Obesità e pilates

15 aprile 2015
Aggiornamenti e focus

Obesità e pilates



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Gli insegnanti di Pilates che lavorano con clientela in sovrappeso sono appassionati del loro lavoro, poiché come con ogni "popolazione speciale" è necessario possedere un profondo senso di empatia e di comprensione, di grande pazienza e volontà nel modificare i propri approcci per venire incontro alle necessità dei clienti. Gli insegnanti devono praticare ciò che predicano rimanendo sempre umili, presenti e attenti durante il loro lavoro. Inoltre, devono creare una connessione energetica con il cliente in modo che lui stesso si senta al sicuro. I sei seguenti principi provengono dal lavoro di Joseph Pilates e, anche se l'ordine e le definizioni cambiano a seconda delle scuole frequentate, i concetti base e lo scopo rimane sempre il medesimo. Per l'obiettivo di questo articolo i principi sono stati applicati a una clientela in sovrappeso e per clienti con problemi di obesità.

1 Trovare il proprio centro

Il movimento si origina dal centro del corpo (Core, Powerhouse, ecc.) in special modo nella parte tra le coste più basse e l'osso pubico. In un cliente in sovrappeso potrebbe presentarsi una massa che copre l'osso pubico anche in una posizione prona quindi inizialmente, per il cliente, potrebbe risultare difficile "trovare il proprio centro", ma l'uso delle visualizzazioni potrebbe essere d'aiuto. Questo potrebbe essere un buon momento per introdurre la conoscenza della posizione degli organi interni. È decisamente interessante e motivante per una persona in sovrappeso conoscere intellettualmente e cinesteticamente essere a conoscenza di dove si trova il proprio stomaco, fegato e reni. Spesso, se si domanda a una donna in sovrappeso dove si trova lo stomaco viene indicata la parte dove è situato l'utero. "Trovare il proprio centro" utilizzando le visualizzazioni potrebbe facilitare la comprensione degli altri cinque principi.

2 Concentrazione

All'inizio la concentrazione potrebbe essere una vera sfida per i clienti in sovrappeso. Generalmente non sono connessi con il loro corpo o, come si dice in Psicologia dello Sport (modello S.F.E.R.A.), non sono in Sincronia. Incoraggiare una totale consapevolezza corporea può essere pertanto frustrante, opprimente e sovraccaricante per il sistema nervoso centrale. Cominciate col chiedere al cliente di essere consapevole della parte che sta muovendo. Se anche questo è troppo, chiedetegli di essere consapevoli di ciò che sta lavorando nel loro corpo. All'inizio potrebbero riferire di non sentire nulla. Cercate a questo punto di rendere ancora più infinitesimale la richiesta: "Esiste una piccolissima parte del tuo corpo che sta lavorando in questo esercizio?". Lentamente la presa di coscienza corporea del nostro cliente crescerà.

3 Controllo

Il corpo in sovrappeso ha un'incredibile capacità di adattamento. Il corpo compensa reclutando più gruppi muscolari per eseguire un'azione invece di utilizzare l'appropriata biomeccanica e assoldare accuratamente una determinata muscolatura. Insegnate al vostro cliente la consapevolezza in modo da non "muscolizzare" il movimento, ma di utilizzare invece il controllo e un uso specifico della muscolatura nei movimenti. In parole molto povere per sollevare il bacino da terra invece di usare i glutei e tirare su il bacino cercare di articolare la colonna vertebrale in ogni segmento ingaggiando la muscolatura profonda dell'addome in modo da creare così spazio tra le vertebre.

4 Precisione

La precisione è importante perciò è più efficace focalizzare l'attenzione del cliente sul "cosa sta lavorando" invece che sul "cosa NON sta lavorando". Per fare ciò si prende spunto dalla Programmazione Neuro- Linguistica (PNL) e utilizzando quindi frasi positive come ad esempio "mantieni il bacino stabile" anziché "NON ruotare il bacino" oppure "Rilassa i glutei" anziché "NON contrarre i glutei". Costruire su accezioni positive permette a corpo e mente di lavorare in sincronia, passo dopo passo. Fino a quando il cliente non ottiene un miglior approccio alla tecnica, troppi dettagli potrebbero "affogarlo". È necessario che capiate come il vostro cliente apprende meglio i vostri insegnamenti: cinestesicamente (con questa parola si intende che una persona apprende attraverso le sensazioni interne del corpo, il tocco e le emozioni), uditivamente o visivamente. Una persona cinestesica o visiva potrebbe non essere in grado di comprendere comandi uditivi. Utilizzate un mix di tutti gli approcci, notate quali funzionano meglio con il cliente, focalizzatevi su "cosa sta lavorando" e partite da qui per migliorare la precisione.

