Ecco come le difese immunitarie seguono la stagionalità

01 giugno 2015
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Ecco come le difese immunitarie seguono la stagionalità



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Quando cambia la stagione cambia anche il sistema immunitario. È quanto emerge da uno studio da poco pubblicato sulla rivista Nature communications e che ha coinvolto oltre 16.000 persone provenienti da ogni parte del mondo. «Molte malattie e processi fisiologici mostrano un andamento periodico nel corso dell'anno, eppure in genere non si pensa che i cambiamenti stagionali possano influenzare la salute o la funzione dei tessuti umani» spiega John Todd, professore e direttore del Jdrf/Wellcome trust diabetes and inflammation laboratory all'università di Cambridge, nel Regno Unito che ha coordinato lo studio.

Analizzando il materiale genetico (i geni) delle persone coinvolte nella ricerca, Todd e colleghi hanno scoperto però che circa un quarto dei geni analizzati mostrava differenze nei livelli di espressione a seconda delle stagioni: alcuni erano più attivi in inverno, altri in estate. «Sappiamo da tempo che malattie come il diabete, alcune cardiopatie, la sclerosi multipla e diverse malattie mentali hanno un andamento differente nei diversi periodi dell'anno, ma il nostro è il primo studio che mette in luce come anche i geni del sistema immunitario seguano un andamento stagionale» dice l'autore che poi aggiunge: «in un certo senso questa affermazione è ovvia e spiega perché le risposte alle malattie variano nel corso dell'anno».

Un'ulteriore dimostrazione della validità dell'associazione tra stagioni ed espressione dei geni del sistema immunitario è che le espressioni - come le stagioni - erano invertite nelle persone provenienti dall'emisfero nord rispetto a quelle dell'emisfero sud. Come spiegano gli autori della ricerca, i dati ottenuti potrebbero rivelarsi utili per impostare meglio le terapie per malattie come il diabete di tipo I e per disegnare i nuovi studi clinici nella maniera migliore. «In modelli sperimentali è stato osservato per esempio che un gene che sopprime l'infiammazione è più attivo in estate che in inverno» aggiunge Todd. «Se ciò fosse vero anche per l'uomo, le persone che vivono nell'emisfero nord del mondo avrebbero livelli di infiammazione più alti in inverno». E di conseguenza queste stesse persone avrebbero più problemi di salute in inverno dal momento che l'infiammazione è un fattore di rischio per diverse malattie. «Anche se non conosciamo nel dettaglio le ragioni delle differenze osservate, le modificazioni della composizione dei geni e delle cellule immunitarie con le stagioni ci fa pensare a una forma di adattamento dell'organismo all'ambiente che lo circonda» conclude il ricercatore.



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