I numeri di Eurobarometro

01 giugno 2007
Aggiornamenti e focus

I numeri di Eurobarometro



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Il consumo di tabacco e l’esposizione al fumo passivo costituiscono uno dei principali problemi sanitari in Europa. Ogni anno circa 650 mila persone muoiono a causa del fumo, e altre 80 mila sono uccise dal fumo passivo. I numeri sono molto chiari, ma dicono anche altre cose: i fumatori in Europa, per esempio, sono diminuiti considerevolmente. A dirlo di recente sono state le statistiche europee che indicano un calo laddove è stato introdotto un divieto. E questo anche se, gli ultimi dati italiani parlano di un aumento del consumo di sigarette nonostante la legge Sirchia. Ma i numeri di Eurobarometro non finiscono qui e, in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, segnalano un favore sempre più diffuso in Europa per le politiche antifumo. Sull’onda del quale il commissario per la salute Markos Kyprianou ha annunciato che il 31 maggio, Giornata mondiale senza tabacco, sarà inaugurato un servizio di assistenza via e-mail per aiutare le persone che vogliono smettere di fumare. Segno che i progressi non sono solo legislativi ma anche culturali.

Europei favorevoli

La maggioranza dei cittadini europei favorevoli alle politiche antifumo è, riferisce il commissario, schiacciante. L’88% è favorevole al divieto di fumare negli uffici, negli ambienti di lavoro chiusi e nei luoghi pubblici, con un leggero aumento rispetto all’anno scorso. L’indagine rivela inoltre che un fumatore su tre ha cercato di smettere di fumare negli ultimi 12 mesi, ma oltre il 70% ha avuto una ricaduta in meno di due mesi. La maggioranza degli europei è favorevole al divieto di fumare nei bar (62%) e nei ristoranti (77%). Il sostegno alle misure antifumo è più elevato nei paesi in cui i divieti sono già in vigore, come Irlanda, Svezia e Italia. E sono gli stessi fumatori i più favorevoli al divieto. Va detto che una discreta percentuale di cittadini europei (36%) pensa che i divieti non siano rispettati. Ma i numeri variano in funzione della provenienza considerata. Se per esempio il 91% degli irlandesi ritiene che nel proprio paese siano in vigore apposite norme e siano rispettate, contro l’11% dei bulgari. E ancora, se un europeo su tre dichiara di essere esposto al fumo sul luogo di lavoro, questo accade molto più in Grecia che non in Irlanda. La categoria che dichiara di essere più esposta al fumo ogni giorno è quella dei lavoratori di ristoranti, pub e bar. Quanto al fumo in casa (di cui si parla in un articolo a parte), è bandito nel 83% delle abitazioni finlandesi contro il 17% di quelle croate.

Consapevolezza diffusa

Un dato importante nel catalogo dei numeri europei, riguarda la consapevolezza della nocività del fumo, che è sempre più diffusa. Quattro europei su cinque dichiarano di esserne consci e soltanto il 3% ritiene che il fumo passivo non comporti alcun pericolo. Con particolare considerazione per alcune categorie particolarmente vulnerabili come i bambini e le donne in stato di gravidanza. Quasi un fumatore su tre, infine, ha cercato di smettere almeno una volta negli ultimi 12 mesi, con una percentuale particolarmente elevata (46%) nel Regno Unito. In media 7 tentativi su 10 falliscono in meno di due mesi e a essere accusato per i fallimenti è in prevalenza lo stress, mentre per i più giovani la colpa è di amici e colleghi fumatori. Come si smette? Meno di 2 fumatori su 10 ha chiesto aiuto a professionisti l’ultima volta che hanno tentato di smettere di fumare, mentre un terzo degli europei dichiara di aver fatto ricorso a prodotti farmaceutici e altri trattamenti in occasione dell’ultimo tentativo. Dati incoraggianti, conclude il commissario europeo Kyprianou, ciò non può che rafforzare la spinta a rendere i luoghi pubblici e gli ambienti di lavoro in Europa liberi dal fumo entro il 2009.

Marco Malagutti

Fonti
  • World No Tobacco Day: more Europeans support smoke-free policies, new Eurobarometer reveals
  • Unione Europea, “Verso un’Europa senza fumo”



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