamente più bassa: in definitiva, si può stimare che muoiano in seguito a emorragie causate dai farmaci da 21 a 24 persone ogni milione di abitanti oppure, più precisamente, 15,3 persone ogni 100000 pazienti trattati a lungo termine con aspirina e FANS.

I consumatori sono milioni


L'analisi ulteriore rivela che il 90% dei decessi era costituito da pazienti di 60 e più anni di età, e che una quota significativa (il 30% o giù di lì) delle emorragie mortali attribuite ai farmaci vedeva coinvolta l'aspirina a basso dosaggio. Questo aspetto si spiega facilmente: l'aspirina a basso dosaggio viene prescritta come profilassi antitrombotica, ragion per cui l'assunzione è quotidiana e per lunghi periodi. I ricercatori commentano che in effetti si tratta di un dato rilevante, ma comunque inferiore a quello presentato da altre ricerche precedenti. Un editoraiale che commentava lo studio, che è apparso sull'American Journal of Gastroenterology, ricordava che gli effetti collaterali gravi dei FANS non sono poi così frequenti e che il numero non trascurabile di incidenti in termini assoluti è dovuto al fatto che si tratta di farmaci usati ogni giorno da milioni di persone, e più si allarga la platea dei consumatori, maggiori sono i casi sfortunati.

Per ora non ci sono alternative


Quale indicazione trarre dalla situazione è allo stesso tempo facile e difficile. Facile in quanto è chiaro che molti incidenti possono essere prevenuti evitando il sovradosaggio, evitando di associare ai farmaci prescritti dal medico altri, magari da banco, che hanno le stesse caratteristiche e che, quindi, aumentano le possibilità di danno gastrointestinale. Nel caso di chi assuma i FANS perché colpito da artrite o artrosi può essere utile associare al farmaco anche quegli esercizi di mobilizzazione che hanno a loro volta un effetto antalgico, oltre a migliorare la funzionalità articolare. In linea gnerale, poi, si dovrebbe cercare di attenersi alla minima dose necessaria a ottenere l'effetto voluto, senza esagerare. Anche se i ricercatori si augurano che il controllo del dolore possa avvalersi a breve di nuove strategie con minori effetti collaterali, con i cari vecchi FANS si dovrà convivere ancora a lungo, meglio quindi ricordarsi sempre di usarli con intelligenza.

Maurizio Imperiali



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