Braftovi 50 mg 28 capsule rigide

25 aprile 2024
Farmaci - Braftovi

Braftovi 50 mg 28 capsule rigide


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Braftovi 50 mg 28 capsule rigide è un medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa da rinnovare volta per volta vendibile al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti - Oncologo (classe H), a base di encorafenib, appartenente al gruppo terapeutico Antineoplastici. E' commercializzato in Italia da Pierre Fabre Pharma S.r.l.


INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

Pierre Fabre Medicament

CONCESSIONARIO:

Pierre Fabre Pharma S.r.l.

MARCHIO

Braftovi

CONFEZIONE

50 mg 28 capsule rigide

FORMA FARMACEUTICA
capsula

PRINCIPIO ATTIVO
encorafenib

GRUPPO TERAPEUTICO
Antineoplastici

CLASSE
H

RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa da rinnovare volta per volta vendibile al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti - Oncologo

PREZZO
3854,03 €


CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO


Confezioni e formulazioni di Braftovi disponibili in commercio:


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Foglietto illustrativo Braftovi »

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INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Braftovi? Perchè si usa?


Encorafenib è indicato:
  • in associazione a binimetinib per il trattamento di pazienti adulti con melanoma inoperabile o metastatico positivo alla mutazione BRAF V600 (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
  • in associazione a cetuximab per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma metastatico del colon retto (CRC) positivo alla mutazione BRAF V600E, che hanno ricevuto precedente terapia sistemica (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Braftovi?


Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.


AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO


Cosa serve sapere prima di prendere Braftovi?


Encorafenib deve essere somministrato in associazione a binimetinib (per i pazienti con melanoma metastatico o non resecabile positivo alla mutazione BRAF V600) o in associazione a cetuximab (per i pazienti con carcinoma metastatico del colon retto positivo alla mutazione BRAF V600E). Per ulteriori informazioni su avvertenze e precauzioni associate al trattamento con binimetinib o con cetuximab, vedere paragrafo 4.4 del RCP di binimetinib o di cetuximab.

Test di mutazione BRAF

Prima di assumere encorafenib, nei pazienti affetti da melanoma inoperabile o metastatico positivo alla mutazione BRAF V600 o da carcinoma metastatico del colon retto positivo alla mutazione BRAF V600E,la presenza della mutazione deve essere accertata mediante un test validato. L'efficacia e la sicurezza di encorafenib sono state stabilite solo in pazienti con melanoma che esprime mutazioni BRAF V600E e V600K o con carcinoma del colon retto che esprime la mutazione BRAF V600E. Encorafenib non deve essere usato in pazienti con melanoma maligno o con carcinoma del colon retto negativi per la mutazione di BRAF (“wild type”).

Encorafenib in associazione a binimetinib in pazienti che sono andati incontro a progressione con un inibitore di BRAF

I dati relativi all'uso dell'associazione encorafenib e binimetinib in pazienti che sono andati incontro a progressione dopo una precedente terapia con un inibitore di BRAF somministrato per il trattamento del melanoma non resecabile o metastatico con mutazione BRAF V600 sono limitati. Questi dati mostrano che l'efficacia dell'associazione sarebbe inferiore in questi pazienti.

Encorafenib in associazione a binimetinib in pazienti con metastasi cerebrali

I dati di efficacia relativi all'associazione encorafenib e binimetinib in pazienti con melanoma con mutazione BRAF V600 con metastasi cerebrali sono limitati (vedere paragrafo 5.1).

Disfunzione del ventricolo sinistro (LVD, left ventricular dysfunction)

Durante la somministrazione di encorafenib in associazione a binimetinib può verificarsi LVD definita come diminuzione sintomatica o asintomatica della frazione di eiezione.

Si raccomanda di valutare la frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF, left ventricular ejection fraction), mediante ecocardiogramma o scansione con acquisizione a gate multipli (MUGA, multi-gated acquisition) eseguiti prima dell'inizio di encorafenib e binimetinib, 1 mese dopo l'inizio del trattamento, e poi a intervalli di circa 3 mesi o più frequentemente come clinicamente indicato, durante il trattamento. Se durante il trattamento si verifica LVD, vedere paragrafo 4.2 del RCP di binimetinib.

