Minjuvi

25 aprile 2024

Minjuvi


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Cos'è Minjuvi (tafasitamab)


Minjuvi è un farmaco a base di tafasitamab, appartenente al gruppo terapeutico Antineoplastici, anticorpi monoclonali. E' commercializzato in Italia da Incyte Biosciences Italy S.r.l.

Confezioni e formulazioni di Minjuvi disponibili in commercio


Selezionare una delle seguenti confezioni di Minjuvi disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):

A cosa serve Minjuvi e perchè si usa


MINJUVI è indicato in associazione a lenalidomide, seguito da MINJUVI in monoterapia, per il trattamento di pazienti adulti con linfoma diffuso a grandi cellule B (Diffuse Large B-Cell Lymphoma, DLBCL) recidivato o refrattario e non idonei a trapianto autologo di cellule staminali (Autologous Stem Cell Transplant, ASCT).

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Minjuvi


Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Minjuvi può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Il trattamento con tafasitamab in associazione a lenalidomide non deve essere avviato in pazienti di sesso femminile a meno che non sia stata esclusa la gravidanza. Fare riferimento anche all'RCP di lenalidomide.

Donne in età fertile/Contraccezione femminile

Alle donne in età fertile deve essere raccomandato di utilizzare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e per almeno 3 mesi dopo la fine del trattamento con tafasitamab.

Gravidanza

Non sono stati condotti studi di tossicità riproduttiva e dello sviluppo con tafasitamab.

I dati relativi all'uso di tafasitamab in donne in gravidanza non esistono. È tuttavia noto che le IgG attraversano la placenta e tafasitamab può causare deplezione dei linfociti B del feto in base alle proprietà farmacologiche (vedere paragrafo 5.1). In caso di esposizione durante la gravidanza, i neonati devono essere monitorati per deplezione dei linfociti B e le vaccinazioni con vaccini contenenti virus vivi devono essere rimandate fino a quando la conta dei linfociti B del lattante non sia tornata nella norma (vedere paragrafo 4.4).

Tafasitamab non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usano misure contraccettive.

Lenalidomide può causare danni embrio-fetali ed è controindicato per l'uso in gravidanza e in donne in età fertile, a meno che non siano soddisfatte tutte le condizioni del programma di prevenzione della gravidanza di lenalidomide.

Allattamento

Non è noto se tafasitamab sia escreto nel latte materno. Tuttavia è noto che le IgG sono escrete nel latte umano. Non vi sono dati sull'uso di tafasitamab in donne che allattano al seno, e il rischio per il bambino allattato al seno non può essere escluso. Le donne devono essere avvisate di non allattare durante il trattamento e per almeno 3 mesi dopo l'ultima dose di tafasitamab.

Fertilità

Non sono stati effettuati studi specifici per valutare gli effetti di tafasitamab sulla fertilità. In uno studio di tossicità a dosi ripetute sugli animali non è stato osservato alcun effetto avverso sugli organi riproduttivi maschili e femminili (vedere paragrafo 5.3).


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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