I vantaggi dell’Acqua Training

16 aprile 2015
Aggiornamenti e focus

I vantaggi dell’Acqua Training



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In un'etimologia moderna, cosa potrebbe sottintendere il concetto di preparazione fisica? Si può immaginare come qualcosa che precede l'azione sportiva futura. Non sempre la si considera sport in sé come azione fisica finalizzata a sé stessa ma sempre propedeutica a un altro sport. Se questo concetto, magari un po' contorto, risulta chiaro risulta evidente come il concetto di preparazione fisica possa abbracciare qualsiasi ambito del movimento; infatti, non rappresentando qualcosa di specifico (anzi, è proprio nella sua generalità e pluralità di movimento che può ricercare il suo posizionamento), è possibile svilupparla in molteplici ambiti e con modalità diverse. Il mondo dell'acqua, poi, ha peculiarità proprie altamente particolari che solo se ben padroneggiate possono divenire un valido strumento di allenamento. Secondo la bibliografia tradizionale, la preparazione fisica è l'insieme organizzato dei processi di allenamento che mirano allo sviluppo e all'utilizzo delle qualità fisiche dello sportivo. Si preoccupa dello sviluppo dei fattori condizionali, coordinativi, bioenergetici e biomeccanici per il raggiungimento del potenziale fisico di un individuo in relazione all'obiettivo da raggiungere.

La preparazione fisica

Per alcuni la preparazione fisica è un'attività esclusivamente di piacere (culto del fisico e del benessere psicofisico) e rientra in questo caso l'evidente contraddizione che per alcuni sport ciò che è specifico, per altri è generale e viceversa. In alcuni sport esiste la possibilità di vederla inserita nella fase iniziale di apprendimento mentre per altri ancora è la fase di transizione tra due periodi (preparazione per una determinata disciplina sportiva e recupero) . Possiamo dire che la preparazione fisica può essere tutto questo ma è certamente di più. È innanzitutto un processo integrato tra momento dell'anno, possibilità fisiche, periodo della gara ed è permanentemente presente in tutti i momenti e in tutti i periodi dell'allenamento.

Allenamento condizionante

Operare e muoversi in acqua potrebbe anche essere un'ottima idea se in tale ambiente vi sono le proposte giuste. Purtroppo pochi preparatori inseriscono all'interno del loro programma delle sedute di allenamento da praticare in piscina. L'ambiente acquatico offre all'atleta che si sposta attraverso di esso una resistenza tale che, se opportunamente sfruttata, può essere utilizzata come valido mezzo di condizionamento organico. Lo spostarsi in acqua attraverso la corsa, ad esempio, può indurre modificazioni dei parametri fisiologici simili a quelle ottenibili con la corsa terrestre senza però che l'organismo subisca l'azione traumatica a livello articolare dovuta al contatto col suolo. L'attività in acqua può quindi considerarsi un mezzo di allenamento condizionante a livello organico utile da affiancare agli altri mezzi di allenamento terrestri oltre che un elemento utile per alleggerire il carico di allenamento da un punto di vista mentale. Può essere utilizzato come strumento benefico per variare luogo e metodo di lavoro. Infatti, uno dei fattori che induce allo stress d'allenamento dell'atleta è la monotonia: un aspetto da non sottovalutare, anzi da contrastare. Altri aspetti positivi sono la possibilità di potersi allenare in un ambiente con minore accentuazione della forza di gravità potrebbe contribuire a migliorare molte capacità, riducendo al tempo stesso il rischio di incorrere in problemi di natura traumatologica e infiammatoria.

È probabilmente il miglior ambiente di allenamento per chi rientra all'attività sportiva dopo un periodo di inattività o meglio ancora per chi, dopo una stagione molto intensa, desidera praticare attività fisica durante il periodo di transizione e recupero con attività differenti dalle solite.

Movimento e intensità

Il lavoro muscolare è realmente e naturalmente isocinetico, cioè la massa d'acqua da spostare è la stessa per ogni angolo di movimento (pur considerando l'ovvio, ma complesso da valutare in poche righe, fenomeno dei vortici, del gradiente pressorio differente dal basso verso l'alto, ecc.) . In pratica, il movimento non ha sempre la stessa intensità, in quanto l'acqua da spostare, ad esempio dal basso verso l'alto, gradualmente diminuisce e così proporzionalmente l'intensità da applicare, mentre è vero ovviamente il contrario. Inoltre, la posizione della mano e degli arti in genere viene sottoposta ad azioni di pressione che la obbligano ad avere traiettorie curvilinee che non sempre permettono la perfezione del gesto motorio. Pur con questi limiti o proprio grazie a questi limiti, in realtà il lavoro in acqua consente una migliore propriocezione corporea obbligando il praticante a effettuare gesti con attenzione ed efficacia. In acqua, i muscoli si rilassano e si stirano più facilmente incrementando la loro flessibilità, potenziando le possibilità di lavori dedicati a equilibrio e coordinazione. L'utilizzo dell'ambiente acqua può essere sfruttato anche in occasione di una sessione di allenamento successiva a un impegno agonistico (gara) o a un training particolarmente impegnativo (allenamento a carattere lattacido) .

Paolo Michieletto
(Docente Universitario presso la Facoltà di Scienze Motorie di Torino della materia "Fitness in acqua")



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