5 Respirazione

Molti insegnanti insegnano una respirazione molto completa usando i polmoni come dei mantici. I movimenti Pilates coordinati con il respiro sono l'aspetto chiave di questa pratica. Potete insegnare ai vostri clienti come palpare le clavicole e le coste più basse per aiutarli a percepire il respiro. Toccare le ossa, anche molto in profondità sotto la carne, darà loro il senso del potenziale di espansione dei loro polmoni. Come con gli organi interni, portare la consapevolezza sulla localizzazione e la capacità dei polmoni è decisamente motivante. Inoltre, ai vostri clienti in sovrappeso potrebbero aver spiegato in passato di dover succhiare dentro la pancia nell'inspirazione o nell'espirazione, quindi potrebbe essere necessario educare il cliente a respirare mediante una respirazione costale- diaframmatica: nell'inspirazione è necessario insegnare a percepire che le coste si aprono lateralmente, lo sterno si muove anch'esso verso l'alto senza però che le spalle intervengano sollevandosi, il diaframma si abbassa; al momento della espirazione è necessario mantenere ben tonici i muscoli addominali onde fornire la giusta pressione sul diaframma e regolare quindi l'emissione di aria così come noi vogliamo mantenendo costante lo svuotamento dei polmoni.

6 Fluidità

Le persone in sovrappeso tendono a spostare il corpo nello spazio senza essere consapevoli di come esso sia coinvolto nella locomozione. Utilizzare gli attrezzi Pilates può essere utile per far trovare fluidità nel movimento ai vostri clienti. Ciò potrebbe essere differente dalla loro esperienza di tutti i giorni. Spiegate loro che anche lo spazio tra un movimento e un altro può avere la sua fluidità. Insegnare il concetto di fluidità aggiungerà un senso di grazia a un corpo che spesso si sente ingombrante e appesantito. Semplici osservazioni del cliente possono facilitare e stimolare curiosità, l'accettazione di un corpo inizialmente impaurito e permettere la possibilità di eseguire movimenti sicuri, fluidi e precisi.

Problematiche dei clienti in sovrappeso

Il corpo di un cliente obeso si adatta decisamente molto bene al movimento nello spazio, ma, anatomicamente, è, il più delle volte, non allineato. Tipicamente un corpo obeso presenta uno scarso equilibrio, biomeccanica e propriocezione. Inoltre, tenete presente che non sarà sempre possibile vedere i punti ossei di repere, come per esempio le creste iliache. Attraverso la fiducia e rispetto potrete insegnare al vostro cliente come palpare il proprio corpo per avere più consapevolezza che ci sono delle ossa sotto la carne. Solitamente un cliente obeso ha sempre una postura spostata in avanti, dai piedi al centro della testa. Strutturalmente questo provoca più pressione nelle piccole ossa dei piedi, nelle articolazioni del ginocchio, nella parte bassa della schiena, spalle e collo. Normalmente tendono ad essere molto forti nelle gambe e, a volte, anche nelle braccia quindi è facile farsi ingannare riguardo le necessità di un corpo. Un altro problema comune è che le persone di grandi taglie sono "appese" alle loro articolazioni, ciò significa che c'è una mancanza di supporto muscolare delle articolazioni delle ginocchia, delle anche e della schiena. Il trasverso dell'addome deve essere "attivato" per provvedere alla stabilità e al supporto del cingolo pelvico- lombare. L'integrità di ginocchia, anche, zona lombare e spalle è debole. C'è necessità dunque di rinforzo muscolare in modo da sostenere queste articolazioni e da migliorarne l'allineamento, permettendo così al cliente di poter continuare a svolgere anche altre attività.

Motivare, è questa la sfida

La sfida per i professionisti del Pilates è quella di motivare la popolazione in sovrappeso nel considerare la pratica Pilates al primo posto. Un metodo che, in superficie, è indirizzato a una delle loro aree più vulnerabili psicologicamente, ovvero l'area addominale, e ciò può essere intimidatorio. Dobbiamo rieducare i nostri clienti, il pubblico e gli operatori sanitari del nostro network di relazioni sull'efficacia del metodo Pilates. Se svolto correttamente, può aiutare a ribilanciare la struttura e la postura di un corpo obeso, migliorarne la respirazione, la coordinazione e la visione.

GLOSSARIO

Cinestetico: è la sensibilità dei muscoli durante l'attività motoria, dovuta a recettori di movimento presenti in tendini, guaine e negli stessi muscoli.

Punti di repere: sono formazioni anatomiche che permettono di risalire agli organi interni o localizzare un sintomo.

Cinzia Galletto & Maximilian Stohr
(Formatori Fletcher Pilates, Pma Certified Teacher)



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