Ue: più diritti per chi si cura all'estero

29 ottobre 2010
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Ue: più diritti per chi si cura all'estero



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Più diritti per i pazienti che ricevono cure mediche all'estero: è quanto chiede la commissione Sanità del Parlamento Ue con un rapporto approvato mercoledì scorso in cui chiede parità di trattamento medico in uno Stato Ue diverso dal proprio e certezza del rimborso delle cure. «Se un trattamento è coperto dal proprio sistema sanitario nazionale, i pazienti devono poterlo ricevere anche in un altro Stato membro», spiega il rapporto. Inoltre, devono ricevere rimborsi senza autorizzazione preventiva ed equivalenti a quelli che avrebbero avuto nel proprio Paese. E se uno Stato si rifiuta di elargire i rimborsi, deve presentare una motivazione medica. Gli eurodeputati della commissione Sanità propongono inoltre che siano gli Stati ad anticipare le spese mediche per i propri cittadini che si vanno a curare all'estero, purché lo notifichino preventivamente. In media, l'1% del bilancio sanitario pubblico, circa 10 miliardi di euro all'anno, è speso per l'assistenza sanitaria transfrontaliera che nel 2006-2007 ha riguardato il 4% dei cittadini europei.



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