Quali sono le alternative?

25 febbraio 2005
Aggiornamenti e focus

Quali sono le alternative?



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L'uso delle medicine alternative, ormai è un dato assodato, continua a crescere negli Stati Uniti, ma non solo.  Un volume di spesa che determina un'attenzione crescente da parte del mondo medico e dei media. Mancano però dettagli sulla frequenza e la natura dell'uso di questi prodotti, informazioni importanti sia per l'aspetto clinico sia per la ricerca. Per questo i ricercatori statunitensi hanno preso in esame, attraverso un'indagine telefonica, i più recenti trend nell'uso di integratori dietetici.

Il trend delle alternative


Tre gli elementi indagati dai ricercatori: quali integratori dietetici vengano utilizzati, se la prevalenza nell'uso sia aumentata costantemente e se la popolarità dei singoli integratori sia variata negli ultimi anni. A questo scopo sono state condotte interviste telefoniche in 48 stati contigui. I partecipanti sono stati scelti casualmente in famiglie provviste di apparecchio telefonico e sono rappresentativi della popolazione statunitense. La principale indicazione rilevata riguarda il ricorso a integratori dietetici da soli o all'interno di un prodotto. I risultati sono stati significativi. Su 8470 soggetti con più di 18 anni presi in esame, la prevalenza nell'uso di integratori dietetici è passata dal 14,8% al 18,8% in un biennio. Sebbene l'uso non sia cambiato tra i consumatori giovani è addirittura raddoppiato tra gli uomini e le donne con più di 65 anni. Non solo, l'uso di prodotti ben noti come Ginkgo biloba e Panax ginseng è in calo, mentre sarebbe in costante e considerevole aumento il ricorso a integratori come la luteina, un carotenoide affine alla vitamina A, aggiunta frequentemente ai prodotti multivitaminici. Ma come vanno interpretati questi dati? Va detto - premettono i ricercatori - che il crescente utilizzo di questi prodotti, ha portato sicuri benefici in rapporto a una più diffusa consapevolezza e a un maggiore interesse all'argomento. Solo così, infatti, si può giungere a un maggiore interscambio tra pazienti e operatori sanitari. I numeri parlano di una crescita nel consumo di prodotti naturali dietetici, ma l'aumento - commentano i ricercatori - va attribuito soprattutto alla luteina il cui consumo ha avuto un'impennata, al punto che l'indice di prevalenza, escludendo il carotenoide, resterebbe invariato. L'uso dei prodotti varia molto in funzione dell'età e del sesso, quanto alle ragioni dell'uso sono più di una. Un terzo dei consumatori parla, comunque, in termini più generali di vitamine e integratori dietetici, omettendo aspetti di salute specifici. L'identikit del consumatore è donna, bianca, di buona cultura e di alto status socio-economico. Quanto ai prodotti, pur rimanendo sostanzialmente stabile il consumo, si nota l'aumento di prodotti come la glucosammina o la condroitina (utilizzati dagli artrosici) e la diminuzione dell'uso del tanto chiacchierato iperico. Sebbene l'uso di prodotti fitoterapici - concludono i ricercatori - abbia raggiunto un plateau negli ultimi anni, l'esposizione a ingredienti a base di erbe non è destinata a fermarsi, visto che vengono sistematicamente aggiunti ai sempre più raccomandati prodotti multivitaminici.

Fonte:
  • Kelly JP et al. Recent Trends in Use of Herbal and Other Natural Products. Arch Intern Med. 2005;165:281-286.



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