Per tumore al fegato si intende una neoplasia maligna che interessa il fegato, la ghiandola più grande del corpo umano, che ha il compito di filtrare e depurare il sangue e contribuisce al processo digestivo (attraverso la produzione della bile e di importanti enzimi digestivi).
Viene considerata una malattia abbastanza rara, soprattutto in Europa. Negli uomini l'incidenza cresce rapidamente con l'aumentare dell'età; in generale, colpisce maggiormente le persone di età >65 anni.
Il fegato, invece, è frequentemente sede di tumori secondari, ossia di metastasi, che colonizzano il fegato, ma originano in altri organi (come il colon-retto).
In fase iniziale la malattia è spesso asintomatica.
Il tumore al fegato è una malattia subdola e, a differenza di altri tumori maligni, ha spesso un decorso piuttosto lento e indolore: soprattutto nelle fasi iniziali, può non dare alcun segno. Ecco perché si parla di tumore silenzioso. Solo con il passare del tempo e la progressione del tumore possono comparire le prime manifestazioni: un dolore alla parte superiore dell'addome, che si può irradiare anche alla schiena e alle spalle, un ingrossamento del ventre, una perdita di peso e di appetito ingiustificata, senso di nausea, vomito, sensazione di sazietà anche in seguito a pasti poco abbondanti, stanchezza, ittero (colore giallo della cute), colorazione scura delle urine e febbre. Si tratta di sintomi poco specifici, che possono trarre in inganno ed essere collegati ad altre malattie.
La diagnosi si basa sull'esame obbiettivo, su esami del sangue (dosaggio dell'alfa1-feto proteina, sostanza aumentata in caso di tumore epatico, e test di funzionalità epatica) e su indagini strumentali (ecografia addominale, TAC, risonanza magnetica nucleare). L'esame istologico del tumore e la diagnosi definitiva possono essere eseguiti tramite l'esecuzione di una biopsia, attraverso la parete dell'addome o in laparoscopia. In alcuni casi è utile l'angiografia epatica.
Per diagnosticare un tumore al fegato, il medico procede innanzitutto con la palpazione dell'addome, così da verificare le dimensioni dell'organo e l'eventuale presenza di masse sospette. Inoltre, osserva il colore della cute e del bianco degli occhi, per vedere se vi è ittero. Anche gli esami del sangue possono fornire qualche informazione. In particolare, i dosaggi delle transaminasi e della bilirubina sono indicativi della salute del fegato. Ancora più significativa è l'alfa-fetoproteina, i cui valori si alzano solo in presenza di una gravidanza o di un tumore al fegato. Per analizzare al meglio lo stato dell'organo, lo specialista può richiedere anche una TC e/o un'ecografia addominale. Infine, può rendersi necessaria una biopsia di un campione di tessuto prelevato dal fegato malato.
Purtroppo non esiste una dieta in grado di prevenire un tumore al fegato. Tuttavia, seguire un'alimentazione varia e bilanciata, ricca di frutta, verdura, fibre e carboidrati e povera di cibi grassi e pesanti aiuta a proteggere il fegato. Oltre a prestare maggiore attenzione a tavola, bisogna anche cercare di bruciare il grasso con il movimento: l'attività fisica aiuta a bruciare le calorie in eccesso che, se non utilizzate, vengono immagazzinate nel fegato sotto forma di trigliceridi.
Un elevato consumo di latte e yogurt, e in misura minore anche di frutta e carne bianca, sembra ridurre il rischio di tumore del fegato. Durante la chemioterapia, invece, è importante consumare una adeguata quantità di proteine e bere molti liquidi, per aiutare a eliminare le tossine dall'organismo e mantenere un'adeguata idratazione.