Tac con radiazioni dimezzate grazie a due giovani ingegnere napoletane

24 maggio 2019
Aggiornamenti e focus

Tac con radiazioni dimezzate grazie a due giovani ingegnere napoletane



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Ma per l'Associazione Italiana di Fisica Medica si tratta di una NON scoperta in uso da 10 anni.

Tac con radiazioni dimezzate, grazie alla ricerca di due giovani ingegnere cliniche italiane che hanno elaborato un algoritmo per ridurre del 40-60% l'esposizione garantendo comunque un'ottima qualità dell'immagine.
La dottoressa Michela D'Antò dell'Istituto Nazionale Tumori IRCCS e la collega Federica Caracò dell'Università degli studi Federico II, sono le vincitrici del Primo premio assoluto dell'Health technology challenge (Htc). Il loro lavoro ha conquistato il punteggio più elevato da entrambe le giurie coinvolte, quella popolare e quella tecnica.
Si stima che in Italia su oltre 40 milioni di esami radiologici effettuati ogni anno, il 44% sia prescritto in modo non strettamente necessario.
I malati oncologici sono maggiormente esposti a queste radiazioni, sia durante la fase della diagnosi, sia nel corso delle cure e dopo, durante i controlli periodici.
«Tali risultati» affermano le ricercatrici «dimostrano l'importanza dell'aggiornamento delle tecnologie esistenti per migliorare le prestazioni degli strumenti radiologici nell'ottica di assicurare al paziente prestazioni più accurate e minimizzando i rischi possibili derivanti dall'esposizione a radiazioni ionizzanti».
La TAC o tomografia computerizzata, unisce la tradizionale tecnologia a raggi X con l'elaborazione digitale per generare una serie di immagini del corpo che possono essere ricombinate in immagini tridimensionali. Le immagini TAC sono più dettagliate delle radiografie e consentono di visualizzare le strutture corporee da vari angoli diversi.
Ma per Daniela Origgi, Vicedirettore Servizio di Fisica Sanitaria IEO, si tratta di "una NON scoperta in uso da 10 anni".
L'Associazione Italiana di Fisica Medica ha diffuso un commento a firma di Daniela Origgi dove chiarisce che «l'algoritmo iterativo in questione è in commercio da 10 anni e implementato su moltissime apparecchiature del territorio italiano ed è tutto fuorché nuovo. Sono tantissime le pubblicazioni scientifiche su questo argomento, iniziate nel 2009 e diffuse al Congresso Americano di Radiologia RSNA 2009. Ormai sono impiegati algoritmi iterativi ancora più avanzati proposti dalle principali Aziende produttrici di apparecchiature radiologiche, che consentono un'ulteriore riduzione della dose. Tutti già implementati nella pratica clinica, ottimizzati e validati dai fisici medici».

Scheda Radiodiagnostica



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