Certificati sportivi, per Ecg serve firma del cardiologo. Ecco gli sport esenti

11 dicembre 2016
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Certificati sportivi, per Ecg serve firma del cardiologo. Ecco gli sport esenti



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«In tema di elettrocardiogramma nei nuovi livelli essenziali di assistenza c'è una novità di rilievo che chi redige i certificati sportivi deve tener presente: il referto va firmato da un cardiologo». Francesco Fedele, presidente della Federazione Italiana di Cardiologia, che raccoglie le associazioni di settore, aggiunge un dettaglio importante al tema dei certificati sportivi agonistici e non agonistici, tornato alla ribalta dopo il congresso dei medici sportivi Fmsi. «Non basta avere il responso di una macchinetta per dichiarare che un cuore è "idoneo" all'attività sportiva, quei dati per essere validi vanno letti da una figura medica specialistica. E ciò a mio avviso è tanto più importante quanto più si scende con l'età dello sportivo: sono pochissimi i ragazzi che non praticano sport. A livello amatoriale ed agonistico, tutti sono interessati, ma ai giovani manca un momento di screening, non abbiamo più il medico scolastico, e questo purtroppo può spiegare il perché delle morti improvvise in campo tra ragazzi, adolescenti, giovani adulti di cui apprendiamo più di una volta al mese».

Dal 2013 (decreto del fare) i certificati sportivi sono stati resi non obbligatori per le attività ludico motorie, ma l'obbligo è rimasto per le attività non agonistiche: parascolastiche, giochi della gioventù locali e regionali, attività sportive in discipline agonistiche svolte da soggetti fuori età per la pratica agonistica. In questi tre casi, le linee guida del Ministero della Salute del 2014, elaborate con la Fnomceo, richiedono di presentare un elettrocardiogramma per ottenere il certificato dal medico di famiglia, pediatra o sportivo: se si tratta di ragazzi, basta uno pregresso, "una volta nella vita"; se si tratta di over 60 è invece sufficiente la presenza di un fattore di rischio (stile di vita sedentario) per richiedere l'ecg annuale; per gli under 60 il certificato va fatto annualmente se ci sono patologie croniche. Non richiedono il certificato le attività esentate dal Coni da una circolare del 13 giugno scorso, e cioè: tiro a segno, a volo, con l'arco, biliardo, bocce, dama, scacchi, bridge, bowling, golf, pesca di superficie, curling, aerei e barche telecomandate, cinotecnica. Non devono produrre certificato nemmeno i tesserati Coni non praticanti attività sportive e quelli a "impegno fisico evidentemente minimo", che però non è ulteriormente specificato. Non devono produrlo nemmeno i praticanti attività ludico motorie che di fatto si restringono, nell'ambito del non- agonismo, a sale da ballo, alla palestra del dopolavoro e ai tesserati Figest: quelli che praticano sport tradizionali come fionda, morra, lippa, lancio del formaggio, e tiro alla fune (per il quale però un po' di sforzo ci vuole...) Spesso, anche le palestre fuori dal circuito Coni chiedono il certificato, meglio se corredato da Ecg. Fedele è d'accordo. «Non è una pretesa, è giusto applicare a chi s'iscrive una linea guida dall'impatto positivo. Ad ogni età, quando si mette in moto il cuore bisogna fare un controllo».

Fonte: Doctor33



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