Luciano Gemello: il segreto del (mio) successo

28 maggio 2015
Interviste

Luciano Gemello: il segreto del (mio) successo



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Prendete una personalità forte e poliedrica, con uno spiccato spirito pionieristico, una competenza fuori dall'ordinario e un istinto "raro" per la scelta dello staff. Aggiungete la volontà di imparare cose nuove ogni giorno e una lungimiranza particolare per tutto quello che ha a che fare con fitness, benessere e dintorni. Ecco: risiede sicuramente nella combinazione di tutti questi elementi la "formula" del successo di Luciano Gemello nel mondo del fitness italiano (e non solo) . Docente universitario e imprenditore di successo, Luciano Gemello è il fondatore di Palestre Torino, affermata realtà sportiva sul territorio torinese.

Luciano, in virtù del tuo percorso di successo nel mondo del fitness, quali consigli daresti a un trainer che voglia crescere a livello imprenditoriale in questo settore?

Per rispondere devo fare una premessa. Assodato che la passione deve essere alla base di questa professione, bisogna ammette che ultimamente c'è stata una vera e propria inflazione di trainer: molte persone, sbagliando, pensano che buttarsi nel fitness sia un modo "furbo" per guadagnare velocemente. La mancanza di regolamentazione e di una legislazione a riguardo non aiuta: chiunque, senza la necessità di alcuna competenza specifica, può improvvisarsi trainer o insegnante in una palestra. Pertanto, dovendo rispondere alla tua domanda, a un ragazzo che fa il trainer e volesse diventare un imprenditore nel fitness consiglierei di non studiare nulla, di fare un buon corso di Comunicazione o Marketing e di essere il più empatico possibile con i clienti. Solo così si può essere certi di avere successo!

La tua è un'evidente provocazione. Basta dare uno sguardo al tuo curriculum, così ricco e articolato...

Si, la mia è una provocazione. Però è un dato di fatto che oggi, indipendentemente dalla bravura o dal curriculum, chiunque può dire la sua in fatto di allenamento! Basta aprire una qualsiasi rivista e si scopre ogni giorno un nuovo "segreto" per dimagrire o per avere addominali di ferro. Si scrive tutto e il contrario di tutto con una semplicità disarmante. Se dovessi osservare il mio percorso professionale e accademico, mi rendo conto di aver sbagliato tutto! Scherzi a parte, ho due lauree in Scienze Motorie perciò non posso che raccomandare a gran voce una formazione impeccabile e inattaccabile. Ma sono davvero amareggiato dalla situazione che ci circonda: del resto, nessun cliente chiede a un trainer che tipo di formazione ha alle spalle. Se dovessi scegliere io un titolo per questa intervista opterei per "Volete fare i trainer di successo? Non studiate ma siate simpatici". Io ho studiato tutta la vita ma mi sono reso conto che da un punto di vista legislativo non ho avuto nessun vantaggio perché chiunque poteva fare quello che facevo io e non ho mai potuto dimostrare quello che effettivamente avevo studiato. Se su un qualsiasi giornale c'è scritto che un "cantante" qualunque dice che se fai la cyclette due ore al giorno dimagrisci, con i clienti vai contro un muro di cemento. Per la cronaca, il lavoro aerobico fa benissimo ma non è il metodo migliore per dimagrire...

E Il tuo libro ha un titolo che non lascia spazio a equivoci, "Il lavoro aerobico ingrassa"...

