L'ago della pressione non funziona

17 novembre 2006
Aggiornamenti e focus

L'ago della pressione non funziona



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Il tentativo di risolvere problemi medici ricorrendo all'agopuntura, praticata e non solo in Oriente da più di 2500 anni, è facilmente comprensibile se si considera che la sua efficacia, in particolare quella analgesica, è provata da studi sul meccanismo di azione e che ormai è praticata anche in ospedale per il controllo del dolore.Nata in un paese da sempre povero e sovraffollato come la Cina, ha poi il grande vantaggio di essere una tecnica poco costosa e di non richiedere l'ospedalizzazione del paziente. Ma per quanto riguarda l'ipertensione sembra meglio ricorrere ad altri rimedi. Si è infatti appena concluso uno studio clinico i cui risultati dimostrano che gli aghi non sono in grado di abbassare la pressione sanguigna.

Un problema di difficile soluzione


Si calcola che in tutto il mondo siano più di settecento milioni le persone che soffrono di ipertensione, e per molti di loro la medicina tradizionale non è in grado di trovare un rimedio: i farmaci ci sono, ma sono costosi, non sempre efficaci e possono comportare effetti collaterali anche molto gravi. In effetti, studi meccanicistici avevano suggerito che gli aghi potessero agire influenzando alcuni agenti responsabili dell'ipertensione, come renina, aldosterone, angiotensina II, norepinefrina, serotonina, encefaline ed endorfine, e questo aveva ulteriormente incoraggiato la speranza di poter risolvere la patologia con questo mezzo.

Lo studio appuntito


Niente da fare. Il programma denominato SHARP (acronimo di stop hypertension with the acupuncture research program), ha reclutato 192 pazienti negli stati uniti con problemi di pressione alta, sospeso tutte le terapie farmacologiche e suddiviso i malati in tre gruppi: uno sottoposto ad agopuntura individualizzata, uno a quella tradizionale, e un terzo a un trattamento placebo con aghi, eseguito in punti ritenuti inattivi dalla medicina tradizionale cinese.
L'assegnazione ai gruppi era eseguita casualmente e nessuno sapeva quale fosse il gruppo di appartenenza. Sono stati effettuati due trattamenti alla settimana per 6-8 settimane e il monitoraggio è proseguito per le successive 10.Al termine dell'esperimento i pazienti sottoposti all'agopuntura placebo non presentavano valori di pressione diversi da quelli che erano stati trattati con i metodi individualizzato e tradizionale.
Le differenze con gli studi eseguiti in passato - che invece supportavano l'efficacia dell'agopuntura - sono due: l'aver sospeso tutti i trattamenti farmacologici durante l'esperimento e aver eseguito una "falsa agopuntura" nel gruppo di controllo. In questo modo l'effetto placebo causato da una seduta di agopuntura era esattamente lo stesso a prescindere dalla reale efficacia del trattamento.

Duemilacinquecento a uno?

I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Hypertension; in un editoriale che accompagna l'articolo vengono evidenziati la sua attendibilità e le scarse possibilità che fattori esterni possano averne influenzato le conclusioni. Gli autori si dichiarano apertamente critici nei confronti dell'agopuntura e si augurano che i fondi investiti per dimostrarne l'inefficacia vengano d'ora in poi utilizzati per trovare nuove e più valide cure. Rimane ancora da spiegare il perché di un successo che dura da più di due millenni.

Raffaella Bergottini



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