Jorge Lorenzo, tra MotoGP e CrossFit

14 aprile 2015
Interviste

Jorge Lorenzo, tra MotoGP e CrossFit



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Chi fa il nostro mestiere dovrebbe essere "abituato" a incontrare chi vive di sport. Campioni, allenatori, outsider. Capita raramente, però, di avere la sensazione di trovarsi di fronte a un vero fuoriclasse. Un numero Uno. Jorge Lorenzo (il campionissimo di MotoGP) è uno di questi. Ti parla e ti guarda dritto negli occhi. Sicuro, convinto. Lo stesso atteggiamento di quando affronta la pista. E sembra ben più maturo della sua età, Jorge, quando con dedizione e trasporto svela il dietro le quinte della sua vita sportiva (molto spesso gli capita il contrario: domande su fidanzate, gossip, vita privata...) . Lorenzo, invece, ama parlare del suo training, del suo amore per la perfezione (difficilmente potrebbe essere il contrario dal momento che deve "governare" quei 200 chili di moto a oltre 200 all'ora...), del suo (invidiabile) approccio alla preparazione fisica e mentale. Lo abbiamo incontrato nella sede Reebok in una mattinata grigia: abbiamo chiacchierato del suo modo di vivere lo sport e la gara e il suo vigore nel raccontarsi ci ha davvero riscaldato la giornata.

Jorge, un campione del tuo calibro, che conduce una vita all'insegna della velocità e dell'adrenalina, come vive il training in palestra?

Sono un grande appassionato del training in palestra! Mi piace molto e da sempre preferisco questo tipo di allenamento a qualsiasi altro. In palestra posso stare anche cinque ore senza problemi. Posso fare qualsiasi cosa in poco spazio: spalle, gambe, addominali, pettorali. Fantastico. Mi metto l'iPod con la mia musica preferita, che mi dà parecchia carica ed energia, e mi rilasso allenandomi senza stancarmi anche per due o tre ore di seguito.

Su cosa si basa il tuo allenamento in palestra?

Faccio un po' di tutto. Tanto cardio, pesi e stretching.

Il tuo esercizio preferito?

Il sollevamento pesi. Assolutamente. Non si soffre come nel lavoro cardio- vascolare, è divertente, puoi vedere la tua evoluzione muscolare e valutare le tue performance. Il cardio, al contrario, non lo amo particolarmente ma so che lo devo fare per forza.

Lavori con carichi grossi?

Dipende dal muscolo. Prediligo il lavoro con i grossi carichi, perché è un tipo di sofferenza più "sopportabile"...

Sono due tipi di "sofferenze" diverse quella con pesi piccoli e ripetuti e quella con pesi grossi... A proposito: il tuo infortunio alla spalla ha inciso sui carichi?

Quando mi sono lesionato la spalla mi hanno fatto praticare parecchi esercizi in piscina e molto nuoto, con l'ausilio delle palette, soprattutto la rana, andando a un ritmo molto blando. L'acqua aiuta moltissimo, ha un basso impatto sulle articolazioni. E ho continuato il lavoro in piscina anche quando la spalla è guarita: mi è servito molto questo tipo di lavoro.

Il tuo preparatore atletico su quali concetti insiste maggiormente?

Lui è un ex culturista e predilige lo sviluppo della forza. Di conseguenza...facciamo tanti pesi.

Come varia il tuo allenamento in sala in vista di una gara?

Praticamente è lo stesso. Provo a tenermi sempre sulla stessa linea. Quest'anno è variato a causa degli infortuni, ma non in vista delle gare.

E l'alimentazione?

Provo a mangiare sempre sano, ma salto la dieta una volta a settimana. Per colazione fette biscottate con tacchino e succo d'arancia, per pranzo pasta in bianco con carne alla grigia, e a cena solo proteine, niente pasta o riso. Penso che non sia niente di nuovo o speciale, se sei uno sportivo.

Jorge, come ti sei avvicinato al CrossFit?