Anche questa potrebbe sembrare una provocazione, invece è esattamente quanto io effettivamente penso. Naturalmente tutto ciò che stimola il consumo calorico fa dimagrire, anche alzarti dal letto velocemente piuttosto che lentamente. Così anche un corretto lavoro aerobico, magari in uno steady state pari al 65% della frequenza massima cardiaca, certamente stimola a consumare un numero di calorie maggiore di quante se ne possano consumare stando seduti su una sedia davanti a un PC. Pensate tuttavia a una persona di 70 kg di peso che corre un'ora alla media di 10km/h di velocità. Utilizzando le formule, mondialmente riconosciute, dell'ACSM (American College Sport Medicine), otterremmo un consumo calorico pari a circa 20 gr ogni seduta di allenamento. Possibile che non riusciamo a fare di meglio? La bibliografia ci garantisce che si può fare molto meglio e, oggi, sono tutti d'accordo che il metabolismo aerobico, indispensabile nella sua corretta funzionalità per il benessere di qualsiasi persona, sia il mezzo metabolico più lento per l'obiettivo dimagrante. Oltre a questo io, per chiarezza non supportato da ricerche attendibili o da numeri oggettivi, sono personalmente convinto che un assiduo utilizzo del metabolismo aerobico possa addirittura creare dei presupposti supercompensativi che possano portare a un risultato finale di incremento del rapporto massa grassa/massa magra; l'opposto di qualsiasi obiettivo motorio.

Domanda impossibile: qual è il segreto per emergere nel panorama italiano del fitness?

La fortuna! Nella vita oltre a saper sfruttare bene le occasioni che si presentano bisogna anche avere la fortuna di averle, queste occasioni. Devo ammettere che io ho avuto molta fortuna. Sono stato il personal trainer della famiglia Agnelli e di parecchi altri personaggi importanti ma solo perché ho avuto l'occasione che mi ha permesso di farmi conoscere e apprezzare. Sicuramente c'è gente più brava di me che non ha avuto quell'occasione e non ha potuto emergere. La fortuna è l'elemento sul quale bisogna...sperare.

Ma bisogna anche avere le idee chiare sul percorso da intraprendere...

Sono nato personal trainer, sono vissuto personal trainer ma a un certo punto ho avuto la necessità di creare una società poiché avevo tanti clienti da gestire e dovevo poter contare su un team di persone che potessero lavorare con la mia supervisione. Quindi questi colleghi esercitavano l'attività di "home training" con il mio Format. Successivamente è nata l'esigenza di avere una base in cui fare personal training con le persone che non amavano lavorare in casa propria. Così abbiamo cercato qualche posto che potesse andar bene e abbiamo aperto la Palestra di via Braccini. Dal momento che ho fatto il direttore degli American Club per tanti anni ho potuto rilevare in modo privilegiato il primo club, che ha aumentato il numero di iscritti grazie al team di persone entusiaste e brave che vi lavoravano. La palestra si è creata un buon nome e un ottimo utile così io e mio fratello, unici soci di questo club, abbiamo re- investito in altre palestre e siamo arrivati a sette club.Aggiungo che ho avuto la fortuna di trovare un team valido: ho insegnato per tanti anni alla facoltà di Scienze Motorie di Torino e probabilmente ho sviluppato delle doti particolari per scegliere le persone giuste per questa professione.Oggi nonostante la crisi e il Governo, che ci sta quasi impedendo di lavorare, continuiamo a crescere...

Quanto conta lo staff nel successo di un club?

Tantissimo. Sono molto orgoglioso delle persone che lavorano con me e mi vanto di avere accanto colleghi e insegnanti che sono stati miei allievi che adesso sono più bravi di me e dai quali posso imparare qualcosa: poter continuare a crescere, per me, è una grandezza e un valore importantissimo. Se mi fossi circondato di persone che ambivano solo a "succhiare" da me non avrei avuto la possibilità di crescere io stesso in competenza e professionalità grazie ai continui scambi con i miei collaboratori.

Le parole chiave da perseguire per avere successo come trainer?

