Disfunzione Erettile

19 marzo 2024

Disfunzione Erettile: cause, sintomi e cure



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Indice


Definizione


Disfunzione Erettile: definizione e generalità


Identificata un tempo con il termine generico e poco elegante di impotenza, la disfunzione erettile viene definita come la incapacità di raggiungere o mantenere una erezione che sia sufficiente ad ottenere una soddisfacente prestazione sessuale.

La prevalenza stimata è di circa il 20 per cento nella totale popolazione maschile e, anche se la fascia di età più avanzata è quella maggiormente colpita, almeno un uomo su quattro ha un'età inferiore ai 40 anni e soffre di una forma grave. Questo fa pensare che tale condizione patologica non sia necessariamente associata all'invecchiamento. Del resto quando viene colpita l'età più giovane anche la sfera affettiva e relazionale viene fortemente compromessa.

Cause


Disfunzione Erettile: cause principali


Le cause di disfunzione erettile possono essere psicologiche o organiche. In molti casi i due fattori possono combinarsi: una iniziale difficoltà organica può ad esempio essere amplificata dall'ansia e dalla paura di non riuscire. Le cause di origine psicologica comprendono depressione, ansia di prestazione, senso di colpa, timore dell'intimità e stress. Fra le cause organiche che possono condurre alla disfunzione erettile vi sono: malattie croniche (diabete, ipertensione, malattie della tiroide e cardiopatie), turbe ormonali (come bassi livelli di testosterone), malattie neurologiche (morbo di Parkinson, sclerosi multipla), traumi che portano a lesioni dei nervi (per esempio fratture vertebrali) o gli esiti di interventi chirurgici alla prostata. Disturbi erettili possono essere anche la conseguenza dell'assunzione di alcuni farmaci (antipertensivi, beta-bloccanti, alcuni antiaritmici, alcuni antiacidi, antidepressivi e sonniferi). Lo stesso effetto ha anche l'abuso di alcol e nicotina e l'uso di sostanze stupefacenti come la cocaina.

Le cause variano anche a seconda di quale momento del processo erettivo sia soggetto a malfunzionamento.
Quando si riconosce un deficit di inizio, le cause sono neurologiche: una lesione dei fasci nervosi pelvici porta all'impossibilità di rilasciare i neurotrasmettitori necessari per iniziare il rilassamento della muscolatura liscia dei corpi cavernosi. Questo tipo di lesione era spesso causato dagli interventi di asportazione radicale della prostata, ma negli anni '80 le tecniche chirurgiche sono migliorate e oggi, se le condizioni del paziente lo consentono, è possibile preservare la potenza sessuale. Il diabete si associa spesso a questo tipo di impotenza a causa della neuropatia (degenerazione dei nervi) che insorge come complicanza del diabete stesso.
L'impotenza di natura arteriosa si manifesta, invece, con un deficit di riempimento: l'erezione avviene ma la rigidità del pene non è sufficiente per consentire la penetrazione. Si verifica perché la pressione del sangue nelle arterie cavernose è troppo bassa per riuscire a distendere completamente i corpi cavernosi. Nella popolazione anziana questa è l'eziologia organica più frequente per la concomitante presenza, in questi soggetti, di patologia aterosclerotica.
Sempre di natura vascolare, ma in questo caso venosa, è il deficit di mantenimento, ovvero l'incapacità dei corpi cavernosi di intrappolare il sangue. La causa è una incompetenza caverno-venosa e l'esito è che l'erezione completa, se viene raggiunta, scompare in tempi brevissimi.
Altre patologie croniche associate ai disturbi dell'erezione sono: l'insufficienza renale, l'insufficienza epatica, il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla, la demenza di Alzheimer, le patologie respiratorie ostruttive, l'ipertensione e le cardiopatie. Tra le cause psicologiche, invece, ansia, depressione e stress.
Infine le cause farmacologiche: determinate classi di farmaci possono causare disfunzione erettile come effetto collaterale; lo stesso principio vale per l'abuso di alcol e droghe, mentre il fumo altera i processi erettivi perché compromette il sistema cardiocircolatorio. Tra i farmaci sono da segnalare quelli assunti per l'ipertensione arteriosa come beta-bloccanti e diuretici, i farmaci antiulcera, chemioterapici, antidepressivi, ansiolitici, antipsicotici, antifungini, antistaminici, anticolinergici.
Controverso il ruolo degli ormoni androgeni, la cui produzione diminuisce gradualmente con l'età; la loro funzione, infatti, sembra principalmente rivolta al mantenimento della libido quindi, anche in presenza di patologie o terapie che ne riducano i livelli, non si dovrebbe andare incontro ad impotenza ma semplicemente a un calo del desiderio.


