Certificati sportivi: necessario distinguere tra tesserati non agonisti più o meno impegnati

22 giugno 2015
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Certificati sportivi: necessario distinguere tra tesserati non agonisti più o meno "impegnati"



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Vento di novità nelle palestre. Il Coni, sentito il Ministero della Salute, dovrà dettare alle Federazioni sportive, alle discipline associate e agli enti di promozione sportiva riconosciuti Coni dei criteri per distinguere i tesserati che praticano nei centri ad esso affiliati attività sportive non agonistiche regolamentate, e quindi necessitano certificato medico annuale, da quelli che praticano, da soli, con gli amici o in palestre e piscine, semplice attività ludico motoria finalizzata al solo conseguimento del benessere psicofisico, e dai tesserati che al momento non praticano alcuno sport. E' la novità contenuta nella nota del Ministero della Salute del 17 giugno, esplicativa delle linee guida di indirizzo sui certificati non agonistici del 2014 e della legge sulle semplificazioni 98/2013 che ha abolito l'obbligo di certificato per chi fa attività ludico motoria. Il decreto distingue in modo definitivo quest'ultima attività da quella non agonistica regolata da organismi sportivi, che include le attività parascolastiche degli studenti fino alle superiori e i giochi della gioventù provinciali e regionali, ma soprattutto include chi si tessera presso società che propongono attività organizzate dal Coni o da enti da esso riconosciuti o sono affiliate alle Federazioni sportive. I tesserati a loro volta oggi comprendono tanto chi svolge attività sportive impegnative e regolamentate come fuori quota - troppo vecchio o troppo giovane per l'agonismo - quanto chi si ritrova iscritto a una palestra affiliata Coni che gli chiede il certificato pur svolgendo egli un'attività ludica. Il decreto ribadisce che l'ultima categoria va esentata dall'obbligo di certificato annuale. Il documento in questione può essere rilasciato dal medico di famiglia o dal pediatra di libera scelta ma anche dai medici specialisti in medicina dello Sport (del Ssn e in certe regioni pure del privato) o da quelli delle Federazioni medico sportive Coni. La visita ai fini del rilascio deve comprendere anamnesi ed esame obiettivo, misurazione della pressione arteriosa, e presentazione di un elettrocardiogramma refertato, che dev'essere prodotto una volta nella vita in condizioni normali ma va rifatto annualmente se il tesserato ha oltre 60 anni e presenta fattori di rischio cardiovascolari, oppure se a qualsiasi età presenta patologie croniche comportanti rischio cardiovascolare. Il medico di famiglia (o il pediatra) possono chiedere esami ulteriori (citata la prova da sforzo massimale) e visite specialistiche di branca o dal medico dello sport, e devono conservare i referti degli esami loro presentati, trascrivendoli (preferibilmente) nella scheda assistito informatizzata.

Mauro Miserendino

Fonte: Doctor33



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