Cancro alla prostata: pochi ammettono di avere problemi di virilità

14 novembre 2013
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Cancro alla prostata: pochi ammettono di avere problemi di virilità



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Il trauma psicologico del cancro alla prostata ha un grave impatto sugli uomini. Hanno difficoltà a discutere ed affrontare gli effetti collaterali come la disfunzione erettile, la perdita di libido e l'incontinenza, tanto che, secondo uno studio dell'Università del Sud Australia, soltanto il 41 per cento dei pazienti ammette che la propria virilità sia uscita ferita dopo aver superato un cancro alla prostata.

L'altro dato riscontrato dalla ricerca è la "delega" alle proprie compagne che viene affidata dai pazienti nel guidarli e sostenerli. Infatti è il 71 per cento delle donne che vivono a fianco di un uomo che ha avuto un tumore alla prostata a raccontare le sopraggiunte difficoltà del proprio compagno.

Lo studio condotto su 300 persone di cinque paesi, e pubblicato sul Journal of clinical nursing, esplora le questioni relative alla funzione sessuale e alle relazioni, a seguito di prognosi e trattamento per cancro alla prostata. Il principale sostegno che gli uomini riconoscono di avere è quello delle loro mogli o compagne. Non solo. I risultati dello studio indicano chiaramente che per i pazienti la valutazione dello loro stato di salute può essere notevolmente migliorata da informazioni ottenute dalle loro donne. Tanto che gli scienziati esprimono preoccupazione per gli uomini single. «Sono spesso i più angosciati» scrivono gli autori dello studi, «e da soli rischiano di non poter far fronte alla malattia e questo li espone a problemi mentali come depressione e ansia, potenzialmente anche al suicidio».



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