Entusiasmo, è la base di tutto. Empatia, fondamentale (e aggiungerei Estetica: essere un bel trainer aiuta) . Competenza, ma non è fondamentale, anche se ovviamente dovrebbe essere imprescindibile e stare di diritto al primo posto. E a tutto questo aggiungo la famosa regola delle "3L": location location location! Mi spiego: un club che vuole sopravvivere deve avere la giusta Location. La gente non si sposta più molto e oggi i club sono tutti più o meno uguali. Bisogna aprire in un posto in cui ci sia parecchia gente che vive nei dintorni e la possibilità di parcheggiare. Fino a pochi anni fa qualsiasi luogo andava bene se sapevi fare bene il resto ovvero marketing, pubblicità, passaparola, eventi. Non considero secondarie queste attività, sia chiaro, ma oggi questi asset servono per il prestigio del nome.

Cosa vedi nel futuro del fitness? E cosa c'è nel tuo futuro?

Guardo sempre al futuro e al domani, sono convinto di avere davanti a me ancora tantissime cose da dire e da fare nel mondo del fitness. La direzione sarà sempre più quella del benessere a 360° e meno la mera ricerca estetica fine a se stessa. Per benessere intendo benessere psicologico, fisico e relazionale (maggior fiducia in se stessi) . Ho iniziato un progetto con l'Ospedale Le Molinette e con il San Giovanni Vecchio, e con il Centro di Candiolo, per un lavoro di attività fisica per le persone che sono state operate di tumore al seno. Stiamo producendo una bibliografia sul grandissimo effetto dell'attività fisica nell'evitare le recidive al tumore mammario. Un dato su tutti: il 40% di recidive in meno sulle persone che hanno svolto attività fisica vigorosa contro il 24% della chemioterapia. Questo dimostra che è almeno paritetica l'importanza dell'attività fisica, per creare le risposte ormonali interne in reazione alla grave malattia, insieme alle iniezioni di medicinali, che tuttavia devono essere seguite con scrupolo e fiducia. Sono rammaricato perché i medici obbligano i pazienti a farsi somministrare "veleno" mentre non "obbligano" le persone a muoversi, liquidando l'importante questione dell'attività fisica a un consiglio generico. In questa ricerca ho coinvolto parte del mio staff, cerchiamo di fare sempre delle cose interessanti per "tutti", che non si fermino ai muri della palestra e al training fine a se stesso...

BIO DI LUCIANO GEMELLO

Classe 1965, diplomato all'I.S.E.F. e laureato in Scienze Motorie presso la Facoltà di Torino (ma ha anche una Laurea in Management dello Sport presa all'Università Claude Bernard di Lione), Luciano, oggi dottorando in "Metodologie molecolari e morfo funzionali legate all'attività fisica" presso l'Università di Urbino, ha al suo attivo 22 anni di insegnamento presso la Facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Torino, passando dall'atletica leggera, al corso di metodologia dell'allenamento per finire con la cattedra di Personal Training, disciplina nella quale è riconosciuto da tutto l'ambiente sportivo come uno dei massimi esponenti a livello europeo. Non c'è solo fitness nel curriculum di Gemello: atleta di livello assoluto prima, tecnico nazionale specialista e allenatore della nazionale di atletica leggera giovanile (Club Italia di Sara Simeoni) poi, vanta un background di esperienze davvero eterogenee. Dopo essere stato per 12 anni direttore di American Club, è da sempre preparatore atletico di varie discipline sportive, tra cui calcio, sci, teatro- danza, golf. La sua professionalità, nel corso del tempo, è stata messa a disposizione di imprenditori, sportivi, attori che hanno seguito i suoi programmi di allenamento. Già nel 1992 ha fondato la P.H.T. (Personal Home Trainer), società di personal training che ancora oggi dirige. Nel corso del tempo ha collaborato con svariate testate sul tema del fitness e nel 2002 è uscito il suo libro "Il lavoro aerobico ingrassa". Luciano ha al suo attivo una collaborazione costante con numerosi Istituti di Medicina dello Sport italiani e americani, per esempio con la Berkeley University, dove le sue "strane idee" trovano spesso un appoggio scientifico.

Simona Recanatini



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