Un po' di anatomia

Il pene è composto da due corpi cilindrici dorsolaterali, i corpi cavernosi, e da un corpo spugnoso medioventrale, quest'ultimo riveste l'uretra impedendo che venga ostruita durante l'erezione. Una spessa guaina fibrosa, la tunica albuginea, ricopre i corpi cavernosi, le fibre della tunica circondano i corpi cavernosi e si uniscono per formare un setto perforato che permette a questi corpi di funzionare come un'unica unità.

L'erezione è un evento emodinamico, subordinato cioè al flusso sanguigno, che coinvolge sia il sistema nervoso centrale sia fattori locali. Nello stato di flaccidità, l'innervazione simpatica produce una contrazione tonica della muscolatura liscia delle arterie e dei corpi cavernosi, riducendo il flusso di sangue che attraverso l'arteria cavernosa raggiunge il pene. Durante l'eccitazione stimoli psicogeni centrali e/o stimoli sensoriali provenienti dagli organi genitali aumentano l'attività parasimpatica e riducono l'attività simpatica; ne risulta quindi un rilasciamento della muscolatura liscia dei corpi cavernosi e delle arterie che vi affluiscono. L'aumentato flusso di sangue attraverso le arterie cavernose ed elicine, e la maggiore distensibilità degli spazi cavernosi, portano alla congestione e all'erezione del pene. L'aumento del volume di sangue e la pressione che la muscolatura liscia trabecolare distesa esercita contro la tunica albuginea, relativamente rigida, riducono il flusso venoso in uscita (meccanismo veno - occlusivo) e anche quello arterioso in entrata.
Il ritorno allo stato di flaccidità avviene tramite passaggi inversi, aumentano: l'attività simpatica, il tono delle arterie elicine e la contrazione della muscolatura liscia trabecolare e si ha la detumescenza (il pene ritorna flaccido). Il sangue defluisce attraverso le vene del pene e la pressione intracavernosa si riduce ai livelli precedenti la stimolazione.
Dal punto di vista biochimico il rilasciamento della muscolatura liscia del corpo cavernoso, è dovuto ad un meccanismo non adrenergico, non colinergico, mediato dall'ossido nitrico (NO). L'NO è un labile neurotrasmettitore, sintetizzato a partire dall'arginina e rilasciato dai neuroni, dalle cellule endoteliali e forse dalle cellule muscolari lisce del corpo cavernoso del pene, in risposta alla stimolazione sessuale.

Sintomi

Disfunzione Erettile: sintomi più comuni


L'unico sintomo è l'impossibilità di raggiungere un'erezione sufficiente alla penetrazione e/o di mantenerla fino al completamento del rapporto.

