Giù le sigarette su i farmaci

13 gennaio 2006
Aggiornamenti e focus

Giù le sigarette su i farmaci



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Sarà contento l'ex ministro Sirchia visto che a un anno esatto dall'entrata in vigore della discussa legge antifumo, in Italia ci siano 500 mila fumatori in meno. L'annuncio trionfale è stato dato in settimana dal sottosegretario alla Salute Domenico Di Virgilio, in una conferenza stampa svoltasi a Roma. La conferenza, tenuta durante il convegno "Tutela della salute dei non fumatori: un bilancio dopo un anno di applicazione della legge", è stata l'occasione per sciorinare i numeri. Numeri assolutamente positivi. Ma la strada è lunga e a dover smettere di fumare sono ancora in molti. A questi si è rivolta la conferenza stampa svoltasi a Milano, nella quale è stato illustrato un nuovo metodo innovativo per ridurre le sigarette fumate. Ma per cominciare, i numeri.

Tempo di bilanci


La diminuzione del numero dei fumatori riguarda sia gli uomini sia le donne, che nella scelta di spegnere le sigarette hanno attribuito all'entrata in vigore della legge un certo peso. Il 7% di tutti coloro che hanno deciso di smettere, infatti, l'hanno fatto spinti dai numerosi divieti. Un dato che, in realtà segue la tendenza degli ultimi quindici anni, nei quali il numero dei fumatori in Italia è costantemente diminuito. Dal punto di vista geografico la più alta percentuale di fumatori si registra nell'Italia centrale (24,3%) e la più bassa al Sud (20,9%). Un altro dato positivo, anche se parziale, attribuito alla legge antifumo è quello relativo ai ricoveri per infarto acuto del miocardio, che da un'indagine svolta in quattro regioni (Piemonte, Friuli, Lazio e Campania) mostra una riduzione del 7% dei ricoveri per questa causa nella popolazione di età tra i 40 e i 64 anni. E gli aspetti commerciali? Meno fumatori meno sigarette vendute, l'equazione è rispettata. Secondo il ministero dell'Economia tra gennaio e novembre del 2005 si è osservata una riduzione complessiva nelle vendite del 5,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Va detto, peraltro, che il calo delle vendite è più basso di quanto atteso ed è compensato dall'aumento delle vendite di sigari e trinciati, che hanno registrato un balzo in avanti del 5,8% dopo il via libera ai divieti sulle sigarette. Un altro aspetto importante, a un anno dall'approvazione, riguarda la buona accoglienza che la popolazione ha riservato alla legge. Non si sarebbe detto, viste le polemiche iniziali e, invece, l'87,3% degli intervistati in un indagine Doxa, è concorde con il divieto assoluto di fumo nei locali pubblici. E anche le abitudini non sono così cambiate, la gente, al contrario di quanto si temeva, continua a frequentare bar e ristoranti. Meno rispettato, invece, il divieto nei luoghi di lavoro, dove le ispezioni NAS hanno già riscontrato parecchie infrazioni. Un trend in crescita è anche quello dei farmaci anti-fumo, in particolare di prodotti sostitutivi della nicotina: secondo i dati forniti dall'Agenzia Italiana del farmaco (Aifa) le vendite di questi prodotti sono quasi raddoppiate rispetto allo stesso periodo del 2004. E proprio di questi si è parlato nell'incontro milanese.

Prima ridurre poi smettere


Si può smettere di fumare senza stress? Gli esperti presenti a Milano ne sembrerebbero convinti. Il segreto? Una disassuefazione graduale che prevede l'utilizzo di gomme e inalatori per ridurre il numero di sigarette fumate, per arrivare poi all'astinenza completa. Il target di questa nuova strategia sono i "duri e puri" del fumo quelli che magari hanno provato ma si sono scoraggiati e che rappresentano la maggioranza dei fumatori. Il fumatore tipo, perciò, è un individuo che non è ancora pronto a farlo subito, e in una sola volta, oppure quello che ha provato ma non è riuscito a smettere perché non realmente pronto alla riduzione immediata del consumo di sigarette. Ma come funziona il metodo? Come ha spiegato Stefano Nardini, chairman del gruppo di studio sul fumo del European Respiratory Society, bisogna rinunciare al 50% delle sigarette quotidiane, la soglia minima per ottenere una riduzione significativa dei danni da fumo. Grazie all'uso di gomme o inalatori di nicotina, inoltre, si dà il tempo al fumatore di sviluppare nuove abitudini e stili di vita e prepararsi all'addio definitivo al fumo. E man mano aumenta la fiducia e si riducono i sintomi dell'astinenza. Funziona? Sembrerebbe di sì. Recenti studi mostrano che l'utilizzo della terapia con nicotina consente di raggiungere percentuali di riduzione del fumo, con successiva disassuefazione definitiva, nettamente superiori a quelle ottenute con il placebo, con tassi di successo che vanno da almeno il doppio a tre volte di più. Ora si tratta di aspettare le prossime indagini statistiche. Quello che per ora risulta chiaro è che ormai anche per i fumatori incalliti e convinti non c'è scampo. Che siano destinati a diventare una specie protetta?

Marco Malagutti



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