Più alternative meno vaccinazioni

05 maggio 2005
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Più alternative meno vaccinazioni



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''Ove non vi siano controindicazioni di carattere medico, le vaccinazioni dovrebbero essere effettuate normalmente utilizzando vaccini testati e approvati in modo convenzionale'' così si è espressa l'Associazione britannica di Omeopatia a proposito delle vaccinazioni. Ciò nonostante è un dato di fatto che la diffusa diffidenza verso il ricorso ai vaccini vede i fautori delle medicine alternative come principali protagonisti. A ulteriore conferma arriva uno studio canadese, pubblicato sulla rivista Pediatrics, dal quale emerge come i bambini trattati con terapie alternative siano quelli con i più bassi tassi vaccinali rispetto alla popolazione generale e siano, di conseguenza, anche quelli più esposti al rischio di malattie prevenibili come orecchioni e morbillo. Ma che cosa dice lo studio?

Lo studio canadese
La premessa degli autori è semplice. Il ricorso a terapie complementari è un trend crescente nel Nord America e non solo. Uno dei problemi che questo trend comporta è dato dalle raccomandazioni avverse che spesso il terapeuta ''alternativo'' fa, in particolare quando si tratta di pazienti pediatrici e di pratiche come la vaccinazione. Per questo i ricercatori hanno preso in esame tutti i casi di adolescenti e bambini che hanno avuto accesso a una clinica canadese di insegnamento naturopatico e hanno preso in esame, in particolare, aspetti come il ricorso a prodotti alternativi e lo status vaccinale. La revisione dei 482 referti presi in considerazione ha mostrato come il 35% dei pazienti che si sono presentati alla clinica per disturbi come malattie cutanee, problemi gastrici o psichiatrici stavano già utilizzando rimedi alternativi, dalle vitamine ai prodotti omeopatici. Non solo. L'8,9 % dei bambini non era stato vaccinato contro parotite, morbillo o rosolia. Tre le principali cause di questo fenomeno: l'età ancora giovane, il maggior ricorso a rimedi alternativi e i dubbi dei genitori rispetto alla sicurezza dei vaccini. Risulta evidente, concludono i ricercatori, che i genitori dovrebbero essere incoraggiati a raccontare al medico dell'eventuale ricorso a trattamenti alternativi, ma a loro volta i medici dovrebbero assicurarsi dell'eventuale ricorso a queste alternative nel delineare il profilo medico del piccolo paziente. Da una parte, infatti, i medici potrebbero non aver ancora realizzato l'importanza crescente del fenomeno ''alternative'', d'altro canto i genitori potrebbero non avvertire l'importanza di condividere queste informazioni con il medico, sulla base del motto, notoriamente smentito, naturale uguale sicuro. Il tema delle vaccinazioni, concludono i ricercatori, è cruciale. Bisogna capire quali siano gli eventuali pregiudizi dei genitori visto che ben il 27% di quelli esaminati cita il rischio di effetti collaterali per i loro bambini, e su tutti il rischio autismo è il più sbandierato. Hanno ragione? Le evidenze scientifiche sembrerebbero ormai escluderlo e comunque sarebbe bene che qualcuno lo spiegasse anche a loro.

Marco Malagutti

Fonti
Mills E. et al. Characteristics of Pediatric and Adolescent Patients Attending a Naturopathic College Clinic in Canada. Pediatrics, Mar 2005; 115: e338 - e343.



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