Ridurre le calorie migliora sonno, umore e attività sessuale anche negli adulti normopeso

Molti studi hanno esaminato la gestione dei pazienti in eccesso ponderale, ma pochi hanno proposto protocolli di prevenzione dell'obesità, definita una vera e propria malattia dal Council of the Obesity Society (Allison D, et al. Obesity, 2008) caratterizzata da elevata prevalenza nei paesi industrializzati. Di recente sono stati pubblicati i dati dello studio CALERIE 2 (Comprehensive Assessment of Long- Term Effects of Reducing Intake of Energy Phase 2), uno studio prospettico condotto in individui normopeso, che ha valutato gli effetti di due anni di restrizione calorica (RC) su alcuni parametri, quali umore, qualità della vita, sonno e attività sessuale. Nel CALERIE 2 sono stati esaminati 218 soggetti adulti, in prevalenza donne (69,7%), con età media di 37,9 anni e BMI medio di 25,1 Kg/m2, randomizzati a restrizione calorica (deficit di 500 kcal/die o del 25% rispetto alla dieta isocalorica; n = 145) o a libertà di alimentarsi ad libitum (n = 75) .

«La RC prevedeva un normale numero di pasti nei primi 28 giorni e un counselling offerto da psicologi e nutrizionisti, anche in sessioni di gruppo» spiegano Giovanni De Pergola e Rosalba Liuzzi, dell'Ambulatorio di Nutrizione Clinica, UOC di Oncologia Medica, Dipartimento di Medicina Interna e Oncologia Umana, Università degli Studi di Bari "Aldo Moro". «I soggetti esaminati hanno compilato questionari all'inizio e dopo 12 e 24 mesi di studio. Soltanto nei soggetti maschi» specificano «sono stati determinati i livelli circolanti dei parametri che definiscono lo stato androgenico e la fertilità (SHBG, testosterone totale e libero, FSH, LH) sia all'inizio sia dopo 12 e 24 mesi di osservazione». Rispetto al regime ad libitum, la RC ha indotto: 1) una significativa riduzione del peso corporeo (- 7,6 kg vs + 0,4 kg; P < 0,001) ; 2) a 24 mesi, un significativo miglioramento dello stato dell'umore, della sensazione di benessere e delle relazioni sessuali e una riduzione dello stato di tensione; 3) un miglioramento della qualità del sonno dopo 12 mesi, ma non dopo 24 mesi di RC; 4) l'assente rilevamento di differenze di FSH, LH e testosterone totale tra i due gruppi dopo 12 e 24 mesi di osservazione, contestuale a livelli di SHBG significativamente maggiori sia dopo 12 sia dopo 24 mesi di RC e concentrazioni di testosterone libero significativamente ridotte soltanto dopo 12 mesi di RC. L'importanza dello studio - sottolineano De Pergola e Liuzzi - deriva dalla dimostrazione della possibilità di raggiungere tre obiettivi: «1) è possibile ottenere una perdita di peso stabile, anche a distanza di 2 anni dall'inizio della restrizione calorica; 2) il calo ponderale è realizzabile persino in soggetti normopeso (CALERIE 2 è il primo studio che ha dimostrato questo aspetto di particolare interesse, specie se si considera che in numerosi modelli animali, primati e non, è stato dimostrato che la restrizione calorica allunga la durata della vita e il periodo della vita libero da malattia) (Fontana L, et al. Cell, 2015) ; 3) il regime ipocalorico è efficace a lungo termine senza essere fortemente restrittivo (deficit di 500 kcal/die), il che suggerisce che l'obiettivo di prevenire l'obesità nella popolazione generale può essere considerato realistico».

Fonte: Doctor33