Diagnosi

Disfunzione Erettile: come efftuare la diagnosi


Tutti gli uomini possono, talvolta, non essere in grado di avere un'erezione, e questo deve essere considerato normale. Quando invece il problema è frequente o continuo, occorrerà rivolgersi al medico.
Una diagnosi corretta, che identifichi le cause del disturbo è indispensabile per impostare una terapia adeguata. Per sapere se è il caso di rivolgersi all'andrologo esistono una serie di sintomi, considerati premonitori:
  • Erezioni mattutine o notturne scarse o assenti
  • Occasionali insuccessi sessuali
  • Necessità di stimoli sessuali sempre più intensi
  • Lungo intervallo tra stimolazione sessuale ed erezione
  • Erezione instabile durante il rapporto
  • Scarsa rigidità
  • Rigidità influenzata dalla posizione del corpo
  • Insorgere di eiaculazione troppo rapida
  • Dolore penieno durante l'erezione
Oltre agli esami del sangue più comuni, lo specialista può richiedere anche il dosaggio degli ormoni sessuali (androgeni, prolattina, LH, FSH) e valersi di esami strumentali più approfonditi, come la rigidometria/erettometria notturna, l'ecografia prostatica per via transrettale, l'elettromiografia dei corpi cavernosi, la biotesiometria, l'ultrasonografia doppler del circolo penieno.




Cure

Disfunzione Erettile: cure e rimedi


Il trattamento della disfunzione erettile è oggi basato sugli inibitori della 5-fosfodiesterasi che, somministrati per via orale, sono in grado di indurre l'erezione promuovendo l'afflusso di sangue al pene. Nel caso di disfunzioni erettili secondarie ad altre condizioni, occorre rimuovere la patologia di base. Nella disfunzione erettile di origine psicogena, si ricorre in prima battuta al supporto dello psicologo o del sessuologo. Altrettanto importante è cercare di adottare uno stile di vita regolato, con il giusto spazio per momenti di riposo, rilassamento e attività fisica.

Vediamo in dettaglio i principi attivi disponibili e le loro specificità.

Sildenafil: il principio attivo della nota pillola blu, primo farmaco con questa indicazione ad essere somministrato per via orale. Agisce a livello periferico potenziando l'effetto dell'NO sui corpi cavernosi, presuppone quindi che gli stimoli nervosi a monte non siano compromessi. Efficace nella maggioranza dei casi, il suo utilizzo è però limitato da alcune controindicazioni quali retinite pigmentosa, ictus pregresso o recente, assunzione di nitrati, ipotensione, ridotta funzionalità epatica o cardiaca. Tra gli effetti collaterali mal di testa, capogiro, naso chiuso e disturbi della vista.

Tadalafil: è un inibitore della fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5). L'effetto della inibizione della PDE5 sulla concentrazione di cGMP nel corpo cavernoso è stato osservato anche sulla muscolatura liscia della prostata, della vescica e del loro sistema vascolare. L'effetto di rilassamento vascolare che ne deriva aumenta la perfusione di sangue e questo potrebbe essere il meccanismo sulla base del quale i sintomi dell'iperplasia prostatica benigna sono ridotti. Questi effetti vascolari possono essere accompagnati dall'inibizione dell'attività del nervo afferente vescicale e dal rilassamento della muscolatura liscia della prostata e della vescica.
Tra gli effetti collaterali cefalea, dispepsia, mal di schiena e mialgia con un'incidenza che aumenta con l'aumento della dose.

Vardenafil: è un inibitore della fosfodiesterasi (PDE5) e potenzia l'effetto dell'ossido di azoto endogeno nei corpi cavernosi. Quando l'ossido di azoto viene rilasciato in risposta alla stimolazione sessuale, l'inibizione della PDE5 da parte del vardenafil provoca un aumento dei livelli di cGMP nei corpi cavernosi. È necessaria pertanto la stimolazione sessuale affinché il vardenafil possa produrre i suoi benefici effetti terapeutici. L'effetto collaterale segnalato più comunemente è la cefalea.

Apomorfina: è un agonista dei recettori dopaminici ad azione centrale, attiva le aree del cervello che controllano il processo erettile, aiutando ad iniziare e mantenere l'erezione. Si assume per via orale, le compresse sono sublinguali, in altre parole da lasciar sciogliere sotto la lingua. È controindicato nei casi di angina instabile, infarto recente, grave insufficienza cardiaca o ipotensione. Effetti collaterali: nausea, cefalea, vertigini, sonnolenza, mal di gola, rinite, vampate, sudorazione.

