Assistenza ai familiari, legge di stabilità la mette in discussione

12 ottobre 2012
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Assistenza ai familiari, legge di stabilità la mette in discussione



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«Preoccupante» e «immorale», sono questi i commenti già raccoltidalla norma che modifica la legge 104/1992 e riduce del 50% la retribuzione dei dipendenti della pubblica amministrazione, nei giorni di permesso per l'assistenza a parenti disabili che non siano coniugi o figli, introdotta nel testo della legge di stabilità avviato dal Governo all'iter parlamentare.La preoccupazione la esprime Giuseppe Scaramuzza, coordinatore nazionale di Cittadinanzattiva-Tribunale del malato,che da diverse settimane contesta questa modifica che «avrà ricadute soprattutto sui tanti familiari che hanno genitori anziani a carico». «Gli anziani sono il problema più grande» ha affermato «Con l'aumento delle tariffe delle residenze per anziani, non ci sono più richieste né liste d'attesa e sono sempre più numerose le famiglie che devono accudire gli anziani, e ora dovranno fare salti mortali». Secondo Scaramuzza si tratta di un provvedimento di una «gravità esagerata, non è pensabile che l'unico modo per ridurre la spesa sia guardare ai conti». E ha aggiunto: «L'unico approccio che vediamo è quello mirato a ridurre la spesa, ma finisce sempre per colpire i cittadini e ora anche l'assistenza ai non-autosufficienti che sempre più spesso sono persone anziane. Il governo Monti ha inizialmente invocato rigore, sviluppo ed equità ma si è concentrato solo sul rigore e ora si sta perdendo il rispetto per le persone». Esprime il suo dissenso anche l'ex ministro Livia Turco, che definisce «cosa immorale einaudita, modificare una legge che ci è invidiata in tutto il mondo, in più in un momento già cosi difficile per i cittadini».



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