Le piante nocive per cani e gatti
Tra le più pericolose, ecco i gigli (specialmente Lilium ed Hemerocallis), causa di insufficienza renale acuta nei gatti. E attenzione, non serve che l'animale ne abbia ingerito delle parti (anche piccole), sono tossici anche il polline o l'acqua del vaso.
Pericolose sono pure le palme da sago (dell'Ordine Cycadacae), particolarmente tossici i loro semi. Contengono cicasina, che è il principale agente tossico attivo: nei cani provoca grave insufficienza epatica e disturbi neurologici. I segni clinici comprendono vomito, diarrea, letargia, inappetenza, accumulo anomalo di liquidi nell'addome, dolore addominale, ittero e feci nere.
E passiamo al pothos, al giglio della pace e al filodendro: tutte queste piante contengono cristalli di ossalato di calcio insolubili e sono tossici per i pets. Tuttavia, i disturbi si limitano solitamente a dolore alla bocca e disturbi gastrointestinali. Occasionalmente possono risultare irritanti per gli occhi.
Disturbi gastrointestinali sono anche la conseguenza dell'ingerimento di azalea. Tuttavia, quantitativi maggiori della pianta possono dare pure anomalie della frequenza e del ritmo cardiaco e disturbi neurologici.
Anche l'aloe (ebbene sì in barba alle sue rinomate proprietà cicatrizzanti) può risultare tossica per cani e gatti. La sua linfa, infatti, può provocare diarrea e vomito intensi, di solito sono assenti segni più gravi.
Attenzione pure all'osta, pianta ornamentale che contiene saponina: essa può infatti provocare vomito, inappetenza e diarrea.
E chiudiamo con tulipani e narcisi, tanto belli quanto dannosi: l'ingestione dei loro bulbi, infatti, provoca nei pets variazioni della frequenza e del ritmo cardiaco, e della pressione sanguigna. Se vengono ingerite altre parti della pianta, i segni sono generalmente limitati a disturbi di stomaco.
Fonte: Veterinaria33