Tumore della tiroide

19 marzo 2024

Tumore della tiroide: cause, sintomi e cure



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Indice


Definizione


Tumore della tiroide: definizione e generalità


Tumore che si sviluppa nei tessuti della tiroide. Generalmente prende origine della cellule che producono gli ormoni tiroidei (adenocarcinoma papillare, il più comune, o follicolare), ma esistono anche forme a partenza dai tessuti non ghiandolari (carcinoma midollare). Un tipo particolarmente aggressivo, raro, è il cancro anaplastico della tiroide.

Cause


Tumore della tiroide: cause principali


Fra i fattori di rischio vi sono la familiarità, il sesso femminile, il gozzo tiroideo, l'esposizione a radiazioni (anche molti anni prima) ed alcune malattie genetiche (come la neoplasia endocrina multipla, o MEN, di tipo 2).

Sintomi

Tumore della tiroide: sintomi più comuni


Il sintomo più comune è la comparsa di un nodulo isolato all'interno della ghiandola, duro e non dolente, o di una massa a livello del collo. Altri segni più raramente osservati sono la disfagia, il dolore cervicale, la raucedine (provocata dalla paralisi del nervo laringeo per infiltrazione neoplastica del nervo).

Diagnosi

Tumore della tiroide: come efftuare la diagnosi


Gli esami del sangue permettono il dosaggio degli ormoni tiroidei e del TSH (i noduli benigni generalmente provocano un aumento dei livelli ormonali). L'ecografia del collo è in grado di distinguere tra cisti (di solito benigne) e noduli solidi. L'esame più specifico è la scintigrafia tiroidea, per la quale si usa un tracciante che contiene iodio radioattivo, che viene inglobato dalle cellule che producono gli ormoni tidoidei. I tumori maligni della tiroide appaiono "freddi" alla scintigrafia, poiché non producono ormoni. I noduli "caldi" sono per lo più benigni. Per la diagnosi definitiva si procede con una biopsia, effettuata tramite un prelievo con un ago attraverso la pelle del collo (agospirato).

Cure

Tumore della tiroide: cure e rimedi


In genere il tumore viene asportato chirurgicamente, spesso insieme all'intera ghiandola (tiroidectomia). Successivamente il paziente dovrà assumere una cura sostitutiva a base degli ormoni tiroidei che la ghiandola non può più produrre. Dopo l'intervento, a intervalli regolari, si effettuano scintigrafie di controllo per escludere la presenza di metastasi o recidive. Eventuali residui di tessuto tiroideo vengono eliminati con terapia radiometabolica, che consiste nell'assunzione di iodio 131 (radioattivo) in quantità tali da risultare tossico per le cellule che lo inglobano.

Cure complementari

Non sono proponibili cure alternative per questa malattia.

Alimentazione

L'utilizzo di sale iodato, invece di quello normale, può essere utile, specie nelle zone in cui vi è una carenza di iodio nella dieta, per prevenire la comparsa di un gozzo tiroideo, fattore di rischio per lo sviluppo di neoplasie della tiroide.



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