Dislessia

27 luglio 2024

Dislessia: cause, sintomi e cure



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Cos'è la dislessia


Si ipotizza la presenza di dislessia quando il bambino/ragazzo ha grandi difficoltà a identificare in maniera automatica la parola scritta. La difficoltà nella lettura può essere più o meno grave, a volte si accompagna anche a quella di fare calcoli o a problemi di scrittura. Nei primi anni di scolarizzazione la dislessia determina difficoltà rilevanti nell'acquisizione delle abilità scolastiche che costituiscono il nucleo principale dell'istruzione. Può determinare ansia da prestazione, perdita di autostima, disturbi del comportamento.

Cause


La dislessia non dipende da un ambiente svantaggiato dal punto di vista socio-culturale, né dalla presenza di un deficit cognitivo o sensoriale ma da una particolare modalità di funzionamento anomala delle reti neuronali coinvolte nell'attività della lettura. Si tratta di una caratteristica costituzionale determinata biologicamente.

Diagnosi

Normalmente la capacità di leggere in modo rapido e corretto avviene in maniera automatica ma diventa difficoltosa e poco performante a causa della dislessia. A volte i bambini con questo disturbo sono considerati svogliati perché, se si esclude la difficoltà a decodificare un testo scritto, sono intelligenti e vivaci. La diagnosi deve essere fatta da personale esperto, afferente ai servizi di Neuropsichiatria infantile o Neuropsicologia attraverso test specifici a partire dalla fine della seconda elementare. La diagnosi riporterà la definizione del disturbo, i punteggi ottenuti ai test, gli strumenti compensativi e le misure dispensative (tempi aggiuntivi per le verifiche, minor carichi di lavoro, limitazione dell'apprendimento mnemonico) di cui il bambino ha bisogno per essere messo nelle medesime condizioni di apprendimento dei compagni. l referto degli specialisti va consegnato alla scuola che potrà definire un Piano Didattico Personalizzato (Pdp).

Trattamento

In base alle caratteristiche e alle manifestazioni della dislessia, il bambino avrà necessità di un aiuto supplementare per sviluppare un metodo di studio efficace. Il trattamento riabilitativo deve essere personalizzato valorizzando le attività integre e anche gli insegnanti sono invitati a proporre particolari strategie nell'assegnazione dei compiti e nell'esecuzione delle verifiche. Per affrontare questo disturbo il bambino non va colpevolizzato né obbligato a leggere a voce alta (attività imbarazzante per lui) ma coinvolto nella comprensione del problema, con la proposta di metodi di apprendimento più rispettosi della sua condizione e una valutazione dei progressi in base al potenziale di partenza. Un intervento di recupero tempestivo migliora la prognosi. Computer con sintesi vocale, dizionari digitali, registratori sono strumenti utili per compensare le difficoltà. Gli studi consigliano di stimare, tenendo conto degli indici di prestazione dell'allievo, in che misura la dislessia penalizzi il bambino di fronte ai compagni e di calibrare di conseguenza un tempo aggiuntivo o la riduzione del carico di lavoro, dando tempi più lunghi, assegnando compiti ridotti non per contenuto ma per quantità.

Domande essenziali

  1. La dislessia dipende da un deficit neurologico?
  2. Un atteggiamento di maggiore severità stimola l'apprendimento nel bambino dislessico?
  3. Quali sono gli strumenti più utili per gestire questo disturbo dell'apprendimento?



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