Endometriosi, un disturbo diffuso e spesso sottovalutato

14 febbraio 2023
Aggiornamenti e focus

Endometriosi, un disturbo diffuso e spesso sottovalutato



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L'endometriosi è una patologia invalidante, caratterizzata da dolori cronici e persistenti particolarmente accentuati durante il periodo mestruale, e proprio per questo motivo spesso ignorata o difficilmente distinguibile. È una malattia poco conosciuta e spesso si ha un ritardo nella diagnosi. Si tratta invece di un disturbo molto più diffuso di quanto si possa pensare: basti pensare che solo in Italia le donne con diagnosi conclamata di endometriosi sono almeno 3 milioni.  Si tratta dunque di un problema subdolo che necessita di una maggiore informazione e di una corretta diagnosi, che purtroppo non sempre avviene tempestivamente, perché confuso con un semplice dolore mestruale anche se in forma accentuata. 

Tessuto endometriale fuori dall’utero


L'endometriosi consiste nella presenza del tessuto endometriale, che normalmente riveste esclusivamente la cavità uterina, al di fuori della sua sede naturale, in altri tessuti ed organi. Le modificazioni di questo tessuto, determinato dagli ormoni sessuali prodotti dalle ovaie, determina forti sintomi invalidanti che influiscono sulla vita sociale, lavorativa, familiare, scolastica delle donne. Nel 30-40% dei casi l'endometriosi è causa di sub-fertilità o infertilità

Le donne possono soffrire di endometriosi dal menarca alla menopausa, con un picco tra i 25 e i 35 anni. I sintomi dell'endometriosi sono a volte insopportabili e consistono in dolore pelvico, a volte anche cronico, dolori mestruali, dolore nei rapporti sessuali, alterazioni dell'alvo, endo-belly (pancia gonfia), stanchezza fisica cronica, emicrania, difficoltà alla procreazione. 

Per quanto riguarda le cause di questa malattia una delle ipotesi è che le contrazioni uterine che avvengono durante la mestruazione, spingono di frammenti di endometrio dall'utero nelle tube e da queste in addome, con impianto sul peritoneo e sulla superficie degli organi pelvici, raramente su fegato, diaframma, pleura e polmone. Vi è anche una componente di familiarità, infatti, una ragazza che ha la madre o la sorella con endometriosi, ha un rischio sette volte maggiore di svilupparla.

Quattro stadi di endometriosi


L'American Society for Reproductive Medicine, ho individuate quattro stadi della sindrome: lo stadio I, o endometriosi minima, è caratterizzata dalla presenza di pochi millimetri di tessuto endometriale al di fuori dell'utero, localizzati in posizione superficiale. Lo stadio II, o endometriosi lieve è caratterizzata da un maggior numero di lesioni e più profonde; mentre lo stadio III, o endometriosi moderata, presenta una estensione maggiore, con presenza di cisti ovariche, e tessuto cicatriziale tra gli organi pelvici. Infine, lo stadio IV, endometriosi grave, in cui gli impianti endometriosici sono molto profondi e vi è la presenza di voluminose cisti su una o entrambe le ovaie. 

La diagnosi di endometriosi può non essere semplice

La diagnosi dell'endometriosi può essere molto semplice quando la malattia è presente nelle ovaie dove forma le note cisti dette "cisti cioccolato". Se la malattia non è localizzata nelle ovaie, può essere di difficile diagnosi soprattutto quando inizia lo sviluppo nel connettivo pelvico (endometriosi profonda) o sull'utero (adenomiosi superficiale o adenomiosi profonda). Per la diagnosi è necessaria una visita medica ginecologica, a cui fa seguito una Risonanza Magnetica Nucleare ed esami specialistici specifici del sangue.


Terapie per l’endometriosi: chirurgica e farmacologica

L'endometriosi si avvale, in relazione alla tipologia di malattia presente nel paziente, di terapie mediche di supporto che hanno il compito di ridurre temporaneamente i sintomi della malattia. Successivamente si può intervenire con terapie chirurgiche di rimozione del tessuto endometriosico. Queste prevedono esclusivamente interventi con tecniche laparoscopiche, mininvasive, conservative su tutti gli organi dell'addome e pelvi femminile. Si utilizzano nello specifico la laparoscopia diagnostica, la laparoscopia operativa, la laparoscopia pelvica avanzata, la laparoscopia pelvica multidisciplinare, la laparoscopia robotica.

Alimentazione, controllo dell’infiammazione e della malattia

Uno dei fattori in grado di influenzare l'endometriosi è la presenza di uno stato infiammatorio generale. È stato dimostrato il legame tra dieta ed endometriosi, in particolare la funzione di alcuni componenti antinfiammatori presenti negli alimenti, in grado di mitigare i sintomi della patologia. Quindi la dieta in generale e alcuni singoli nutrienti in particolare possono andare ad influenzare l'andamento della malattia e l'intensità dei sintomi. le scelte alimentari possono avere un importante impatto sullo stato di salute dell'organismo e una dieta antinfiammatoria, diventando così anch'essa un vero e proprio trattamento da aggiungere a quelli medici. L'obiettivo del piano dietetico è quello di migliorare la risposta insulinica e la sintomatologia globale dell'endometriosi, attraverso la combinazione di cibi antinfiammatori, disintossicanti e liberi da ormoni. il piano dietetico va studiato insieme al proprio medico, ma in generale sono da ridurre carne rossa, latticini, e glutine; mentre sono da prediligere: fibre, quindi frutta e verdura, avocado, cereali integrali, legumi, semi oleosi e frutta secca; pesce azzurro e salmone.


Chiara Romeo



Fonti:

Fondazione Italiana Endometriosi

Ministero della salute





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