Koselugo 10 mg 60 capsule rigide

15 maggio 2024
Farmaci - Koselugo

Koselugo 10 mg 60 capsule rigide


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Koselugo 10 mg 60 capsule rigide è un medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibile al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti - neuropsichiatra infantile e oncologo (classe H), a base di selumetinib, appartenente al gruppo terapeutico farmaci per il trattamento della neurofibromatosi. E' commercializzato in Italia da AstraZeneca AB


INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

AstraZeneca AB

MARCHIO

Koselugo

CONFEZIONE

10 mg 60 capsule rigide

FORMA FARMACEUTICA
capsula

PRINCIPIO ATTIVO
selumetinib

GRUPPO TERAPEUTICO
farmaci per il trattamento della neurofibromatosi

CLASSE
H

RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibile al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti - neuropsichiatra infantile e oncologo

PREZZO
7634,70 €


CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO


Confezioni e formulazioni di Koselugo disponibili in commercio:


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Foglietto illustrativo Koselugo »

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INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Koselugo? Perchè si usa?


Koselugo è indicato in monoterapia per il trattamento del neurofibroma plessiforme (PN) inoperabile, sintomatico in pazienti pediatrici con neurofibromatosi di tipo 1 (NF1) a partire dai 3 anni di età.


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Koselugo?


Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Compromissione epatica severa (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).


AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO


Cosa serve sapere prima di prendere Koselugo?


Riduzione della frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF)

Diminuzioni asintomatiche della frazione di eiezione sono state riportate nel 26% dei pazienti pediatrici nello studio clinico registrativo. Il tempo mediano all'insorgenza iniziale di queste reazioni avverse è stato di 232 giorni. Un piccolo numero di segnalazioni gravi riguardanti la riduzione della LVEF associata a selumetinib è stato riportato in pazienti pediatrici che hanno partecipato a un programma di accesso allargato (vedere paragrafo 4.8).

Pazienti pediatrici con anamnesi di compromissione della funzione ventricolare sinistra o un valore basale di LVEF al di sotto del LLN non sono stati studiati. La LVEF deve essere valutata mediante ecocardiogramma prima dell'inizio del trattamento per stabilire i valori basali. Prima di iniziare il trattamento con selumetinib, i pazienti devono avere una frazione di eiezione al di sopra del LLN.

La LVEF deve essere valutata a intervalli di circa 3 mesi, o con maggiore frequenza come clinicamente indicato, durante il trattamento. La riduzione della LVEF può essere gestita mediante sospensione del trattamento, riduzione della dose o interruzione definitiva del trattamento (vedere paragrafo 4.2).

Tossicità oculare

Ai pazienti deve essere consigliato di segnalare eventuali nuovi disturbi visivi. Reazioni avverse di offuscamento della vista sono state riportate in pazienti pediatrici trattati con selumetinib. Sono stati segnalati casi isolati di RPED, CSR e RVO in pazienti adulti con diversi tipi di tumore che hanno ricevuto il trattamento con selumetinib in monoterapia e in associazione ad altri agenti antitumorali, e in un singolo paziente pediatrico con astrocitoma pilocitico in monoterapia con selumetinib (vedere paragrafo 4.8).

In linea con la pratica clinica, è raccomandata una valutazione oftalmologica prima dell'inizio del trattamento e in qualsiasi momento un paziente riferisca nuovi disturbi visivi. In pazienti con diagnosi di RPED o CSR senza ridotta acuità visiva, la valutazione oftalmologica deve essere condotta

ogni 3 settimane fino a risoluzione. Se viene diagnosticato RPED o CSR e l'acuità visiva ne risulta influenzata, la terapia con selumetinib deve essere interrotta e la dose ridotta alla ripresa del trattamento (vedere paragrafo 4.2). Se viene diagnosticata RVO, il trattamento con selumetinib deve essere interrotto definitivamente (vedere paragrafo 4.2).

Anomalie nelle analisi epatiche di laboratorio

Con selumetinib, possono verificarsi anomalie nei parametri di laboratorio della funzionalità epatica, nello specifico aumenti di AST e ALT (vedere paragrafo 4.8). I valori di funzionalità epatica devono essere controllati prima dell'inizio di selumetinib e almeno su base mensile durante i primi 6 mesi di trattamento, e in seguito secondo indicazione clinica. Le anomalie di laboratorio riguardanti la funzionalità epatica devono essere gestite con sospensione della dose, riduzione o interruzione definitiva del trattamento (vedere Tabella 2 nel paragrafo 4.2).

Patologie cutanee e sottocutanee

Eruzioni cutanee (tra cui eruzione maculo-papulosa ed eruzione cutanea acneiforme), paronichia e cambiamenti dei capelli sono state segnalate molto comunemente nello studio clinico registrativo (vedere paragrafo 4.8). Cute secca, cambiamento del colore dei capelli, paronichia ed eruzioni cutanee maculo-papulari sono state osservate più frequentemente nei bambini più piccoli (età 3-11 anni), mentre l'eruzione cutanea acneiforme è stata osservata più frequentemente in bambini in età post- puberale (età 12-16 anni).

