Vectimax Premix 6 mg/g busta alluminio da 5 kg

10 maggio 2024
Prodotti veterinari - Scheda Vectimax Premix 6 mg/g

Vectimax Premix 6 mg/g busta alluminio da 5 kg


Tags:

TITOLARE:

ECO Animal Health Europe Limited

CONCESSIONARIO:

Ecuphar Italia S.r.l.

MARCHIO

Vectimax Premix 6 mg/g

CONFEZIONE

busta alluminio da 5 kg

FORMA FARMACEUTICA
fiala iniettabile

PRINCIPIO ATTIVO
ivermectina

GRUPPO TERAPEUTICO
Endectocidi

RICETTA
Ricetta non ripetibile veterinaria D.LGS 218/2023

SCADENZA
18 mesi

PREZZO
-------- €

CONFEZIONI DI VECTIMAX PREMIX 6 MG/G DISPONIBILI IN COMMERCIO
  • vectimax premix 6 mg/g busta alluminio da 5 kg (scheda corrente)

INDICAZIONI

A cosa serve Vectimax Premix 6 mg/g busta alluminio da 5 kg

trattamento delle infestazioni da nematodi o artropodi dovute a:
Ascaridi gastrointestinali: Ascaris suum (adulti e L4), Hyostrongylus rubidus (adulti e L4), Oesophagostomum spp. (adulti e L4), Strongyloides ransomi (adulti)*
Strongilosi polmonare: Metastrongylus spp. (adulti)
Pidocchi: Haematopinus suis
Acari della scabbia: Sarcoptes scabiei var. suis
*Somministrato a scrofe gravide prima del parto controlla efficacemente la trasmissione via latte di S. ransomi ai suinetti.

MODO D'USO

Come si usa Vectimax Premix 6 mg/g busta alluminio da 5 kg

per assicurare la somministrazione della dose corretta, il peso corporeo deve essere stabilito nel modo più accurato possibile; l'accuratezza del dosatore deve essere verificata. Per garantire una buona distribuzione del prodotto, questo deve essere preventivamente miscelato con una quantità idonea di ingredienti alimentari prima di essere incorporato nella miscela finale. Il livello di dosaggio raccomandato è 0,1 mg ivermectina/kg di peso corporeo somministrato giornalmente per sette giorni consecutivi. La quantità idonea di premiscela di ivermectina in grammi per tonnellate di mangime finito può quindi essere calcolata come segue:
Percentuale premiscela (g/t mangime) = 100 x peso corporeo medio (kg): 6 x quantità media cibo assunto giornalmente (kg)
Per evitare il sottodosaggio o il sovradosaggio, i suini da trattare vanno raggruppati in base al peso e la dose da somministrare va calcolata in base all'animale più pesante di tale gruppo.
Suini in accrescimento: Il livello di dosaggio raccomandato di 0,1 mg/kg di peso corporeo al giorno per sette giorni si ottiene generalmente, per suini fino a 40 kg di peso, aggiungendo 333 g di premiscela di ivermectina per ogni tonnellata di mangime finito. La premiscela di ivermectina deve essere mescolata uniformemente nel mangime finito e somministrata in maniera continuata in un'unica razione per sette giorni consecutivi. In suini di peso vivo pari e superiore ai 40 kg, il consumo medio giornaliero di mangime in termini di cibo assunto può risultare inferiore al 5% del peso corporeo, nel caso in cui siano applicati programmi di alimentazione limitata o nel caso in cui i suini vengano alimentati con mangimi ad alto valore proteico. Per i suini di peso pari e superiore ai 40 kg, aggiungere 400 g di premiscela di ivermectina per ogni tonnellata di mangime finito.
Suini adulti: Il livello di dosaggio raccomandato per suini adulti di peso vivo superiore ai 100 kg si ottiene generalmente mescolando uniformemente 1,67 kg di premiscela di ivermectina per ogni tonnellata di mangime. Il mangime medicato che ne risulta deve essere somministrato calcolando 1 kg per 100 kg di peso corporeo, tutti i giorni per sette giorni consecutivi, come parte della razione individuale. Nei casi in cui il mangime medicato venga somministrato come parte della razione, si raccomanda di somministrare il mangime contenente ivermectina per primo. Dopo il consumo di questo, somministrare la quantità giornaliera di mangime rimanente. Questa procedura deve essere ripetuta per sette giorni consecutivi. In alternativa, nei casi in cui l'assunzione di mangime secco possa essere determinata con precisione e tutti gli animali da trattare abbiano un peso corporeo simile, le quantità da aggiungere possono essere calcolate usando la formula precedente per consentire la somministrazione del solo mangime medicato.
PROGRAMMA DI TRATTAMENTO RACCOMANDATO
Suini in accrescimento: I gruppi di suini in accrescimento devono essere trattati per sette giorni consecutivi trasferendoli in settori puliti. Se non è possibile un sistema di suddivisione, si raccomanda di iniziare il programma di controllo dei parassiti attraverso la somministrazione nel mangime con il trattamento di tutti i suini in accrescimento già presenti.
Animali da riproduzione: Gli animali da riproduzione vengono trattati somministrando mangime medicato per sette giorni consecutivi. All'inizio di qualsiasi programma di controllo dei parassiti è importante applicare il trattamento a tutti gli animali del branco. Dopo il trattamento iniziale, usare la premiscela regolarmente come segue:
Scrofe: Somministrare 14-21 giorni prima del parto per ridurre al minimo le infezioni dei suinetti.
Scrofe giovani: Somministrare 14-21 giorni prima della riproduzione. Somministrare 14-21 giorni prima del parto.
Verri: Somministrare almeno 2 volte all'anno. La frequenza e la necessità del trattamento dipendono dal grado di esposizione ai parassiti.
Questo prodotto deve essere utilizzato solo da fabbricanti autorizzati per la produzione di alimenti. Il prodotto può essere incorporato in mangime in pellet precondizionato a vapore fino a 10 secondi a una temperatura non superiore agli 65oC

