Iniezioni di speranza

05 dicembre 2008
Aggiornamenti e focus

Iniezioni di speranza



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La SLA, patologia spesso associata agli sportivi, è una malattia rara che colpisce 7000 persone in Italia e circa 500.000 nel mondo. Per questi pazienti la diagnosi è un colpo che infligge ancora una condanna senza appello: la progressiva paralisi di tutti i muscoli del corpo. In più l'origine dalla malattia che distrugge i neuroni motori è sconosciuta. A che punto è la ricerca? Nonostante si tratti di una malattia rara molti scienziati stanno lavorando per trovare una terapia e anche in questo campo le cellule staminali sono state chiamate a dimostrare le proprie potenzialità. Un convegno svoltosi a Roma è stato l'occasione per fare il punto della situazione.

Fase I entro il 2009


Entro aprile 2009 dovrebbero essere pronti i protocolli che guideranno la sperimentazione sull'uomo delle microiniezioni, direttamente nel midollo spinale, di cellule staminali neurali prelevate da feti abortiti. "Speriamo di avviare il primo trial italiano di fase I entro il 2009. Attenderemo le necessarie autorizzazioni per iniziare a valutare la sicurezza di questa tecnica sugli esseri umani dopo i promettenti risultati che si sono ottenuti sugli animali". A parlare è Angelo Vescovi, scienziato dell'Università Milano-Bicocca e dell'Ospedale Niguarda del capoluogo lombardo, nonché direttore della Banca di Cellule staminali cerebralidi Terni. La sperimentazione coinvolgerà, oltre ai due centri milanesi, anche l'Università del Piemonte Orientale, la Banca delle staminali cerebrali di Terni e l'Università di Padova.I ricercatori presenti alla mattinata di lavoro non hanno nascosto un moderato ottimismo. "Sono anni che studiamo queste staminali e non ho mai visto una cavia ammalarsi di tumore dopo il trapianto. Queste cellule - ha ricordato Vescovi - hanno la capacità di integrarsi e presentano notevoli potenzialità, come sottolineano anche i colleghi stranieri che le stanno studiando".

Un passo alla volta


I primi risultati dei test preliminari sull'uomo potrebbero arrivare nel 2010 e potrebbero essere i primi a livello mondiale. "Lo studio in questa fase - ha detto Letizia Mazzini, neurologo del centro SLA dell'Università del Piemonte Orientale - coinvolgerà circa 20 ricercatori" e dovrebbe costare, alla fine, 2 milioni di euro. Ne sono già stati spesi circa 1 mln 350 mila, di cui 300.000 perduti nei meandri della burocrazia che ha rallentato il lavoro". L'operazione chirurgica al centro dello studio sarà di una delicatezza estrema. I chirurghi raggiungeranno il midollo spinale, dopo di che eseguiranno con sottilissimi aghi iniezioni multiple di cellule su ciascun paziente. Dopodiché non resterà che aspettare. Speranze ma non illusioni. Su questo i ricercatori sono stati categorici. "Non stiamo tentando una fuga nel futuro - ha rassicurato Vescovi - ma stiamo organizzando un lavoro rigoroso che seguirà tutte le regole. Per questo - ha aggiunto - attenderemo tutte le necessarie autorizzazioni".

Gianluca Casponi



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