Per un’abbronzatura senza rischi

17 luglio 2009
Interviste

Per un’abbronzatura senza rischi



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Quali caratteristiche deve avere un prodotto solare di qualità? A dare tutte le informazioni sulle protezioni solari Patrizio Mulas, specialista dell'UO Dermatologia dell'Ospedale Oncologico regionale "A. Businco" - Asl 8 di Cagliari e presidente dell'Associazione dermatologi ospedalieri italiani

Quali caratteristiche deve avere un prodotto solare di qualità?
Un filtro solare efficace deve essere in grado di ridurre la quantità di raggi ultravioletti (Uv) che raggiunge la cute, attenuando in modo equilibrato tutte le componenti potenzialmente lesive dello spettro (UvA e UvB) e non deve contenere sostanze tossiche né sensibilizzanti. Deve, inoltre, resistere al calore, al sudore e all'acqua per tempi ragionevoli. Quando è richiesta una persistenza protratta, ci si può rivolgere alle varianti waterproof o water-resistant.

Come individuare quello più adatto alle caratteristiche cutanee individuali?
Base della scelta è il fototipo, definito essenzialmente in relazione al colore della pelle e dei capelli e alla predisposizione ad abbronzarsi e/o scottarsi. I soggetti caratterizzati dai fototipi più chiari (fototipo 1-2) devono scegliere filtri solari ad alta o altissima protezione mentre per chi ha un fototipo più scuro (5-6) è sufficiente una protezione media o bassa.

Come orientarsi nella scelta del grado di protezione?
Per i prodotti in commercio la capacità protettiva nei confronti dei raggi UvB è misurata con un metodo standardizzato, il fattore di protezione Spf (Sun protection factor). Per le pelli più chiare sono indicate le formulazioni con Spf 50-50+; per le più scure è sufficiente un Spf 30-20. Per i raggi UvA, il parametro più affidabile è il Ppd (Permanent pigmentation darkening) che si basa sulla misurazione colorimetrica della melanina prodotta due ore dopo l'irradiazione.

Quali preparati preferire nei bambini?
Nell'infanzia la fotoprotezione è particolarmente importante. Deve basarsi, innanzitutto, su un abbigliamento adeguato ed essere completata dall'applicazione di filtri solari su tutte le aree di cute scoperta, senza trascurare il dorso di mani e piedi e i padiglioni auricolari. Dal momento che la pelle dei bambini è più sottile e sensibile di quella degli adulti, la crema deve avere un Spf 50. I filtri più sicuri sono quelli fisici, a base per esempio di ossido di zinco e diossido di titanio, oggi disponibili in forma micronizzata rivestita. È, comunque, consigliabile non esporre al sole i bambini nei primi sei mesi di vita e non superare i 10-15 minuti al giorno fino ai tre anni, evitando le ore centrali della giornata.

Come devono essere utilizzati i prodotti solari per ottenere una reale tutela?
In primo luogo, non bisogna lesinare sulle quantità. La fotoprotezione va applicata in dose adeguata (2 mg/cm2) e in modo uniforme su tutte le zone di cute scoperta prima dell'esposizione al sole (anche involontaria e non finalizzata all'abbronzatura). La crema o la lozione va, quindi, riapplicata ogni due ore e dopo ogni bagno in mare o piscina. A prescindere dal prodotto scelto, i tempi dell'esposizione devono essere aumentati progressivamente, a partire da un massimo di 20-30 minuti nei primi giorni. Soltanto dopo un paio di settimane, si può sostituire la prima crema o lozione con prodotti solari con un fattore di protezione (Spf) gradualmente inferiore.

Rosanna Feroldi



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