Rash cutaneo nei bambini: cos’è e quando è il caso di consultare il medico

22 aprile 2020
Aggiornamenti e focus

Rash cutaneo nei bambini: cos’è e quando è il caso di consultare il medico



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"Cambiamento del colore e dell'aspetto dell'epidermide associato a un'irritazione o un rigonfiamento della pelle". Così viene definito in termini medici il rash cutaneo, un problema piuttosto noto ai genitori che hanno a che fare quasi quotidianamente con piccole macchie e arrossamenti che compaiono sulla pelle dei loro figli. Gli esperti tendono a tranquillizzare mamme e papà: spesso i rash non rappresentano un problema serio e si risolvono da soli nel giro di poco tempo, ma dal momento che le cause di questi cambiamenti di colore e aspetto della pelle possono essere estremamente varie, è meglio non abbassare la guardia. Ecco le informazioni e i consigli che gli specialisti della Loyola University (Stati Uniti) hanno da poco pubblicato sul loro sito internet.

Non è semplice descrivere il rash cutaneo ed elencare in modo completo le cause che lo possono determinare. Il linea generale questo problema della pelle si presenta sotto forma di aree arrossate, piccoli pomfi in rilievo, lividi o bolle, oppure come combinazioni di tali forme e in alcuni casi può causare anche prurito o dolore al piccolo che ne soffre. Per capire come trattare un rash è fondamentale identificarne la causa, ma questa operazione non è sempre immediata poiché alla base del rash ci può essere una semplice irritazione, ma anche un'allergia o un'infezione virale potenzialmente grave. «Per non correre rischi inutili è sempre meglio consultare il pediatra o il medico di famiglia» spiega Heidi Renner, pediatra alla Loyola medicine e assistente professore alla Loyola University Chicago stritch school of medicine, elencando anche alcuni segni e sintomi da considerare come campanelli d'allarme in caso di presenza di rash cutaneo.

«Se il bambino mostra oltre al rash mostra anche segni di disidratazione che includono una scarsa assunzione di liquidi, labbra secche e poca quantità di urina prodotta è necessario rivolgersi al pediatra perché questi potrebbero essere i segnali di un problema più grave» afferma.

Molti rash si risolvono da soli e sono piuttosto semplici da trattare, ma in altri casi il quadro si complica ed è opportuno sapere come comportarsi, soprattutto quando la causa è rappresentata da un virus. Tra i più comuni virus che provocano arrossamenti e comparsa di macchie sulla pelle ci sono quelli responsabili della roseola (la "sesta malattia"), del morbillo e della varicella. Si tratta di virus molto contagiosi e per questo motivo è necessario lavarsi spesso e bene le mani e tenere i bimbi infetti lontani da altri bambini per evitare la trasmissione. Il vaccino rappresenta una soluzione efficace contro il contagio da parte dei virus del morbillo. Tra gli altri virus responsabili dell'insorgenza di rash nei più piccoli c'è il coxsackie, che si trasmette attraverso secrezioni respiratorie o contatto diretto ed è responsabile della sindrome mani-piedi-bocca che causa fastidiose e dolorose vesciche in queste aree del corpo.

«Non esiste un vaccino per la prevenzione e nemmeno un trattamento specifico per questa infezione; l'unica cosa che i genitori possono fare è cercare di alleviare il fastidio con prodotti da banco ad hoc» spiega Renner.Anche la quinta malattia, con i suoi tipici rash sul volto e sul corpo, è causata da un virus respiratorio, il Parvovirus B19. In questo caso il bimbo sviluppa la malattia (e il rash) dopo circa 10 giorni dal contatto con il virus e una volta comparso il rash il piccolo non è più contagioso.

«Non ci sono trattamenti specifici per la quinta malattia che comunque in genere si presenta in forma lieve e si risolve senza complicazioni» rassicura l'esperta. Attenzione massima invece se il bambino ha la febbre e un rash di colore rosso vivo o porpora con macchie che non diventano bianche alla pressione: in questo caso si potrebbe trattare di infezione da meningococco ed è necessario l'intervento tempestivo del medico.



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