AVVERTENZE

l'esposizione dei suini trattati ad animali infestati, edifici, terreni o pascoli contaminati, può determinare la reinfestazione rendendo necessaria la ripetizione del trattamento. Dal momento che l'effetto dell'ivermectina sugli acari della scabbia non è immediato, evitare il contatto diretto fra suini trattati e non trattati per almeno una settimana dopo il completamento della terapia. Poiché l'ivermectina non ha effetto sulle uova dei pidocchi e possono essere necessarie fino a tre settimane per la schiusa, è possibile dover ripetere il trattamento. Occorre usare cautela per evitare le pratiche seguenti, poiché esse aumentano il rischio di sviluppo di resistenza e in ultima analisi potrebbero rendere la terapia inefficace: Uso troppo frequente e ripetuto di antielmintici della stessa classe per un periodo prolungato.; Sottodosaggio, che potrebbe essere dovuto a una sottostima del peso corporeo, all'errata somministrazione del prodotto o alla mancata taratura del dispositivo dosatore (se previsto).I sospetti casi clinici di resistenza agli antielmintici devono essere ulteriormente studiati mediante opportuni test (ad es. test di riduzione della conta delle uova nelle feci). Ove i risultati del(i) test indichino marcatamente la resistenza a un particolare antielmintico, deve essere utilizzato un antielmintico appartenente a un'altra classe farmacologica e con diversa modalità d'azione. Gli animali malati posso avere un appetito ridotto e un alternato consumo di acqua e devono, se necessario, essere monitorati individualmente. Per ottenere un controllo adeguato dei parassiti e ridurre la probabilità che si sviluppi farmacoresistenza agli antelmintici, chiedere consiglio al veterinario sui programmi di dosaggio appropriati e sulla gestione adeguata delle scorte.
Precauzioni speciali per l'impiego negli animali: Nessuna.


Data ultimo aggiornamento: 15/02/2024

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico

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