La sicurezza di encorafenib in associazione a binimetinib non è stata stabilita in pazienti con una LVEF al basale inferiore al 50% o al di sotto del limite inferiore dei valori normali. Pertanto, in questi pazienti, binimetinib deve essere usato con cautela e per qualsiasi disfunzione del ventricolo sinistro sintomatica, diminuzione di LVEF di Grado 3-4 o diminuzione assoluta di LVEF rispetto al basale ≥ 10%, binimetinib e encorafenib devono essere interrotti definitivamente e la LVEF deve essere valutata ogni 2 settimane fino al recupero.

Emorragia

Eventi emorragici, tra cui eventi emorragici maggiori, possono verificarsi con encorafenib (vedere paragrafo 4.8). Il rischio di emorragia può aumentare con l'uso concomitante di terapia anticoagulante e antiaggregante. L'insorgenza di eventi emorragici di Grado ≥ 3 deve essere gestita con l'interruzione temporanea della dose o l'interruzione definitiva del trattamento (vedere Tabella 4 al paragrafo 4.2) e come clinicamente indicato.

Tossicità oculare

Tossicità oculare tra cui uveite, irite e iridociclite possono verificarsi con la somministrazione di encorafenib. Anche RPED è stato riportato in pazienti trattati con encorafenib in associazione a binimetinib (vedere paragrafo 4.8).

I pazienti devono essere valutati ad ogni visita per identificare sintomi di nuovi disturbi visivi o peggioramenti. Se sono identificati sintomi di nuovi disturbi visivi o peggioramenti di disturbi visivi, inclusi deficit della visione centrale, visione offuscata o perdita della vista, si raccomanda un esame oftalmologico tempestivo.

Se durante il trattamento si verificano uveite, inclusa iridociclite e irite, vedere paragrafo 4.2.

Se durante il trattamento il paziente sviluppa RPED o RVO (retinal vein occlusion), vedere paragrafo 4.2 del RCP di binimetinib per ulteriori informazioni.

Prolungamento del QT

Prolungamento del QT è stato osservato in pazienti trattati con inibitori di BRAF. Non è stato condotto uno studio approfondito del QT per valutare il potenziale di prolungamento del QT di encorafenib.

Complessivamente, i risultati suggeriscono che encorafenib come agente singolo possa potenzialmente causare lievi aumenti della frequenza cardiaca. I risultati ottenuti da dati aggregati di studi con l'associazione di encorafenib e binimetinib alle dosi raccomandate e da uno studio di encorafenib come agente singolo, suggeriscono che encorafenib è in grado di provocare piccoli aumenti dell'intervallo QTc (vedere paragrafo 5.1).

Non ci sono dati sufficienti per escludere un prolungamento clinicamente significativo del QT dipendente dall'esposizione.

A causa del potenziale rischio di prolungamento del QT, si raccomanda di correggere le alterazioni degli elettroliti sierici, tra cui magnesio e potassio e di controllare i fattori di rischio per il prolungamento del QT (ad es. insufficienza cardiaca congestizia, bradiaritmia) prima dell'inizio del trattamento e durante il trattamento.

Si raccomanda di valutare un elettrocardiogramma (ECG) prima di iniziare il trattamento con encorafenib, un mese dopo l'inizio e poi a intervalli di circa 3 mesi o più frequentemente come clinicamente indicato, durante il trattamento. Il verificarsi del prolungamento del QTc può essere gestito con riduzione della dose, interruzione temporanea o definitiva del trattamento con correzione dei livelli degli elettroliti alterati e controllo dei fattori di rischio (vedere paragrafo 4.2).

Nuovi tumori maligni primari

In pazienti trattati con inibitori di BRAF sono stati osservati nuovi tumori maligni primari, cutanei e non cutanei, e possono verificarsi con la somministrazione di encorafenib (vedere paragrafo 4.8).

Tumori maligni cutanei

Tumori maligni cutanei come il carcinoma cutaneo a cellule squamose (cuSCC, cutaneous squamous cell carcinoma) incluso il cheratoacantoma sono stati osservati in pazienti trattati con inibitori di BRAF incluso encorafenib.

Nuovo melanoma primario è stato osservato in pazienti trattati con inibitori di BRAF incluso encorafenib (vedere paragrafo 4.8).

Devono essere eseguite valutazioni dermatologiche prima dell'inizio del trattamento con encorafenib, ogni 2 mesi durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo l'interruzione del trattamento. Le lesioni cutanee sospette devono essere gestite con escissione dermatologica e valutazione dermatopatologica. I pazienti devono essere istruiti a informare immediatamente il medico se sviluppano nuove lesioni cutanee. Encorafenib deve essere proseguito senza alcuna modifica della dose.

