Il superlavoro avvicina all’abuso di alcol

20 gennaio 2015
Aggiornamenti e focus

Il superlavoro avvicina all’abuso di alcol



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La Direttiva europea sull'orario di lavoro raccomanda di non superare le 48 ore lavorative settimanali. Eppure sono molti i lavoratori che superano tale limite, probabilmente ignari del fatto che lavorare troppe ore a settimana può aumentare, oltre allo stress e alla stanchezza, anche il rischio di eccedere con il consumo di alcol. Uno studio recentemente pubblicato sulla rivista British medical journal ha infatti sottolineato che andare oltre la soglia delle 48 ore settimanali di lavoro aumenta dell'11 per cento la probabilità di consumare dosi elevate di alcol.

«Il rischio di cominciare a bere troppo aumenta del 13 per cento per chi lavora tra le 49 e le 54 ore settimanali e del 12 per cento per chi supera le 55 ore rispetto a chi invece segue il normale orario lavorativo di 35-40 ore alla settimana» spiega Marianna Virtanen del Finnish institute of occupational health di Helsinki e prima autrice dell'articolo. Per arrivare ai risultati finali Vitanene colleghi hanno selezionato gli studi già pubblicati sull'argomento e ne hanno analizzato i risultati, valutando i dati relativi a più di 333mila persone in 14 diversi Paesi.
Le ragioni del superlavoro possono essere molto diverse: dirigenti e professionisti per esempio lavorano molte ore alla settimana per ottenere maggiori risultati o avanzamenti di carriera e di stipendio, ma ci sono anche le persone che sono costrette al superlavoro per raggiungere uno stipendio sufficiente. Indipendentemente dalle motivazioni che portano ad eccedere con il lavoro, rimane una costante: lavorare troppo aumenta lo stress e la stanchezza e per qualcuno l'alcol può diventare una soluzione a questi problemi, una sorta di analgesico per alleviare i dolori fisici e mentali.

Ma quando si può parlare di un consumo di alcol rischioso per la salute?
Le definizioni variano, ma è possibile per esempio fissare una soglia di 14 drink a settimana per le donne e 21 per gli uomini, ricordando che un drink corrisponde per esempio a una lattina di birra da 330 ml, un bicchiere di vino da 125 ml o un bicchierino di superalcolico da 40 ml. «Quando si superano queste soglie di consumo si rischiano importanti problemi per la salute come malattie del fegato, tumori, disturbi cardiaci e mentali, ma si rischiano anche incidenti e scarsa produttività e attenzione sul lavoro» precisano gli esperti che sottolineano l'importanza di prendere in considerazione anche l'orario di lavoro tra i fattori di rischio che è possibile modificare per evitare l'abuso di alcol.



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