Gli avvelenamenti domestici

09 luglio 2004
Aggiornamenti e focus

Gli avvelenamenti domestici



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Quando si parla di veleno ci s'immagina, quasi sempre, qualcosa di misterioso, vagamente esotico, e comunque estraneo al mondo civile. Niente di più sbagliato, la nostra vita quotidiana è circondata da potenziali veleni: destano viva preoccupazione gli <<invisibili>> inquinanti atmosferici, mentre sono spesso sottovalutati i comuni ospiti delle mura domestiche. Gli avvelenamenti più comuni riguardano proprio l'ingestione accidentale di sostanze chimiche destinate ad uso diverso da quello alimentare: detersivi, detergenti vari (saponi, shampoo, bagni schiuma), ammoniaca, acidi o altri corrosivi (liquidi per sgorgare i lavandini o per eliminare il calcare), soda caustica, candeggina (o amuchina), fertilizzanti, diserbanti, farmaci, alcol, insetticidi, prodotti specifici per pulire il forno o l'acciaio o l'argenteria o le superfici in legno, smacchiatori (trielina, benzina), solventi (acquaragia, acetone, etere), piante da appartamento (l'oleandro è molto tossico), medicine a base di prodotti vegetali. Naturalmente il grado di pericolosità varia da sostanza a sostanza e dipende anche dalla quantità che è stata ingerita, quindi non fatevi prendere dal panico e seguite alcune semplici norme.

Che cosa fare


Se capita un incidente telefonare subito al più vicino centro antiveleni e spiegare esattamente che tipo di sostanza è stato ingerito, se si tratta di un prodotto per l'igiene o la casa munirsi della confezione, così da poter leggere la composizione chimica riportata sull'etichetta. Tenere in casa una confezione di carbone attivo e di dimeticone, sostanze utili in alcuni casi, da assumere solo se lo dice il medico. Il carbone attivo è in grado di assorbire alcune sostanze presenti nello stomaco, evitando così che si diffondano nell'organismo, e di trascinarle verso l'eliminazione da parte dell'intestino. Il dimeticone invece è una molecola, presente anche in molti farmaci da banco, utilizzata comunemente per combattere le coliche gassose. In caso di ingestione di detersivi o saponi evita la formazione di schiuma nello stomaco, eventualità questa molto pericolosa: la schiuma, in caso di rigurgito, potrebbe travasare nei polmoni soffocandoli.

Cosa non fare


Non bere latte: contrariamente a quanto si crede è inutile quando non controproducente. Non tentare di indurre il vomito: se la sostanza ingerita è caustica, infatti, rigurgitarla aumenta i danni a carico dell'esofago e della bocca. Non assumere nessun tipo di medicinale, nel tentativo di alleviare i sintomi dell'avvelenamento, senza prima aver consultato un medico. In caso d'insoddisfacente, o nulla, risposta telefonica non aspettare altre informazioni: presentarsi al pronto soccorso più vicino.

Bambini e anziani

Sono le categorie più fragili nei confronti dei veleni domestici perché i sistemi metabolici, epatici e renali (che l'organismo usa per detossificare ed eliminare le sostanze estranee), sono ancora incompleti, nei bambini, oppure, negli anziani, possono essere deteriorati e non funzionare in modo ottimale. I bambini, soprattutto da 1 a 4 anni, sono i soggetti più esposti agli avvelenamenti accidentali perché scoprono ed esplorano il mondo che li circonda, e non sono in grado di distinguere eventuali pericoli. Gli anziani, invece, incorrono più frequentemente in errori terapeutici:a causa delle molte medicine che devono assumere, o di problemi alla vista, possono sbagliare farmaco o eccedere nelle dosi. Per quanto riguarda i farmaci occorre tenere presente che una dose, ritenuta normale per un adulto, è quasi sempre eccessiva per un bambino e per un anziano, a causa delle insufficienze metaboliche di cui sopra.

I primi segnali

Come capire se c'è stato un avvelenamento? Alcuni sintomi sono comuni alle diverse sostanze, quindi fare attenzione se si manifestano all'improvviso e senza cause apparenti. Ecco i segnali d'allarme: nausea e vomito, dolori addominali, diarrea, pallore e difficoltà respiratorie, brividi di freddo, mal di testa, difficoltà visive, perdita di conoscenza. Le sostanze caustiche o corrosive si distinguono, invece, perché causano la comparsa di vesciche e segni di ustione alla bocca e al viso.

