Epidemia silente

17 febbraio 2006
Aggiornamenti e focus

Epidemia silente



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Preoccuparsi del colesterolo è giusto. Del fumo? Anche. Poi, però, non è il caso di dimenticare che esistono altre epidemie, molto silenti, altrettanto meritevoli di attenzione. Accanto agli incidenti stradali (5.625 morti e 316.630 feriti nel 2004) e agli infortuni sul lavoro (938.613 nel 2004, con 1400 casi mortali) è tutt’altro che trascurabile il peso degli incidenti domestici: nel 2003, secondo le stime dell’ISPESL, sono 4,5 milioni, con 8 mila morti. Domestici significa che si verificano a casa ma, oggi, una casa presenta elementi potenzialmente pericolosi in numero non inferiore a un luogo di lavoro. Apparecchi elettrici, apparecchi a gas, utensili, sostanze chimiche affollano gli appartamenti italiani, e questo per limitarsi agli elementi di uso più comune.

Donne a rischio


L'ISPESL, nel corso del SANIT di Roma (una manifestazione dedicata alla sanità svoltasi agli inizi di febbraio) ha presentato diversi dati su questo tema, a cominciare dalle consuete statistiche, che vedono le donne molto più colpite (rappresentano i due terzi delle vittime). All'origine non ci sono particolari ragioni fisiologiche ma motivi sociali e di ruolo (quindi di genere e non di sesso): le donne passano più tempo in casa (le casalinghe rappresentano il 34% delle vittime) ma anche le donne che lavorano hanno una propensione a questi incidenti due volte superiore agli uomini, per la semplice ragione che comunque provvedono alle faccende domestiche, in particolare quelle legate alla cucina, che risulta l'ambiente più pericoloso per le donne, mentre per gli uomini, anche qui, prevedibilmente, è il bricolage l'attività più rischiosa.

Caldaie killer & C.


La suddivisione del tipo di cause può aiutare anche a capire a che cosa fare attenzione. L'Istituto, infatti, distingue tra cause strutturali, cioè relative a elementi costitutivi della casa: una scala a chiocciola, un pavimento scivoloso, un soffitto spiovente in una mansarda; sono invece cause comportamentali quelle relative allo scorretto uso di strumenti e oggetto: per esempio, usare il coltello quando servirebbero le forbici, oppure il flessibile o la mola senza indossare gli occhiali protettivi. Infine, ci sono le cause manutentive, cioè quelle relative alla mancata manutenzione di singoli apparecchi o sistemi. Tutti in questo caso pensano alle caldaie, ma non si tratta solo di quello: anche il tubo che conduce il gas ai fornelli ha una precisa scadenza, superata la quale (anzi, prima di superarla) va sostituito, per non parlare di altri aspetti come il deterioramento dei cavi di alimentazione degli utensili o degli elettrodomestici. Quanto al tipo di lesioni riportate, la classifica è guidata dalle ferite (37,8%), seguono le ustioni (20,6%), le fratture (15,6%), mentre a chiudere sono gli avvelenamenti e il soffocamento (0,5% e 0,4% rispettivamente).

Famigerato armadietto

Il convegno curato dall'ISPESL a Roma riportava anche un dato particolarmente significativo. In quattro casi su dieci, la morte in seguito a infortunio domestico non è dovuta alla gravità delle lesioni riportate, ma al fatto che la vittima era sola in casa e non è stata soccorsa per tempo. Al di là del fatto che nessuno dovrebbe mettersi a imbiancare casa, magari su scale di fortuna, da solo, si apre il capitolo delle categorie più fragili: gli anziani, ma anche i giovanissimi malati. Un recente articolo di Lancet, per esempio, ricordava di non lasciare mai da soli in cucina i bambini affetti da epilessia grave, e di non lasciare che facciano il bagno da soli. Infine un aspetto da ricordare. Molti farmaci di largo impiego generano sonnolenza, non si tratta soltanto di sonniferi e ansiolitici, ma anche di antistaminici e persino alcuni antipertensivi possono ridurre i riflessi. In caso di assunzione di un farmaco che può avere questi effetti, peraltro sempre segnalati nei foglietti illustrativi, meglio astenersi da "manovre" impegnative. E per l'alcol, sia chiaro, la raccomandazione è ancora più forte: ebbrezza e martelli, trapani e scale a libretto non vanno d'accordo.

Gianluca Casponi



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