Integrazione di vitamina E

Ai pazienti deve essere consigliato di non assumere integratori di vitamina E. Le capsule da 10 mg di Koselugo contengono 32 mg di vitamina E come eccipiente, D-alfa-tocoferile polietilenglicole 1000 succinato (TPGS). Le capsule da 25 mg di Koselugo contengono 36 mg di vitamina E TPGS. Alte dosi di vitamina E potrebbero aumentare il rischio di sanguinamento in pazienti che assumono contemporaneamente medicinali anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici (ad es., warfarin o acido acetilsalicilico). Le valutazioni sui farmaci anticoagulanti, tra cui il rapporto internazionale normalizzato o il tempo di protrombina, devono essere condotte più frequentemente, per accertare quando gli aggiustamenti della dose di medicinali anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici sono giustificati (vedere paragrafo 4.5).

Rischio di soffocamento

Selumetinib è disponibile sotto forma di capsule che devono essere inghiottite intere. Alcuni pazienti, in particolare i bambini <6 anni di età, possono essere a rischio di soffocamento con una formulazione in capsule per motivi legati allo sviluppo, anatomici o psicologici. Pertanto, selumetinib non deve essere somministrato a pazienti che non sono in grado o non sono disposti a deglutire la capsula intera (vedere paragrafo 4.2).

Donne in età fertile

Koselugo non è raccomandato in donne in età fertile che non usano metodi contraccettivi (vedere paragrafo 4.6).


INTERAZIONI


Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Koselugo?


Sono stati effettuati studi d'interazione solo negli adulti sani (età ≥18 anni).

Principi attivi che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di selumetinib

La somministrazione concomitante di un inibitore forte del CYP3A4 (200 mg di itraconazolo due volte al giorno per 4 giorni) ha aumentato la Cmax di selumetinib del 19% (IC al 90%: 4-35) e l'AUC del 49% (IC al 90%: 40-59) in soggetti adulti sani.

La somministrazione concomitante di un inibitore forte del CYP2C19/moderato del CYP3A4 (200 mg di fluconazolo due volte al giorno per 4 giorni) ha aumentato rispettivamente la Cmax di selumetinib del 26% (IC al 90%: 10-43) e l'AUC del 53% (IC al 90%: 44-63) in soggetti adulti sani.

Si prevede che l'uso concomitante di eritromicina (inibitore moderato del CYP3A4) o di fluoxetina (inibitore forte del CYP2C19/CYP2D6) aumenti l'AUC di selumetinib del ~30-40% e la Cmax del ~20%.

La somministrazione concomitante di inibitori forti del CYP3A4 (ad es., claritromicina, succo di pompelmo, ketoconazolo per via orale) o del CYP2C19 (ad es., ticlopidina) deve essere evitata. La somministrazione concomitante di inibitori moderati del CYP3A4 (ad es., eritromicina e fluconazolo) e del CYP2C19 (ad es., omeprazolo) deve essere evitata. Se la somministrazione concomitante è inevitabile, i pazienti devono essere attentamente monitorati per eventi avversi e la dose di selumetinib deve essere ridotta (vedere paragrafo 4.2 e Tabella 4).

Principi attivi che possono ridurre le concentrazioni plasmatiche di selumetinib

La somministrazione concomitante di un induttore forte del CYP3A4 (600 mg di rifampicina al giorno per 8 giorni) ha ridotto la Cmax di selumetinib del -26% (IC al 90%: -17, -34) e l'AUC del -51% (IC al 90%: -47, -54).

L'uso concomitante di induttori forti del CYP3A4 (ad es., fenitoina, rifampicina, carbamazepina, erba di S. Giovanni) o induttori moderati del CYP3A4 con Koselugo deve essere evitato.

Principi attivi le cui concentrazioni plasmatiche possono essere alterate da selumetinib

In vitro, selumetinib è un inibitore di OAT3. Non può essere esclusa la possibilità di un effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica di substrati di OAT3 somministrati in concomitanza (ad es., metotrexato e furosemide) (vedere paragrafo 5.2).

TPGS è un inibitore della P-gp in vitro e non si può escludere che possa causare interazioni farmacologiche clinicamente rilevanti con i substrati della P-gp (ad es., digossina o fexofenadina).

L'effetto di selumetinib sull'esposizione dei contraccettivi orali non è stato valutato. Pertanto, l'uso di un metodo di barriera aggiuntivo deve essere raccomandato alle donne che usano contraccettivi ormonali (vedere paragrafo 4.6).

Effetto degli agenti riduttori dell'acidità gastrica su selumetinib

Le capsule di selumetinib non mostrano dissoluzione dipendente dal pH. Koselugo può essere usato in concomitanza con agenti modificanti il pH gastrico (ad es., antagonisti del recettore H2 e inibitori della pompa protonica) senza restrizioni, ad eccezione dell'omeprazolo che è un inibitore del CYP2C19.

