Liposuzione secondo le regole

08 settembre 2004
Aggiornamenti e focus

Liposuzione secondo le regole



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Sono sempre di più le donne che entrano in sala operatoria per eliminare definitivamente gli antiestetici depositi di grasso localizzati su pancia, gambe e glutei con la liposuzione. I numeri statunitensi parlano di 320.022 operazioni nel 2003 ma anche in Italia si tratta di uno dei "ritocchi" più diffusi. Nonostante, infatti, la cellulite sia uno degli in estetismi più diffusi, statisticamente presente nel 95% delle donne, risulta quello meno accettato dal pubblico femminile. Pur trattandosi, però, di una metodica che è andata perfezionandosi negli anni, forse proprio per l'apparente facilità di esecuzione, non mancano i chirurghi improvvisati e non specializzati che si cimentano in questo intervento non esente da rischi e per il quale - evenienza rara ma purtroppo ancora possibile - si può anche morire. Il primo studio sugli effetti dell'intervento estetico per l'organismo, rilevati a ridosso dell'operazione, ha promosso la liposuzione, purché sia fatta secondo le regole.

Semplicità solo apparente


La liposuzione è una metodica messa a punto nel 1978 e consiste nell'aspirare il grasso sottocutaneo semplicemente introducendo una cannula di pochi millimetri di diametro sotto la pelle. All'estremità della cannula vi è un foro e la cannula stessa è collegata a una pompa aspirante che risucchia il grasso senza difficoltà rimuovendolo definitivamente. A seconda della quantità di grasso da aspirare l'intervento si svolge in anestesia generale o in anestesia locale con sedazione, ed è questo l'aspetto su cui si è particolarmente soffermato lo studio statunitense. Dura da mezz'ora a due ore circa e richiede nella maggior parte dei casi la permanenza in clinica solo diurna o anche per la notte.
La liposuzione agisce solo sul grasso sottocutaneo e molto poco sulla cute, che conserverà il proprio aspetto anche dopo l'intervento. La quantità di grasso da aspirare, invece, dipende da numerosi fattori e solo il chirurgo è in grado di definirne l'entità seguendo il principio che prima viene la sicurezza e poi la perfezione estetica.

L'anestesista sempre presente


Lo studio statunitense, pubblicato in due articoli sulla rivista Plastic & Reconstructive Surgery, ha analizzato l'impatto fisiologico della liposuzione, su cuore e polmoni, perciò, e anche sul bilancio elettrolitico dell'organismo. Ma in particolare ha monitorato cosa accade nell'organismo quando vengono somministrate lidocaina e adrenalina, due sostanze iniettate nell'organismo che devono essere metabolizzate. La fase intraoperatoria è, infatti, la più delicata e determina per oltre il 90% la buona riuscita dell'intervento chirurgico. Ecco perché per tutta la durata dell'intervento chirurgico, deve essere assicurata la presenza dell'anestesista, pronto a far fronte tempestivamente alla minima emergenza. L'anestesia, poi, deve essere congrua al tipo di intervento prescritto, alle caratteristiche del paziente ma anche alle capacità chirurgiche di chi lo esegue. L'ideale è l'accoppiata lidocaina-adrenalina. La prima è un anestetico che viene infuso per ridurre il dolore, mentre l'adrenalina serve a far contrarre i vasi sanguigni e prolungare l'effetto della lidocaina. I livelli di entrambe le sostanze devono essere tenuti sotto stretto controllo nel corso della liposuzione, per assicurare l'incolumità del paziente. Le conclusioni dello studio sono sostanzialmente positive. "Se a eseguire l'intervento di liposuzione - sostengono i ricercatori - sono medici adeguatamente formati, in strutture in grado di fornire assistenza e igiene, allora si tratta di interventi sicuri. Sempre che non si tratti di cardiopatici o ipertesi". Una cosa, comunque, è certa e lo studio statunitense non fa che confermarla. Come tutti gli interventi anche quelli di chirurgia estetica possono avere rischi e complicanze. È necessario perciò che il paziente venga preventivamente informato circa i vantaggi e gli svantaggi relativi all'intervento da lui richiesto.

Marco Malagutti



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