Tumori maligni non cutanei

Sulla base del suo meccanismo d'azione, encorafenib può favorire tumori maligni associati all'attivazione di RAS attraverso mutazione o altri meccanismi. I pazienti trattati con encorafenib devono essere sottoposti a un esame della testa e del collo, scansione con tomografia computerizzata (CT) di torace/addome, esame clinico anale e pelvico (per le donne) ed emocromo completo prima, durante e alla fine del trattamento ove clinicamente indicato.

Deve essere considerata l'interruzione definitiva di encorafenib in pazienti che sviluppano tumori maligni non cutanei positivi alla mutazione RAS. I benefici e i rischi devono essere attentamente considerati prima della somministrazione di encorafenib a pazienti con precedente o concomitante tumore associato a mutazioni RAS.

Sindrome da lisi tumorale (Tumour lysis syndrome, TLS)

La comparsa di TLS, che può essere fatale, è stata associata all'uso di encorafenib in associazione a binimetinib (vedere paragrafo 4.8). I fattori di rischio per la TLS includono un alto carico tumorale, insufficienza renale cronica preesistente, oliguria, disidratazione, ipotensione e urine acide. Questi pazienti devono essere monitorati attentamente e trattati tempestivamente come clinicamente indicato, e deve essere presa in considerazione l'idratazione profilattica.
Alterazioni degli esami di laboratorio epatici

Con encorafenib sono state osservate alterazioni dei valori degli esami di laboratorio epatici inclusi aumenti di AST e ALT (vedere paragrafo 4.8). I valori degli esami di laboratorio epatici devono essere monitorati prima di iniziare il trattamento con encorafenib e almeno una volta al mese durante i primi 6 mesi di trattamento e poi come clinicamente indicato. Le alterazioni degli esami di laboratorio epatici devono essere gestite con l'interruzione temporanea della dose, la riduzione o l'interruzione definitiva del trattamento (vedere paragrafo 4.2).

Compromissione epatica

Poiché encorafenib è principalmente metabolizzato ed eliminato attraverso il fegato, i pazienti con compromissione epatica da lieve a severa possono avere una aumentata esposizione a encorafenib superiore all'intervallo di variabilità di esposizione inter-individuale (vedere paragrafo 5.2).

In assenza di dati clinici, encorafenib non è raccomandato in pazienti con compromissione epatica moderata o severa.

La somministrazione di encorafenib deve essere eseguita con cautela e ad una dose di 300 mg una volta al giorno in pazienti con compromissione epatica lieve (vedere paragrafo 4.2).

Nei pazienti con compromissione epatica lieve è raccomandato un attento monitoraggio delle tossicità correlate a encorafenib che includa esame clinico e test di funzionalità epatica, con valutazione dell'ECG come clinicamente appropriato durante il trattamento.

Compromissione renale

Non ci sono dati disponibili in pazienti con compromissione renale severa (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).

Encorafenib deve essere usato con cautela nei pazienti con compromissione renale severa. L'aumento della creatinina è stato comunemente riportato con encorafenib come agente singolo o in associazione a binimetinib o cetuximab. I casi osservati di insufficienza renale, inclusi lesione renale acuta e compromissione renale, sono stati generalmente associati a vomito e disidratazione. Altri fattori concorrenti sono stati il diabete e l'ipertensione. La creatinina ematica deve essere monitorata come clinicamente indicato e l'aumento della creatinina deve essere gestito con adattamento della dose o interruzione definitiva (vedere Tabella 4 al paragrafo 4.2). I pazienti devono mantenere un'adeguata assunzione di liquidi durante il trattamento.

Effetti di altri medicinali su encorafenib

L'uso concomitante di forti inibitori del CYP3A durante il trattamento con encorafenib deve essere evitato. Se è necessario l'uso concomitante con un forte inibitore del CYP3A, i pazienti devono essere attentamente monitorati per ragioni di sicurezza (vedere paragrafo 4.5).

Si deve usare cautela se un inibitore moderato del CYP3A è co-somministrato con encorafenib.


INTERAZIONI


Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Braftovi?


Effetti di altri medicinali su encorafenib

Encorafenib è principalmente metabolizzato dal CYP3A4.