Vitamina E

Koselugo capsule contiene vitamina E come eccipiente TPGS. Pertanto, i pazienti devono evitare di assumere integratori di vitamina E e le valutazioni sui farmaci anticoagulanti devono essere eseguite più frequentemente in pazienti che assumono in concomitanza medicinali anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici (vedere paragrafo 4.4).


SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Koselugo?


Non vi è un trattamento specifico per il sovradosaggio. Se si verifica un sovradosaggio, i pazienti devono essere attentamente monitorati per segni e sintomi di reazioni avverse e trattati con misure di supporto con un appropriato monitoraggio, come necessario. La dialisi è inefficace nel trattamento del sovradosaggio.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Koselugo durante la gravidanza e l'allattamento?


Donne in età fertile/Misure contraccettive nell'uomo e nella donna

Le donne in età fertile devono essere informate della necessità di evitare la gravidanza mentre ricevono Koselugo. Si raccomanda di eseguire un test di gravidanza sulle donne in età fertile prima di iniziare il trattamento.

Sia i pazienti di sesso maschile che le pazienti di sesso femminile (potenzialmente fertili) devono essere istruiti a usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e per almeno 1 settimana dopo il completamento del trattamento con Koselugo. Non si può escludere che selumetinib possa ridurre l'efficacia dei contraccettivi orali, pertanto deve essere raccomandato di aggiungere un metodo barriera alle donne che usano contraccettivi ormonali (vedere paragrafo 4.5).

Gravidanza

I dati relativi all'uso di selumetinib in donne in gravidanza non esistono. Gli studi condotti su animali hanno mostrato tossicità riproduttiva che comprende morte embrio-fetale, difetti strutturali e peso ridotto del feto (vedere paragrafo 5.3). Koselugo non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usano misure contraccettive (vedere paragrafo 4.4).

Se una paziente di sesso femminile o la partner di un paziente di sesso maschile che riceve Koselugo rimane incinta, deve essere informata del potenziale rischio per il feto.

Allattamento

Non è noto se selumetinib, o i suoi metaboliti, siano escreti nel latte materno. Selumetinib e il suo metabolita attivo sono escreti nel latte materno dei topi (vedere paragrafo 5.3). Il rischio per il bambino allattato al seno non può essere escluso, pertanto l'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con Koselugo.

Fertilità

Non esiste alcun dato relativo all'effetto di Koselugo sulla fertilità umana. Selumetinib non ha avuto alcun impatto sulla fertilità e la performance riproduttiva nei topi maschi e femmine, sebbene una riduzione della sopravvivenza embrionale sia stata osservata in topi di sesso femminile (vedere paragrafo 5.3).


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Koselugo sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


Koselugo altera lievemente la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Stanchezza, astenia e disturbi visivi sono stati riportati durante il trattamento con selumetinib e i pazienti che manifestano questi sintomi devono osservare cautela quando guidano veicoli o utilizzano macchinari.


PRINCIPIO ATTIVO


Koselugo 10 mg capsule rigide

Ogni capsula rigida contiene 10 mg di selumetinib (come idrogeno solfato).

Koselugo 25 mg capsule rigide

Ogni capsula rigida contiene 25 mg di selumetinib (come idrogeno solfato). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


ECCIPIENTI


Contenuto della capsula

Tocofersolan (Vitamina E polietilenglicole succinato /D-alfa-tocoferile polietilenglicole succinato).

Involucro della capsula

Koselugo 10 mg capsule rigide

Ipromellosa (E464)

Carragenina (E407)

Cloruro di potassio (E508)

Biossido di titanio (E171)

Cera carnauba (E903)

Koselugo 25 mg capsule rigide

Ipromellosa (E464)

Carragenina (E407)

Cloruro di potassio (E508)

Biossido di titanio (E171)

Lacca di alluminio contenente indaco carminio (E132)

Ossido di ferro giallo (E172)

Cera carnauba (E903)

Amido di mais

Inchiostro

Koselugo 10 mg capsule rigide

Shellac, standard (E904)

Ossido di ferro nero (E172)

Propilenglicole (E1520)

Idrossido di ammonio (E527)

Koselugo 25 mg capsule rigide

Ossido di ferro rosso (E172)

Ossido di ferro giallo (E172)

Lacca di alluminio contenente indaco carminio (E132)

Cera carnauba (E903)

Shellac, standard (E904)

Gliceril monoleato


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 36 mesi

Non conservare a temperatura superiore a 30°C.

Conservare nel flacone originale per proteggere il medicinale dall'umidità e dalla luce. Tenere il flacone ben chiuso.


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


Koselugo 10 mg capsule rigide

Flacone di plastica in polietilene ad alta densità (HDPE) con chiusura bianca in polipropilene a prova di bambino.

Koselugo 25 mg capsule rigide

Flacone di plastica in polietilene ad alta densità (HDPE) con chiusura blu in polipropilene a prova di bambino.

Ogni flacone contiene 60 capsule rigide e un essicante in gel di silice. Ogni scatola contiene un flacone.

Data ultimo aggiornamento: 05/02/2024

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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