Alprostadil: analogo sintetico della prostaglandina E1, determina un rilasciamento dei muscoli lisci delle arterie peniene con conseguente aumento del flusso di sangue e riempimento dei sinusoidi cavernosi. Indicato nell'impotenza da cause vascolari o secondaria a diabete perché realizza una "ginnastica" vascolare curativa per i corpi cavernosi, arricchendoli progressivamente di ossigeno. Si somministra tramite iniezione intracavernosa o inserendo una candeletta gelatinosa all'interno dell'uretra, quest'ultima formulazione (non ancora in commercio in Italia) è però nettamente meno efficace. Tra gli effetti collaterali il priapismo (erezione prolungata e dolorosa).


Terapie chirurgiche

Chirurgia vascolare: vi si ricorre in caso di ostruzione arteriosa, effettuando un by-pass per migliorare il riempimento dei corpi cavernosi durante l'erezione, oppure in caso di "fuga venosa" con tecniche di legatura dei tronchi venosi malfunzionanti.

Protesi peniene: si tratta della sostituzione del naturale meccanismo erettivo con strutture meccaniche o idrauliche, che realizzano uno stato di erezione a richiesta, tramite attivazione di un dispositivo manuale. In condizioni sia di erezione sia di riposo, il pene mantiene un aspetto del tutto naturale. È una terapia chirurgica che si riserva a quei casi in cui sono presenti gravi danni vascolari o anatomici del pene (ad es. arteriopatie stenotiche multiple, o gravi fibrosi dei corpi cavernosi), che ne compromettano irreversibilmente il funzionamento. La scelta di questo trattamento deve avvenire necessariamente dopo uno scrupoloso studio diagnostico del paziente che abbia escluso con certezza altre possibilità di cura meno invasive.

VACUUM DEVICE

Alcuni pazienti preferiscono utilizzare il vacuum device, uno strumento meccanico che induce l'erezione creando un effetto di vuoto spinto attorno al pene, e richiamando così sangue nei corpi cavernosi. Il sangue rimane "intrappolato" nel pene grazie ad un anello di costrizione che si applica alla base dei corpi cavernosi.

Cure complementari

Diversi rimedi fitoterapici sono stati proposti per migliorare il flusso sanguigno del pene e il desiderio sessuale (Ginko biloba, ginseng, Mucuna pruriens ed altri).

Esercizi di Kegel

Una diminuzione dell'attività contrattile dei muscoli del perineo, potrebbe essere correlata alla disfunzione erettile senza nessuna altra patologia, negli uomini dopo i 40-50 anni di età.
Questi esercizi consistono nel contrarre e rilassare i muscoli perineali che sono i muscoli che si contraggono quando vogliamo bloccare la fuoriuscita di urina, e che possiamo contrarre in maniera volontaria.

Tecnica degli esercizi

Ecco la tecnica di esecuzione degli esercizi di Kegel:
  1. Svuotare la vescica
  2. Contrarre i muscoli del pavimento pelvico e tenere questa posizione per 5 secondi
  3. Rilassare i muscoli completamente per 10 secondi
  4. Fare 10 ripetizioni per tre volte al giorno

Talvolta possono essere necessari due o tre mesi prima di vedere un apprezzabile miglioramento.

Fonte: MedlinePlus

Alimentazione

Non esistono alimenti che possano giovare nella disfunzione erettile, a dispetto del fatto che da sempre si parli di cibi afrodisiaci. È vero però che una dieta sana, ricca di antiossidanti naturali e povera di grassi, favorevole alla salute di cuore e vasi, è utile anche in questo caso. È invece fondamentale eliminare l'abuso di alcol e di tabacco.

Farmaci

Di seguito è riportato l'elenco dei principi attivi maggiormente utilizzati nella cura di questa patologia. E' sempre necessario consultare il proprio medico per la scelta di un farmaco, del principio attivo e della posologia più indicati per il paziente.



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