Valigia, biglietto, repellente...

28 luglio 2006
Aggiornamenti e focus

Valigia, biglietto, repellente...



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I viaggiatori internazionali sono sempre di più, soprattutto turisti ora facilitati dai voli low cost, e poi migranti in andata o di ritorno dai paesi d'origine, persone temporaneamente all'estero per studio o lavoro. All'aumento di mobilità però non corrisponde ancora una conoscenza diffusa su eventuali rischi per la salute, compresi quelli, non sempre minori e non esclusivamente presenti nelle mete esotiche, costituiti da infezioni e avvelenamenti trasmessi da animali. Una dimostrazione è il numero ancora scarso di persone che si informano nei centri di medicina del turismo, come riferito in una conferenza a Milano della Società italiana per la medicina dei viaggi e delle migrazioni (Simvim). Tra gli insetti da cui guardarsi protagoniste le zanzare, con insidie vecchie e nuove. Da un lato le note Anopheles che trasmettono la malaria, endemica in quasi tutto il Sud del mondo dove causa circa un milione di morti all'anno (in Italia ci sono 1000 malati/anno, in gran parte extracomunitari che rientrano) contro la quale proteggersi con abiti e repellenti ma anche con la chemioprofilassi, che tra le opzioni contro le crescenti resistenze dei plasmodi ha aggiunto la combinazione atovaquone-proguanil. D'altro lato sono diversi i rischi legati alle zanzare del genere Aedes, che pungono in ogni ora del giorno. La zanzara tigre (Aedes albopictus) ormai costante anche in Nord Italia e favorita da luoghi umidi, potenziale vettore, ma da noi non ci sono evidenze, di infezioni come la ehrlichiosi, e veicolo nei paesi caldi di encefaliti e febbri anche emorragiche (dengue) causate da virus; la Aedes aegypti, principale vettore della dengue che è in aumento in vaste aree del mondo e soprattutto in Sudamerica, oltre che come malattia di importazione in Europa, ed è priva di vaccinazione; le Aedes che in Africa e Sudamerica veicolano la febbre gialla, malattia grave benché molto rara tra i turisti,contro la quale ci protegge con il vaccino che dura dieci anni. Aedes aegypti e altri generi di zanzare trasmettono pure la chikungunya, dovuta a un alphavirus, che nei primi mesi di quest'anno ha causato un'epidemia con 300.000 casi nelle isole dell'Oceano Indiano, in Madagascar, Mauritius, Seychelles, Comore e Réunion, ma è presente dall'Africa a Sud Est asiatico, Filippine, Indonesia: il nome in swahili indica il contorcimento per i forti dolori articolari che possono durare mesi, con febbre alta nei primi giorni, e la forma può essere mortale in bambini e anziani; c'è un vaccino in uso tra addetti di laboratorio.

La meningoencefalite TBE che cresce in Europa


Tra i parassiti invece è da temere la zecca, che con il morso può trasmettere anche nelle aree temperate la malattia di Lyme, causata dalla spirocheta (un batterio) Borrelia burgdorferi, oltre alla meningoencefalite TBE (tick-borne encephalitis), dovuta a un flavivirus, della quale si è avuta una recrudescenza nei mesi scorsi nella fascia da Austria e Slovenia fino all'ex-Urss; frequente nell'Europa Centro-Settentrionale conta circa 3000 i casi/anno e qualcuno nel Nord Est italiano. La borreliosi di Lyme, dal nome della cittadina Usa dove fu descritta nel 1975, si manifesta anche due mesi dopo il morso con un eritema che compare e scompare (migrante), può interessare articolazioni, sistema nervoso e organi interni, si cura con antibiotici e in America c'è da poco un vaccino; la TBE in una quota di casi dà sintomi similinfluenzali e disturbi del sistema nervoso (encefalite, paralisi flaccida), si cura con terapia sintomatica e dall'anno scorso in Italia è disponibile un nuovo vaccino più efficace a virus inattivato, adatto per chi svolge attività all'aperto in zone endemiche, dalle guardie forestali agli scout. Le malattie da zecche si prevengono però stando coperti se si va per boschi e prati, usando repellenti, estraendo il parassita con una pinzetta senza usare sostanze come oli, creme o ammoniaca che lo fanno rigurgitare, con rischio d'infezione. Due pericoli di terra sono poi scorpioni e vipere: i primi vivono non solo nei deserti ma anche nelle savane e in montagna fino a oltre 3000 metri, alcuni sono molto pericolosi ma la maggior parte è relativamente innocua e in Italia e in Europa non ci sono specie mortali; le seconde vivono in ambienti aridi, umidi o montuosi, con quattro specie presenti da noi (tranne in Sardegna), velenose ma assai di rado mortali, contro le quali in caso di morso vanno evitate incisioni e lacci emostatici ed è meglio stare fermi aspettando soccorsi attivati con il 118 per arrivare in un centro dove eventualmente si somministrerà il siero; utile la profilassi antitetanica e antibiotica.

Tra le insidie marine meduse, attinie e coralli


C'è ancora il capitolo delle insidie marine, soprattutto celenterati, conchiglie e pesci velenosi. Dei primi un centinaio le specie tossiche, attraverso cellule urticanti di superficie dette nematocisti: sono meduse, dalle cubomeduse mortali nei mari tropicali e australiani (63 casi documentati da Chironex fleckeri) alle tre comuni nel Mediterraneo, che causano dolore e gonfiore ma non sono letali; attinie, dette anemoni di mare, che irritano la pelle ma possono coinvolgere organi e sistema nervoso; coralli che lacerano come rasoi e con l'infezione della ferita provocano la "febbre da corallo", inoltre un gruppo detto "corallo di fuoco" nei mari tropicali già vicino alla battigia causa una specie di ustione, che determina anche vomito e collasso. I rimedi sono: lavare con acqua di mare, usare ammoniaca, tenere in acqua molto calda, disinfettare le ferite e applicare trattamenti locali. Anche alcune conchiglie del genere Conus sono velenose per contatto, dando sindromi gravi con vomito, visione sdoppiata, fino a paresi e morte; infine, nei mari caldi sono vari i pesci tossici per contatto o inoculazione di sostanze (mortale il pesce pietra) mentre nei nostri sono in genere scorfani, pastinache, pesci ragno e tracine a causare dolore a volte intenso; utile per entrambi tenere la parte in acqua calda, consigliabile la profilassi antitetanica e antibiotica.

Elettra Vecchia



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