Prevenire

Riporre le sostanze pericolose dove i bambini non possano raggiungerle, non travasare prodotti casalinghi in contenitori diversi, soprattutto bottiglie di acqua minerale o altri contenitori per alimenti. Evitare, se possibile, di tenere in cucina prodotti che non siano cibi e bevande, inoltre non forzare mai le chiusure di sicurezza previste su certi prodotti. Non strappare le etichette e seguire le istruzioni e avvertenze che vi sono riportate (maneggiare con i guanti, diluire in acqua, aerare l'ambiente dopo l'uso). Non mischiare tra loro i detersivi per la casa perché reagendo possono sviluppare vapori molto tossici. Conservare i farmaci nelle loro confezioni originali, complete di foglietto illustrativo, che spesso riporta anche informazioni per i casi d'emergenza; eliminare periodicamente i farmaci scaduti.

Alcolici

L'alcol etilico contenuto nel vino, nei liquori, in alcuni medicinali in gocce o sciroppo (inclusi anche i farmaci omeopatici e quelli naturali), nei disinfettanti per la persona e per la casa può rappresentare un pericolo per i bambini. L'alcol, infatti, è molto tossico per il sistema nervoso centrale e i bambini fino ai 14 anni non sono in grado di metabolizzarlo. I sintomi dell'intossicazione sono tipici: viso arrossato, stati di euforia alternati a depressione, nausea e vomito, vertigini e, nei casi più gravi, disturbi respiratori e cardiaci fino al coma.
Se l'ingestione è modesta conviene provocare il vomito meccanicamente, poi somministrare acqua e bicarbonato e tenere il paziente a riposo e al caldo (si può verificare un eccessivo abbassamento della temperatura corporea per la vasodilatazione indotta dall'alcol). Attenzione: mai indurre il vomito se il soggetto non è cosciente e, se i sintomi sono più seri, chiamare l'ambulanza o andare al pronto soccorso.

Gas

L'avvelenamento può avvenire anche per inalazione, cioè quando si respirano sostanze gassose o vapori tossici che si liberano dai liquidi. Nell'ambiente domestico le esalazioni tossiche possono derivare da alcune delle sostanze descritte in precedenza, ad esempio ammoniaca, solventi, candeggina, diserbanti, insetticidi, smacchiatori, oppure da perdite nelle tubature del gas o mal funzionamento di una stufa. Se non c'è un sufficiente ricambio d'aria, o è ostruita la canna di tiraggio della stufa o del camino, l'appartamento si satura di ossido di carbonio e viene a mancare l'ossigeno (come quando si sviluppa un incendio), quindi si può morire soffocati.
  • Che cosa fare Trasportare l'infortunato fuori dall'ambiente contaminato, meglio, se possibile, all'aria aperta e chiamare i soccorsi; se il soggetto ha perso conoscenza si deve procedere alla rianimazione tramite respirazione bocca a bocca e/o massaggio cardiaco. Aprire tutte le finestre per lasciar fuoriuscire il gas tossico
  • Che cosa non fare Non accendere la luce, apparecchi elettrici, fiammiferi, accendini: non solo il gas ma anche i vapori di alcuni solventi sono infiammabili ed esplosivi. Non somministrare medicinali, né cibi o bevande finchè non si è parlato con un medico.
  • I primi segnali Se si è respirato un veleno si avverte, quasi subito, irritazione o bruciore al naso, alla gola e alla trachea, tosse e, talvolta, difficoltà respiratorie.
  • Prevenire Oltre alle precauzioni già elencate sopra, non andare mai a dormire lasciando accesi gas, stufa, camino, forno, termocoperta, calorifero elettrico (meglio sarebbe spegnere tutte le apparecchiature elettriche per evitare possibili cortocircuiti). Lasciare sempre una finestra socchiusa per garantire il ricambio d'aria e non tenere piante in camera da letto (durante la notte liberano anidride carbonica).

Elisa Lucchesini



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