Mitomycin C

26 aprile 2024

Mitomycin C


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Nota: Per informazioni su farmaci e confezioni ritirate dal commercio accedi al portale AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).


Cos'è Mitomycin C (mitomicina)


Mitomycin C è un farmaco a base di mitomicina, appartenente al gruppo terapeutico Antineoplastici antibiotici citotossici.

A cosa serve Mitomycin C e perchè si usa


La mitomicina C è raccomandata per la terapia di alcuni tipi di neoplasie sia da sola, sia associata con altri farmaci o dopo che il protocollo terapeutico di elezione ha fallito. Il farmaco è stato impiegato con successo nel tentativo di migliorare la sintomatologia soggettiva ed oggettiva di un gran numero di neoplasie, compresi i carcinomi gastrici, pancreatici, uterini e della mammella; l'adenocarcinoma polmonare; la carcinosi peritoneale; i tumori del colon, della vescica, del retto e della cute. Inoltre è stato impiegato con qualche successo nei sarcomi, negli epatocarcinomi, nelle leucemie acute e croniche e nel morbo di Hodgkin.

Indicazioni: come usare Mitomycin C, posologia, dosi e modo d'uso


Mitomycin C 10 mg può essere impiegato sia per via sistemica (endovenosa) che per uso locale

Posologia

La dose deve essere adattata in relazione all'età e alle condizioni generali del paziente.

a) Somministrazione per via sistemica (endovenosa):

La dose abituale è compresa tra i 4 e i 15 mg/m2 a intervalli di 1-6 settimane, in relazione anche ad un eventuale impiego in polichemioterapia e alla crasi ematica.

É spesso richiesta una dose totale di mitomicina C compresa tra 40 e 80 mg/m2 per ottenere una risposta soddisfacente quando il farmaco è impiegato in mono o in polichemioterapia.

Può essere impiegata una dose superiore se la mitomicina C è impiegata da sola. Il farmaco può anche essere somministrato quotidianamente (1-2 mg/die).

b) Somministrazione locale:

Infusione intraarteriosa (2-4 mg ogni giorno, oppure 10-30 mg in bolo unico).

Infusione in cavo pleurico e peritoneale (2-10 mg/die).

Infusione endovescicale (vengono instillati in vescica attraverso un catetere uretrale 10-40 mg di mitomicina C una, due o anche tre volte alla settimana o ogni due o quattro settimane, per un totale di 15-20 instillazioni, sia per la terapia dei tumori vescicali che nella profilassi di recidive delle neoplasie vescicali).

Modo di somministrazione

Per le iniezioni endovenose il prodotto va disciolto in acqua sterile per preparazioni iniettabili (circa 20 ml ).

Se la somministrazione viene effettuata per infusione endovenosa il prodotto può anche essere disciolto in soluzione glucosata al 20%.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Mitomycin C


L'impiego della mitomicina C è controindicato nei pazienti che hanno in precedenza dimostrato ipersensibilità al principio attivo, ad altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico o ad uno qualsiasi degli eccipienti e nei pazienti con trombocitopenia, coagulopatie o un'aumentata tendenza ad emorragia secondaria ad altre cause.

Mitomycin C può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

La mitomicina C non deve essere usata durante la gravidanza.

Allattamento

La mitomicina C non deve essere usata durante l'allattamento.

Fertilità

Non è noto se la mitomicina C possa compromettere la fertilità.

Quali sono gli effetti indesiderati di Mitomycin C


La principale manifestazione tossica della mitomicina C è la mielodepressione, particolarmente trombocitopenia e leucopenia. Solitamente la mielodepressione raggiunge il massimo circa quattro settimane dopo il trattamento e l'effetto tossico è cumulativo, con un rischio aumentato dopo ogni ciclo terapeutico.

Il trattamento non dovrebbe essere ripetuto finché la conta leucocitaria non è superiore a 4000/ml e quella piastrinica a 75.000/ml.

Se la neoplasia continua a progredire dopo due cicli terapeutici, il farmaco deve essere sospeso dato che le possibilità di risposta sono in tal caso assai scarse.

Lesioni ulcerative locali e processi infiammatori cellulari possono essere causati dallo stravaso del farmaco durante l'esecuzione dell'endovenosa: si raccomanda la massima attenzione durante la somministrazione.

Gli eventi avversi correlati al trattamento sono:

Patologie del sistema emolinfopoietico:

mielodepressione, pancitopenia, leucopenia, neutropenia, granulocitopenia, neutropenia febbrile, trombocitopenia, eritropenia, anemia, anemia emolitica, sindrome emolitica uremica, trombosi, porpora trombocitopenica, emorragie.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

malattia polmonare interstiziale, fibrosi polmonare (vedere paragrafo 4.4), broncospasmo, pneumoniti, tosse, ipertensione polmonare e malattia polmonare veno-occlusiva (PVOD).

Patologie gastrointestinali:

nausea, vomito, diarrea, costipazione, disturbi addominali, stomatiti.

Patologie renali e urinarie:

insufficienza renale acuta, disturbi renali, cistiti, ematuria, proteinuria

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

rash, eritema, prurito, alopecia, eritrodisestesia palmare-plantare (PPE).

Disturbi del metabolismo e della nutrizione:

anoressia, perdita di peso.

Infezioni ed infestazioni:

infezioni batteriche, virali o fungine a localizzazione varia, da lievi a moderate e di solito reversibili con appropriato trattamento. Sono stati riportati sepsi e shock settico.

Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi):

sindrome mielodisplastica, leucemia mieloide acuta, leucemia acuta.

Patologie vascolari:

vampate di calore, ipertensione.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

febbre, raffreddamento, malessere, flebite nel sito di iniezione, edema.

Disturbi del sistema immunitario:

ipersensibilità, shock anafilattico, reazione anafilattoide, eosinofilia, sudorazione, abbassamento della pressione sanguigna, dispnea.

Patologie epatobiliari:

disturbi epatici del sistema parenchimatico, colecistiti e ittero.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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