Trapianti di organi: un dono che vale una vita

09 febbraio 2015
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Trapianti di organi: un dono che vale una vita



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Oltre 2 milioni di anni di vita guadagnati grazie ai trapianti di organi: un risultato di tutto rispetto quello riportato dall'analisi di ben 25 anni di trapianti effettuati negli Stati Uniti. I dati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Jama surgery e sono il frutto del lavoro portato a termine da Abbas Rana del Baylor college of medicine di Houston e dai suoi colleghi che hanno analizzato le cartelle cliniche di oltre 530mila persone trapiantate nel periodo compreso tra il 1987 e il 2012 e di circa 580mila in attesa di un trapianto mai arrivato.

«Abbiamo analizzato i dati del United network for organ sharing (Unos) e del Social security administration master file» spiegano gli autori che accanto ai traguardi raggiunti fanno notare anche un dato negativo sui trapianti analizzati (fegato, cuore, polmone, reni, pancreas e intestino). «Il basso numero di donatori rispetto alle richieste resta un grosso problema, e lo dimostra il fatto che meno della metà (47,9%) dei pazienti in lista di attesa nei 25 anni dello studio ha effettivamente ricevuto un trapianto». Come fanno notare gli esperti, i continui progressi nelle tecniche mediche stanno migliorando i risultati degli interventi, garantendo per esempio l'ottimale conservazione degli organi prima del trapianto, ma servono nuove strategie per aumentare il numero di donatori.

"Per salvare una vita non servono super poteri. Basta una firma". È questo lo slogan scelto dal ministero della Salute in collaborazione con il Centro nazionale trapianti e diverse associazioni nazionali di settore per far capire che un gesto davvero semplice come una firma può cambiare il destino di una persona.

In Italia l'attività del sistema trapianti è organizzata innanzitutto a livello nazionale dal Centro nazionale trapianti e sul sito web del Centro sono disponibili tutti i dati relativi alle donazioni: chi può donare, come esprimere il proprio consenso alla donazione, quali organi, tessuti e cellule si donano, numeri e risultati dei trapianti effettuati e molto altro ancora.

Senza entrare troppo nel dettaglio dei dati, troppo ampi e complessi per poter essere riassunti in poche righe, è comunque possibile sottolineare che il sistema trapianti italiano funziona piuttosto bene e ha raggiunto livelli di eccellenza record negli ultimi anni sotto diversi punti di vista, come per esempio la qualità dei trapianti e le condizioni dei pazienti sottoposti a trapianto.

Solo qualche numero sui trapianti di organi solidi effettuati in Italia nell'ultimo anno (dati preliminari al 28 febbraio 2014): 3.186 trapianti totali, inclusi quelli multiorgano (nei quali cioè si trapiantano più organi), 1.667 trapianti di rene, 1.064 di fegato, 266 di cuore e 179 di polmone. Anche questi numeri di tutto rispetto, ma non si può dimenticare che, secondo i dati del Sistema informativo trapianti al 23 Febbraio 2013, restano ancora quasi 9mila persone in lista d'attesa nel nostro Paese, molte delle quali aspettano un rene.

E dal momento che in Italia non è ancora in vigore la regola del "silenzio assenso" - che significherebbe avere l'ok al trapianto dopo la morte da parte di tutti coloro che non hanno dato un'indicazione contraria alla donazione - è davvero importante esprimere il proprio consenso quando si è in vita.
Lo si può fare in diversi modi: dichiarazioni presso le Asl di appartenenza o presso l'ufficio anagrafe dei comuni che hanno istituito il servizio, attraverso la compilazione delle tessere donatori delle numerose associazioni nazionali o scrivendo su un foglio libero e firmato il proprio volere.



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