L'ho conosciuto nel 2011, quando è iniziata la mia collaborazione con Reebok. Il CrossFit per me è un nuovo modo di allenarmi e poter fare "tutto in uno". È vario e completo, mi piace l'idea di avere sempre il cronometro in mano a misurare le performance. Mi piace praticarlo sia da solo che con i miei amici, lanciare sfide con loro è molto divertente oltre che stimolante. C'è sempre qualcuno più bravo in qualche esercizio...

Che può dire di aver "battuto" Jorge Lorenzo...

Ah, sicuramente. Per loro rappresento una grande motivazione (ride, n.d.r.) . Ma io non voglio assolutamente farmi battere!

Qual è il tuo esercizio Crossfit preferito?

I salti: il box jump. Soprattutto perché mi riescono molto bene: ho un'innata attitudine al salto...

Ci racconti il tuo WOD?

Il mio è un WOD (Workout of the Day) di 45 minuti, la stessa durata di una gara di MotoGP, concentrato su movimenti costanti e funzionali ad alta intensità, per raggiungere una completa attività di fitness. Riesco a lavorare su tanti skill contemporaneamente, ad esempio sulla forza e la resistenza insieme, importantissime per il mio sport. Il CrossFit è un programma studiato per aiutare le persone ad aumentare le prestazioni del proprio allenamento, mi prepara ad affrontare qualsiasi sfida fisica. Pratico il Crossfit a una frequenza cardiaca molto alta. Questo mi aiuta anche nella gestione della gara. Se sei un pilota molto tecnico usi meno energia. Se fai movimenti giusti, lenti e tecnici riesci a dosare e risparmiare l'energia. Se sei aggressivo e fai molti movimenti con la moto, al contrario, disperdi parecchia energia. E ti stanchi di più.

Da pilota molto talentuoso a "macchina" quasi imbattibile: oltre all'allenamento fisico (e a indiscutibili doti innate) c'è anche un training "mentale" dietro ai tuoi successi?

In passato ero seguito da uno psicologo sportivo (precisamente da metà del 2005 a inizio 2006) che mi ha aiutato tantissimo) ma ormai riesco a fare tutto da solo. Sono molto curioso, studio, leggo molti libri di sport e cerco di documentarmi su tutto: questo mi permette di auto- migliorarmi, di sfruttare le basi che ho acquisito per evolvere.

Quali sono i tuoi riti pre- gara?

Quando ho cominciato a correre le gare del Mondiale ero molto nervoso perché avvertivo tanta pressione intorno a me: dovevo per forza fare risultati importanti per poter continuare con questo sport. Inoltre, ero adolescente, più insicuro; adesso che ho 4 Titoli Mondiali in tasca, ho una credibilità più alta e sono un atleta di consolidata esperienza perciò la pressione intorno a me è scesa. Il venerdì, per esempio, mi sento molto tranquillo. Il sabato, prima delle qualifiche, comincio a essere leggermente più nervoso, ma non tanto. La domenica, invece, quando mi sveglio sento già la tensione della gara salire... Molto meno rispetto a quando ho iniziato a gareggiare ma i "nervi" si fanno sentire. Cerco di contrastare questa sensazione con la meditazione e la respirazione: mi aiuta sapere che nel giro di un minuto e mezzo la tensione può svanire grazie a queste tecniche. Sulla griglia di partenza ascolto sempre musica per non sentire niente di quello che succede intorno a me. E uso la respirazione per tenere sotto controllo le pulsazioni.

Molto interessante il tuo rapporto con la musica...

La musica mi permette di isolarmi, di chiudermi in un mondo solo mio, come se fossi in una bolla: non vedo e non sento nulla...Solo me stesso. Certo, sarebbe bellissimo non sentire per niente la tensione ma questo è impossibile anche perché sono perfettamente consapevole del fatto che sto per fare una cosa importante (la gara) e per forza la tensione è presente. Non posso permettermi il lusso di non fare bene il mio lavoro. E questo per me stesso, per tutto il mio gruppo, per i tifosi, per gli sponsor…

Simona Recanatini e Paolo Evangelista



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