Inibitori del CYP3A4

La co-somministrazione di inibitori moderati (diltiazem) e forti (posaconazolo) del CYP3A4 con dosi singole di encorafenib in volontari sani risultava in un aumento di 2 e 3 volte dell'area sotto la curva concentrazione-tempo (AUC), rispettivamente, e nell'aumento del 44,6% e del 68,3% della concentrazione massima di encorafenib (Cmax), rispettivamente.

Le previsioni basate su modello indicano che l'effetto di posaconazolo dopo somministrazioni ripetute potrebbe essere simile per AUC (aumento di 3 volte) e leggermente maggiore per Cmax (aumento di 2,7 volte). Le previsioni basate sul modello per il ketoconazolo suggeriscono un aumento di circa 5 volte per AUC di encorafenib e da 3 a 4 volte per Cmax di encorafenib dopo somministrazione di encorafenib 450 mg e 300 mg QD, rispettivamente.

Pertanto, la somministrazione concomitante di encorafenib con forti inibitori del CYP3A4 deve essere evitata (a causa dell'aumento dell'esposizione a encorafenib e del potenziale aumento della tossicità, vedere paragrafo 5.2). Esempi di forti inibitori del CYP3A4 comprendono, ma non sono limitati a, ritonavir, itraconazolo, claritromicina, telitromicina, posaconazolo e succo di pompelmo. Se l'uso concomitante di un forte inibitore del CYP3A è inevitabile, i pazienti devono essere attentamente monitorati per la sicurezza.

Inibitori moderati del CYP3A4 devono essere co-somministrati con cautela. Esempi di inibitori moderati del CYP3A4 comprendono, ma non sono limitati a, amiodarone, eritromicina, fluconazolo, diltiazem, amprenavir e imatinib. Quando encorafenib è co-somministrato con un inibitore moderato del CYP3A, i pazienti devono essere attentamente monitorati per ragioni di sicurezza.

Induttori del CYP3A4

La co-somministrazione di encorafenib con un induttore forte del CYP3A4 non è stata valutata in uno studio clinico; tuttavia, una riduzione dell'esposizione a encorafenib è probabile e potrebbe comportare una compromissione dell'efficacia di encorafenib. Esempi di induttori forti del CYP3A4 comprendono, ma non sono limitati a, carbamazepina, rifampicina, fenitoina e iperico (erba di San Giovanni). Devono essere presi in considerazione agenti alternativi con nessuna o moderata induzione del CYP3A.

Effetti di encorafenib su altri medicinali

Substrati del CYP

Encorafenib è un induttore forte del CYP3A4. L'uso concomitante con agenti che sono substrati del CYP3A4 (ad es. contraccettivi ormonali) può comportare perdita di efficacia di questi agenti. Se la co-somministrazione di substrati del CYP3A4 con un ristretto indice terapeutico non può essere evitata, bisogna aggiustare la dose di questi substrati in base ai rispettivi RCP approvati.
Encorafenib è un inibitore di UGT1A1. L'uso concomitante con agenti che sono substrati di UGT1A1 (ad es. raltegravir, atorvastatina, dolutegravir) può comportare una maggiore esposizione e pertanto devono essere somministrati con cautela.


Effetto di encorafenib su binimetinib

Nonostante encorafenib sia un inibitore reversibile relativamente potente di UGT1A1, clinicamente non è stata osservata alcuna differenza nell'esposizione a binimetinib quando binimetinib è somministrato in associazione a encorafenib.

Substrati dei trasportatori

In vivo, encorafenib è un inibitore di OATP1B1, OATP1B3 e/o BCRP. La co-somministrazione di encorafenib con substrati di OATP1B1, OATP1B3 o BCRP (come rosuvastatina, atorvastatina, metotrexato) può determinare un aumento delle concentrazioni (vedere paragrafo 5.2).

In vitro, encorafenib inibisce potenzialmente una serie di altri trasportatori. Anche agenti che sono substrati dei trasportatori renali OAT1, OAT3, OCT2 (come furosemide, penicillina) o agenti che sono substrati dei trasportatori epatici OCT1 (come bosentan) o substrati della P-gp (come posaconazolo) possono avere un'aumentata esposizione.

Pertanto, questi agenti, substrati dei trasportatori devono essere co-somministrati con cautela.


SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Braftovi?


