Parte domani #iRUN2, per promuovere lo screening per il tumore del colon retto

08 settembre 2015
Aggiornamenti e focus

Parte domani #iRUN2, per promuovere lo screening per il tumore del colon retto



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#iRUN2, è la campagna di sensibilizzazione alla prevenzione e screening per il tumore del colon retto che partirà domani, 9 settembre.
L'iniziativa, presentata oggi a Milano, è promossa dall'associazione no profit Podisti da Marte, dall'Osservatorio nazionale screening (Ons), dal Gruppo italiano screening colorettale (GISCoR), con il sostegno de La Gazzetta dello sport e il contributo non condizionante di Roche.
La prima tappa a Milano ha anche il patrocinio di Regione Lombardia e il sostegno della Rete oncologica lombarda (ROL).

E proprio domani la prima tappa del progetto. «Si tratta di una corsa, o camminata, nel puro stile di Podisti di Marte: "Io corro per..." e "io corro a...", un invito ad attivarsi, per se stessi e per gli altri» ci spiega Fabrizio Cosi, fondatore e presidente dell'associazione. «L'appuntamento è per domani, 9 settembre alle ore 18:30 a Milano, con ritrovo, partenza e arrivo in Piazza del Liberty. E "strada correndo" doneremo ai passanti i nostri "fiori informativi Marziani" e un volantino che spiega l'importanza dello screening» conclude Cosi.
Al punto di ritrovo sarà possibile fare una piccola donazione per sostenere la causa. Un altro modo per sostenere la campagna è quello di postare un selfie sulla pagina Facebook iRUN2, e/o sul proprio profilo Twitter (inserendo l'hashtag #iRUN2 con @podistidamarte), taggando due amici, e invitandoli a fare lo stesso. Sulla Pagina Facebook iRUN2 saranno pubblicate informazioni sulla malattia, su come prevenirla e sulle attività correlate alla campagna.

#iRUN2 proseguirà in autunno in Campania, per poi arrivare a tutte le regioni italiane.

Il messaggio è molto semplice: il giusto stile di vita - con un'alimentazione controllata e una regolare attività fisica - abbinato allo screening offerto gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale, può evitare il tumore del colon retto, o scoprirlo prima che sia troppo tardi.

Il tumore del colon retto è una delle forme di cancro più diffuse al mondo, con oltre 1,2 milioni di nuovi casi diagnosticati e più di 600mila morti ogni anno.
«In Italia le persone con una diagnosi di tumore al colon retto sono quasi 300mila, solo nel 2014 abbiamo avuto quasi 52mila diagnosi stimate. Tra gli uomini si trova al terzo posto, preceduto solo dai tumori di prostata e polmone (14 per cento di tutti i nuovi tumori), mentre tra le donne si colloca al secondo posto, preceduto dal tumore della mammella», spiega Roberto Labianca, coordinatore della Rete oncologica lombarda (Rol), la rete creata da Regione Lombardia per favorire la condivisione delle informazioni cliniche e la comunicazione tra i medici e le strutture sanitarie che attuano la prevenzione oncologica, assistono e curano le persone colpite da tumore.

Il test utilizzato nella quasi totalità dei programmi di screening è la ricerca del sangue occulto nelle feci, eseguito ogni 2 anni. «Lo screening è offerto gratuitamente ai cittadini tra i 50 e i 69 anni. Le Asl spediscono periodicamente al loro domicilio l'invito a ritirare il kit per la ricerca del sangue occulto presso farmacie o Asl (a seconda della regione). Si tratta di un esame semplice, non invasivo: consiste nella raccolta, eseguita a casa, di un piccolo campione di feci e nella ricerca, in laboratorio, di tracce di sangue non visibili a occhio nudo, che possono essere indizio della presenza di forme tumorali oppure di polipi che possono, in futuro, degenerare» specifica Marco Zappa, direttore dell'Osservatorio nazionale screening (Ons).

E precisa Emanuela Anghironi: «Il test ha quindi una duplice funzione, quella della diagnosi precoce (in caso di scoperta del tumore, è possibile procedere immediatamente con ulteriori accertamenti, e procedere poi con l'intervento chirurgico, eventualmente associato a chemioterapia), e quella della prevenzione, con la rimozione dei possibili polipi, non permettiamo che si sviluppi il tumore».

Una piccola parte dei programmi di screening attivi in Italia (in particolare nella regione Piemonte) utilizza al posto della ricerca del sangue occulto un altro esame, la rettosigmoidoscopia, un esame endoscopico dell'ultima parte dell'intestino, eseguita una sola volta all'età di 58-60 anni.

E aggiunge Marco Zappa: «Dalle analisi dell'Osservatorio nazionale screening emergono due esigenze, due obiettivi da raggiungere. Innanzitutto è necessario migliorare da parte delle regioni il livello di invito alla popolazione, che oggi è fermo ancora al 60 per cento dei cittadini tra i 50 e i 69 anni. Inoltre, bisogna alzare le adesioni agli inviti da parte della popolazione (che è pari al 44 per cento su scala nazionale). Ci auguriamo che campagne come #iRUN2 possano contribuire ai nostri sforzi».

Ilaria Pedretti



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