Occhi, la prevenzione delle malattie inizia nei bambini

06 giugno 2012
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Occhi, la prevenzione delle malattie inizia nei bambini



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Malattie dell'occhio, come la cataratta e il glaucoma, si direbbero appartenere a un'età avanzata, non certo a quella dell'infanzia. Eppure possono colpire, anche se con minore probabilità, anche i bambini diventando causa di ipovisione. Per esempio, il 25% dei casi di danni alla vista è causato da patologie retiniche e il 20% da quelle corneali, ma a provocare danni all'occhio possono intervenire anche traumi, procurati durante il gioco o incidenti. La prevenzione, dunque, non è mai troppa e inizia molto presto, prima di lasciare il reparto di maternità i neonati ricevono la loro prima visita oculistica con la ricerca del riflesso rosso, spia dello stato di salute del fondo dell'occhio. Il controllo successivo c'è già tra i 6 e i 9 mesi in occasione della vaccino-profilassi antipoliomelitica.

Dai nove mesi in poi, però, è importante non perdere di vista la salute dell'occhio, lo sostengono vivamente i pediatri della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) che forniscono ai genitori indicazioni utili e pratiche per proteggere la vista dei figli e prevenire le patologie oculari. «Chiedete a vostro figlio se vede peggio con un occhio rispetto all'altro» spiega Angelo Milazzo, del direttivo regionale Sipps entrando nel merito dei comportamenti da adottare «e verificate se strizza le palpebre per vedere meglio da lontano per esempio, quando guarda la televisione, osservando se assume posture anomale durante la lettura». I consigli sul tempo speso con televisione e videogiochi puntano sempre a limitarlo, inoltre bisogna rispettare le distanze di sicurezza: almeno un metro e mezzo dalla Tv, almeno una pausa ogni 20 minuti dai videogiochi. I bambini più piccoli devono essere controllati durante il gioco evitando che utilizzino oggetti piccoli e appuntiti, che potrebbero essere pericolosi, o che vengano a contatto con liquidi e sostanze irritanti o dannose per gli occhi. In ogni caso, il bambino va sottoposto a una visita oculistica a tre anni e prima che inizi a frequentare le scuole primarie, ma idealmente dovrebbe seguire un programma di controlli. Il pediatra indicherà, in base alle esigenze del bambino, il cover test o o test dell'occhio coperto e lo screening dell'ambliopia, finalizzati alla scoperta del temuto "occhio pigro". Il periodo estivo, più libero da impegni può essere l'occasione per fissare la visita di controllo.

Ma l'estate è anche il momento di attuare una prevenzione più specifica delle patologie oculari, vista la maggiore esposizione ai raggi solari che rappresentano la prima causa di danneggiamento della vista, soprattutto alla cornea e alla retina. Il pediatra, infatti suggerisce, in primo luogo, «di far usare al bambino occhiali da sole conformi alla norme europee, per proteggere gli occhi dall'azione potenzialmente lesiva dei raggi ultravioletti. E se necessita di lenti da vista, far scegliere il colore degli occhiali e la montatura al bambino, in modo da ottenere la sua indispensabile collaborazione. Per lui portarli deve rappresentare un gioco o uno sfoggio di eleganza, più che una costrizione». La protezione della pelle va estesa anche alle palpebre, usando filtri specifici, area che è importante proteggere anche dalle punture di insetti: «Soprattutto quelle a livello della congiuntiva» dice Milazzo « possono determinare anche cheratiti». L'igiene oculare non va mai abbandonata e soprattutto se ci sono colliri e presidi per l'igiene oculare precedentemente prescritti dal proprio medico, vanno portati in vacanza. Inoltre, l'acqua del mare, e soprattutto delle piscine, può essere contaminata da virus, clamidie, microbi di ogni tipo. «È bene informarsi» ricorda infine il pediatra «delle condizioni igieniche e delle situazioni di epidemie, se si va in Paesi in via di sviluppo».




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