Spending review, Governo approva il decreto. Salvi i piccoli ospedali

06 luglio 2012
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Spending review, Governo approva il decreto. Salvi i piccoli ospedali



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E alla fine i piccoli ospedali si sono salvati. È questa la novità principale, peraltro già nell'aria del decreto sulla spending review, che ora andrà alla firma del Capo dello Stato e sarà immediatamente pubblicato in Gazzetta ufficiale. È servita, quindi, la "resistenza" del ministro della Salute Renato Balduzzi e al posto dei tagli agli ospedali resta una "semplice" raccomandazione" alle Regioni di riorganizzare la rete ospedaliera e comunque di avviare una riduzione di almeno 20mila posti letto, un modo per mettere mano comunque alla rete eliminando doppioni, presidi sotto utilizzati, forse anche reparti (e naturalmente strutture) poco produttivi. Per il resto tagli confermati alla spesa di asl e ospedali che subirà una potatura di 1 miliardo quest'anno, poi di altri 2 sia nel 2013 e nel 2014. Cinque miliardi in tutto in due anni e mezzo. Col risultato di perdere di qui al 2014 13 miliardi, sommando gli 8 miliardi già decisi con la manovra di Tremonti dell'estate scorsa. Una scelta che ha scatenato le dure proteste delle Regioni che hanno minacciato di rompere i rapporti col Governo, anche se il ministro Balduzzi ha aperto alla possibilità «di rimodulare il tipo di intervento sulla sanità» per il 2013 e il 2014, fermi restando i risparmi da ricavare, «se si raggiungerà un'intesa sul Patto per la Salute entro il mese di luglio». Salvi i piccoli ospedali, i risparmi arriveranno in gran parte da industrie farmaceutiche, farmacie, beni e servizi, case di cura. E i numeri sono quelli già anticipati: sul fronte farmaci, il Decreto prevede l'incremento permanente dello sconto a carico dei farmacisti dall'1,82% al 3,65% e, solo per l'anno 2012, per l'industria farmaceutica dall'1,83% al 6,5%, nonché la rideterminazione del tetto della spesa farmaceutica territoriale per il 2012 dal 13,3% al 13,1% e, a decorrere dal 2013, all'11,5%. Per la spesa ospedaliera, il tetto viene rideterminato dal 2,4 al 3,2% dal 2013, ponendo a carico delle aziende farmaceutiche una quota pari al 50% dell'eventuale scostamento. Sono previsti, poi, la riduzione del 5% dei contratti in essere per la fornitura di beni e servizi e l'obbligo di rinegoziazione in caso di superamento significativo (20%) del prezzo di riferimento individuato dall'Osservatorio per i contratti pubblici. Altro colpo d'accetta riguarda case di cura accreditate e assistenza specialistica: la spesa dovrà essere ridotta dell'1% nel 2012 e del 2% dal 2013, sulla base dei consuntivi 2011. Infine una sorpresa amara anche per il personale sanitario, col rafforzamento delle misure di contenimento dei costi (riduzione dell'1,4% rispetto al 2004) che coinvolgerà anche i medici convenzionati.



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