Covid-19, Paxlovid: le indicazioni OMS

30 aprile 2022
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Covid-19, Paxlovid: le indicazioni OMS



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Pillola antivirale Paxlovid: le indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità


La pillola antivirale Paxlovid di Pfizer è «fortemente raccomandata» per i pazienti con Covid-19 non gravi, ma che sono a più alto rischio di ricovero in ospedale, come i non vaccinati, gli anziani o gli immunosoppressi. La raccomandazione arriva dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, pubblicata su 'The Bmj'. Allo stesso tempo, però, l'OMS si dice "estremamente preoccupata che, così come è successo con i vaccini» contro Covid-19, anche per l'accesso alla pillola antivirale Paxlovid per il trattamento dell'infezione «i Paesi a basso e medio reddito si ritroveranno di nuovo in fondo alla coda". "Un ostacolo per i Paesi a basso e medio reddito - spiega l'agenzia ginevrina - è che il medicinale può essere somministrato solo quando la malattia è nelle fasi iniziali; quindi, test tempestivi e accurati sono essenziali per il successo della terapia. I dati raccolti da Find", realtà no profit che partecipa al programma OMS per accelerare l'accesso globale agli strumenti anti-Covid, «mostrano che il tasso medio giornaliero di test nei Paesi a basso reddito è un ottantesimo rispetto a quello dei Paesi ad alto reddito». Pertanto, ammonisce l'agenzia delle Nazioni Unite per la sanità, «il miglioramento dell'accesso ai test e alla diagnosi precoce» dell'infezione da Sars-CoV-2 «nelle strutture sanitarie di assistenza primaria sarà cruciale per l'introduzione di questo trattamento a livello mondiale».

Nello stesso articolo, gli specialisti formulano anche una «raccomandazione condizionale (debole)» per l'antivirale remdesivir nella stessa categoria di malati Covid. Gli esperti spiegano che, per i pazienti dei gruppi elencati, nirmatrelvir-ritonavir «rappresenta probabilmente una scelta migliore perché può prevenire più ricoveri rispetto alle terapie alternative, ha un minor rischio di potenziali effetti avversi rispetto a molnupiravir», l'altro antivirale orale anti-Covid, «ed è più facile da somministrare rispetto ai trattamenti per via endovenosa come remdesivir e anticorpi monoclonali».

L'impiego di Paxlovid viene invece sconsigliato nei pazienti Covid a basso rischio, perché i benefici non sono significativi - puntualizzano gli specialisti - come pure nei malati con Covid-19 grave, perché al momento non ci sono dati sperimentali su questa categoria. «I farmaci antivirali dovrebbero essere somministrati il prima possibile nel corso della malattia», sottolineano gli esperti. Il gruppo OMS segnala comunque per questi prodotti alcuni 'nodi' relativi a «costi e risorse», che «potrebbero rendere difficile l'accesso nei Paesi reddito medio e basso», ed evidenzia che «l'accesso a questi farmaci è legato all'accesso ai test per la diagnosi di Sars-CoV-2, in particolare a quelli per intercettare l'infezione in fase iniziale». Infine, resta «incertezza riguardo al rischio che insorgano resistenze».

La raccomandazione per Paxlovid - spiegano i redattori delle linee guida OMS sul 'British Medical Journal' - si basa su nuovi dati di due studi randomizzati e controllati che hanno coinvolto 3.100 pazienti. In questi trial, si legge, «l'evidenza di certezza moderata ha mostrato che nirmatrelvir-ritonavir ha ridotto i ricoveri ospedalieri (84 in meno ogni 1.000 pazienti), l'evidenza a bassa certezza non ha suggerito alcuna differenza importante nella mortalità e l'evidenza ad alta certezza ha indicato poco o nessun rischio di effetti avversi che portano all'interruzione del farmaco».

La raccomandazione condizionale per remdesivir si basa invece su nuovi dati di 5 studi randomizzati controllati su 2.700 pazienti, e sostituisce una precedente raccomandazione contraria all'impiego del farmaco in tutti i pazienti Covid indipendentemente dalla gravità della malattia. Le linee guida OMS vengono aggiornate progressivamente dal panel dedicato, con il supporto metodologico della Magic Evidence Ecosystem Foundation. Le raccomandazioni di oggi si aggiungono alle precedenti raccomandazioni condizionali per l'uso di molnupiravir in pazienti ad alto rischio con Covid-19 non grave; per l'impiego dei monoclonali sotrovimab o casirivimab-imdevimab in pazienti selezionati, e contro l'uso di plasma convalescente, ivermectina e idrossiclorochina in pazienti Covid indipendentemente dalla gravità della malattia. Per i pazienti con forme gravi, l'agenzia delle Nazioni Unite per la sanità raccomanda fortemente i corticosteroidi, con l'aggiunta di bloccanti del recettore dell'interleuchina-6 (IL-6) o baricitinib.

Fonte: Doctor33



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