Pancreatite

14 marzo 2008

Pancreatite


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11 marzo 2008

Pancreatite

Buongiorno a tutti. Vi sottopongo la seguente questione. Mia madre, 57 anni, assolutamente astemia, un anno fa è stata colpita da forti dolori addominali. Al Pronto Soccorso le è stata diagnosticata una pancreatite acuta e, quindi, è stata ricoverata presso il reparto di Gastroenterologia dell'Ospedale della nostra città. Dopo l'ecografia e la tac addominale, nell'ambito di una situazione generale buona, le è stata trovata la colecisti piena di svariati piccoli calcoli. Da ciò i medici hanno dedotto che la pancreatite fosse causata da questi calcoli. Si è, quindi, proceduto all'intervento di asportazione della colecisti che ha avuto perfetto esito. Dopo circa un anno, durante il quale non ha accusato alcun dolore addominale senza che le ecografie cui si è sottoposta evidenziassero alcunché di anomalo, nel mese di febbraio ha avuto due episodi leggeri di dolore addominale (nei giorni 8 e 18). Il giorno 25, tornata dal lavoro, ha, invece, sofferto un episodio molto grave di dolore addominale. Portata, quindi, in P. S. le è stata nuovamente dignosticata la pancreatite acuta. I medici continuano a ritenere che tale malattia continua ad essere causata da calcoli epatici (ma con l'asportazione della colecisti il problema non doveva essere risolto definitivamente?). Gli esami cui si è sottoposta hanno dato esiti abbastanza confortanti (gli enzimi pancreatici, elevatissimi all'ingresso, si sono ridotti abbastanza velocemente). Riporto gli esiti dell'ecografia e della Tac: Eco: Vie biliari intraepatiche non dilatate, via biliare principale lievemente dilata (6 mm. ) in sede prossimale, si segue fino alla confluenza pancreatica dove ha diametro di 4 mm. . Pancreas con lieve alterazione ecostrutturale a livello della testa, normale il corpo e la coda; dotto di Wirsung non dilatato; sottile falda liquida peripancreatica. Tac: Il pancreas appare di dimensioni e tomodensitometria attualmente nei limiti. Minimo versamento retropancreatico. I medici intendono anche effettuare un'ecografia endoscopica per vedere meglio gli organi addominali. Sinceramente sono molto preoccupato, visto che mi è nota la delicatezza del pancreas e temo che eventuali ulteriori pancreatiti possano causare danni all'organo. Esistono rimedi per evitare la formazione di questi calcoli biliari (sempre che sia questa la causa delle pancreatiti) o, comunque, per evitare che diano questi dolorosi esiti? Vorrei anche chiedervi un'indicazione su eventuali centri clinici presso i quali effettuare un ulteriore consulto (non che non mi fidi dei medici della mia città, ma un altro consulto non fa mai male). Un mio amico mi ha parlato molto bene dell'Ospedale di Verona (anche se non mi ha specificato quale, visto che ce ne sono due). Sono disposto ad accettare qualsiasi indicazione. Grazie e chiedo scusa per la lunghezza dell'intervento.

Risposta del 14 marzo 2008

Risposta a cura di:
Prof. ALBERTO TITTOBELLO


Le avevo risposto, ma credo che il messaggio non sia partito. In sintesi, le spiegavo che non è sempre sufficiente asportare la cistifellea per evitare ulteriori episodi di Pancreatite. Ciò avviene quando vi è un ostacolo al regolare deflusso della bile, o per la presenza di microcalcoli o perche il punto in cui la bile sbocca nel duodeno (la papilla) è ristretto. Il problema può essere risolto da un endoscopista esperto nell' endoscopia delle vie biliari e pancreatiche, che può, eventualmente, praticare un piccolo taglio sulla papilla (papillotomia). A Verona sono molto bravi in questa procedura.

Prof. Alberto Tittobello
Casa di cura privata
Universitario
Specialista in Cardiologia
Specialista in Gastroenterologia
MILANO (MI)



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