Un lavoro che brucia

30 aprile 2003
Aggiornamenti e focus

Un lavoro che brucia



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Burn out, due parole che indicano una forma particolare di stress lavorativo, che fa sentire chi ne è colpito senza via d'uscita, bruciato appunto. Secondo Edward Creegan, della prestigiosa Mayo Clinic americana, si tratta di una malattia in preoccupante aumento, addirittura uno dei mali del secolo. Ma di che cosa si tratta?

Burn out, cioè...
Se ne parla dal 1974, mentre la sua specifica identificazione come malattia professionale risale al 1975 per opera di C. Maslach. Si tratta dunque di una particolare forma di reazione allo stress lavorativo, tipica delle ''professioni dell'aiuto'' nelle quali non si utilizzano solo competenze tecniche ma anche abilità sociali e energie psichiche per soddisfare i bisogni degli utenti, ovviamente medici e infermieri ma anche assistenti sociali, persone a contatto con un pubblico come personale di servizio, impiegati del front-office. Il problema, peraltro, almeno secondo Creagan, non è più ristretto soltanto a chi è a contatto con persone in difficoltà ma riguarda tutti coloro, e non sono pochi, che non riescono a ritagliarsi momenti di relax extra lavorativo, annichilendo così qualsiasi differenza tra casa e ufficio. L'esito finale è che sono cancellati gli spazi extralavorativi e ci si esaurisce dal punto di vista emozionale. Ma quali sono le cause? Facile rispondere la vita moderna e i tempi sempre più ristretti. Analizzando però in profondità le categorie più colpite, le cosiddette professioni d'aiuto, ci si accorge che si tratta di categorie lavorative altamente motivate ad aiutare gli altri che in mancanza di risposte di gratitudine o di apprezzamento da parte dell'utenza, finiscono per cadere in uno stato di depressione, insoddisfazione lavorativa, tensione e ansietà. Ma non si tratta solo di una sofferenza individuale, almeno stando alla letteratura più recente. Il fenomeno del burn out può essere letto come un indicatore di inadeguatezze organizzative e socio-economiche che fanno perdere di vista qualsiasi bisogno degli ''addetti ai lavori''.

Come si manifesta
Fatica legata allo stress, reazioni negative nei confronti degli altri e del lavoro, inefficienza che nasce dal senso di inutilità del proprio operato sono solo alcuni dei sintomi da distinguersi in somatici e psicologici.

Sintomi somatici
Esaurimento fisico, frequenti mal di testa e disturbi gastrointestinali, insonnia, respiro corto nonchè fenomeni psicosomatici che vanno dall'ulcera al mal di schiena alle influenze. Non bastasse, il sonno risulta spesso disturbato da pensieri tormentosi e incubi, dall'insegnante che sogna di essere insultata e picchiata dai suoi allievi alla cameriera che sogna dozzine di clienti affamati e rabbiosi che la aggrediscono urlando.

Sintomi psicologici
Passando alla psiche sono piuttosto comuni sentimenti come senso di colpa, negativismo, isolamento e ritiro, rigidità di pensiero, sospetto e paranoia nonchè una complessiva alterazione del tono dell'umore. Si tratta comunque di sintomi che variano da una persona all'altra.

Gli effetti pratici di questa sindrome sono ritiro e disinvestimento affettivo, perdita dell'entusiasmo iniziale, disistima verso sè stessi, cinismo verso gli utenti, competizione sempre più pronunciata verso i colleghi sempre più competitiva. Questi problemi si ripercuotono poi anche nella vita privata, familiare del soggetto ''bruciato'' vista anche la sovrapposizione sempre più forte tra vita lavorativa e privata.

Terapia anti ustione
E la cura? Farmaci non ne esistono, si deve agire perciò sul proprio stile di vita ed eventualmente rivolgersi al proprio medico curante, per cominciare, o direttamente a uno psicologo. Sul piano professionale è importante, una volta identificato il problema, individuare possibilità di cambiamento delle proprie mansioni e recuperare dentro di sè la motivazione, la capacità di desiderare, la curiosità verso i colleghi, gli utenti e il lavoro in sè. Nella vita di tutti i giorni i consigli sono quelli tradizionali di vita sana: mantenersi in buona salute, fare esercizio fisico, dormire adeguatamente, mangiare in modo sano e gestire al meglio il proprio tempo. Facile no?

Marco Malagutti

Fonti
'' 'It teaches you what to expect in future...': interprofessional learning on a training ward for medical, nursing, occupational therapy and physiotherapy students.'', Med Educ. 2002 Apr;36(4):337-44 ''Bruciati dal lavoro'', l'Unità, 18.10.2002



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