Per attenuare i fastidi dell’eczema atopico

11 dicembre 2009
Interviste

Per attenuare i fastidi dell’eczema atopico



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Colpisce soprattutto i bambini nei primi anni di vita e solitamente, ma non sempre, migliora crescendo. Alla base del disturbo si riconosce un disordine immunitario, ma i rimedi spesso si limitano ad alcune attenzioni pratiche sul fronte del lavaggio e dell'idratazione cutanea. Se serve, ci sono anche i farmaci, sicuri ed efficaci. Ce ne parla Carlo Gelmetti, direttore della Clinica dermatologica dell'Università degli studi di Milano.

Come si riconosce l'eczema atopico?
L'eczema atopico si differenzia dalle altre forme di dermatite (allergica, da contatto ecc.), essenzialmente, per la localizzazione delle lesioni, che sono invece indistinguibili riguardo all'aspetto. In tutti i casi, infatti, si riscontrano aree di cute ispessita, arrossata e desquamata. Nel neonato, le manifestazioni si concentrano a livello del cuoio capelluto, delle guance e delle zone estensorie degli arti inferiori e superiori. Dopo i primi sei mesi di vita, iniziano a essere interessate le guance, mentre cuoio capelluto, braccia e gambe migliorano spontaneamente e le lesioni si spostano verso la piega anteriore del gomito e l'incavo posteriore del ginocchio. Nel bambino più grande e nell'adolescente sedi preferenziali dell'eczema atopico sono i polsi e le caviglie, che nell'età adulta si estendono alle superfici di mani, piedi e alla cute che circonda bocca e occhi.

Quali fastidi determina?
La dermatite atopica può dar luogo a manifestazioni di severità molto variabile. Il fastidio, consistente essenzialmente in bruciore, prurito e generico "disagio" cutaneo, è proporzionale al danno presente. Sarà, quindi, modesto e saltuario nei quadri lievi; più intenso e persistente in quelli severi, talvolta al punto da ostacolare il riposo notturno e interferire con le possibilità di concentrazione e con la resa scolastica e lavorativa.

Quali interventi possono essere impiegati per attenuare i sintomi?
Nelle forme lievi, l'approccio si basa sull'applicazione generosa e costante di emollienti, in grado di promuovere la riparazione cutanea e far regredire le lesioni iniziali, prevenendone la degenerazione verso manifestazioni moderate o gravi. Creme, gel, unguenti e lozioni idratanti/nutrienti sono i cardini dell'intervento d'attacco, che resta valido, seppur non sufficiente, anche nelle forme più serie, a patto che la cute sia integra e non siano presenti secrezioni. In questi ultimi casi, l'uso di emollienti va evitato, passando a farmaci specifici. È , inoltre, fondamentale limitare il numero e la durata dei lavaggi, usando prodotti detergenti delicati (latti, non-saponi, oli da bagno) in quantità minime e soltanto se realmente necessari. Nel bambino di pochi mesi, per esempio, il lavaggio con acqua tiepida è sufficiente per garantire l'igiene al cambio del pannolino, mentre il bagno può essere effettuato quotidianamente o a giorni alterni, per tempi brevi (10-15 minuti) e in acqua tiepida (35-40°C), eventualmente addizionata di oli emollienti o antisettici specifici.


Sul fronte farmacologico, a quali preparati si può fare riferimento?
Quando emollienti e accorgimenti pratici non riescono a determinare un sollievo adeguato, i corticosteroidi topici rappresentano l'arma farmacologica fondamentale, risultando vantaggiosi in termini di efficacia, tollerabilità, costo e rapidità con la quale riescono a determinare il miglioramento clinico. Ma le loro proprietà possono essere sfruttate soltanto a breve o, al più, a medio termine. I genitori non devono temerne effetti collaterali sistemici perché l'assorbimento cutaneo, ai dosaggi e per i tempi previsti, è minimo e innocuo anche nei bambini.

Rosanna Feroldi




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