Integratori, Ministero comunica variazioni su avvertenze per Egcg e acido lipoico

26 novembre 2018
Aggiornamenti e focus

Integratori, Ministero comunica variazioni su avvertenze per Egcg e acido lipoico



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Il ministero della Salute ha comunicato alle aziende produttrici e alle associazioni di categoria l'aggiornamento delle disposizioni previste per l'uso di alcuni integratori alimentari modificando, nello specifico, le avvertenze degli integratori di acido lipoico e di epigallo catechina gallato (Egcg) da tè verde. Con una nota del 12 novembre, la Dirigenza generale per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione ha fatto sapere che la Sezione dietetica e nutrizione (Sdn) ha "rivalutato l'avvertenza prevista per l'impiego di acido lipoico negli integratori alimentari". Sulla base delle evidenze scientifiche, si legge nella nota, si è stabilito di modificare l'avvertenza introducendo un richiamo all'opportunità di sentire il parere del medico, nei seguenti termini: "Per l'uso del prodotto si consiglia di sentire il parere del medico. In rari casi l'acido lipoico può dare ipoglicemia".

Per quanto riguarda l'Egcg da tè verde, in integratori destinati alle donne in gravidanza e in allattamento, la Sdn ha rivalutato l'apporto massimo di 120 mg ammesso nelle linee guida ministeriali in considerazione del regolamento europeo 2017/2470 e del parere emesso dall'Efsa. "Considerando l'emergere di evidenze scientifiche attestanti che la sostanza interferisce negativamente sulla biodisponibilità di acido folico e, tenendo conto nel contempo dell'entità del fabbisogno di tale vitamina in gravidanza, ha concluso di sconsigliare in tale condizione l'uso di integratori contenenti Egcg che, pertanto, dovranno riportare in etichetta la seguente avvertenza: "Si sconsiglia l'uso in gravidanza". Discorso a parte è dedicato alla serratio- peptidasi, considerata al termine di un'indagine è un novel food, come attesta il catalogo della Commissione Ue aggiornato con tale indicazione. "Di conseguenza - ribadisce il Ministero - non è ammesso l'impiego della sostanza negli integratori alimentari". Il Ministero, pertanto, invita le aziende interessate a conformarsi al suddetto divieto a partire dalle prossime produzioni, fermo restando che non è ammessa la commercializzazione di integratori contenenti serratio- peptidasi.



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