Sintomi

A dosi di encorafenib tra 600 e 800 mg una volta al giorno, è stata osservata disfunzione renale (ipercreatinemia di Grado 3) in 3 pazienti su 14. La dose più elevata somministrata è avvenuta in seguito a un errore di dosaggio in un paziente che aveva assunto encorafenib alla dose di 600 mg due volte al giorno per 1 giorno (dose totale 1200 mg). Le reazioni avverse riportate da questo paziente sono stati eventi di Grado 1 di nausea, vomito e visione offuscata, tutti successivamente risolti.

Trattamento

Non esiste un trattamento specifico per il sovradosaggio.

Poiché encorafenib si lega moderatamente alle proteine plasmatiche, è probabile che l'emodialisi sia inefficace nel trattamento del sovradosaggio da encorafenib. Non esiste un antidoto noto per encorafenib. In caso di sovradosaggio, il trattamento con encorafenib deve essere interrotto e deve essere monitorata la funzionalità renale, così come le reazioni avverse. Trattamento sintomatico e misure di supporto devono essere fornite secondo necessità.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Braftovi durante la gravidanza e l'allattamento?


Donne in età fertile/Contraccezione nelle donne

Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con encorafenib e per almeno 1 mese dopo l'ultima dose. Encorafenib può ridurre l'efficacia dei contraccettivi ormonali (vedere paragrafo 4.5). Pertanto, alle pazienti di sesso femminile che usano contraccettivi ormonali si consiglia di utilizzare un metodo aggiuntivo o alternativo come un metodo di barriera (ad es. preservativo) durante il trattamento con encorafenib e per almeno 1 mese dopo l'ultima dose.

Gravidanza

I dati relativi all'uso di encorafenib in donne in gravidanza non esistono. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).

Encorafenib non è raccomandato durante la gravidanza e nelle donne in età fertile che non usano misure contraccettive. Se encorafenib è usato durante la gravidanza, o se la paziente inizia una gravidanza mentre sta assumendo encorafenib, la paziente deve essere informata del rischio potenziale per il feto.

Allattamento

Non è noto se encorafenib/ metaboliti siano escreti nel latte materno. Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso. Si deve decidere se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con encorafenib, tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la madre.

Fertilità

Non sono disponibili dati sull'uomo dell'effetto di encorafenib sulla fertilità. Sulla base dei risultati ottenuti negli animali, l'uso di encorafenib può avere un impatto sulla fertilità nei maschi in termini di potenziale riproduttivo (vedere paragrafo 5.3). Poiché la rilevanza clinica di questo è sconosciuta, i pazienti di sesso maschile dovrebbero essere informati del potenziale rischio di alterazione della spermatogenesi.


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Braftovi sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


Encorafenib altera lievemente la capacità di guidare o di usare macchinari. Sono stati riportati disturbi visivi in alcuni pazienti trattati con encorafenib in studi clinici. I pazienti devono essere informati di non guidare veicoli o usare macchinari se manifestano disturbi visivi o altre reazioni avverse che possono influenzare la capacità di guidare veicoli e usare macchinari (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).


PRINCIPIO ATTIVO


Braftovi 50 mg capsule rigide

Ogni capsula rigida contiene 50 mg di encorafenib.

Braftovi 75 mg capsule rigide

Ogni capsula rigida contiene 75 mg di encorafenib.

Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


ECCIPIENTI


Contenuto della capsula

Copovidone (E1208)

Polossamero 188

Cellulosa microcristallina (E460i)

Acido succinico (E363)

Crospovidone (E1202)

Silice colloidale anidra (E551)

Magnesio stearato (E470b)

Rivestimento della capsula

Gelatina (E441)

Titanio biossido (E171)

Ossido di ferro rosso (E172)

Ossido di ferro giallo (E172)

Ossido di ferro nero (E172)

Inchiostro di stampa

Gommalacca (E904)

Ossido di ferro nero (E172)

Glicole propilenico (E1520)


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 36 mesi

Conservare a temperatura inferiore a 30°C.

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidità.


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


Braftovi 50 mg capsule rigide

Ogni confezione contiene 28x1 o 112x1 capsule rigide in blister perforati in poliammide/alluminio/PVC/alluminio/ PET/carta per dose unitaria.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

Braftovi 75 mg capsule rigide

Ogni confezione contiene 42x1 o 168x1 capsule rigide in blister perforati in poliammide/alluminio/PVC/alluminio/ PET/carta per dose unitaria.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

Data ultimo aggiornamento: 02/04/2024

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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