Allergie respiratorie al verde

11 aprile 2007
Aggiornamenti e focus

Allergie respiratorie al verde



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I modelli alimentari oggi tendono a essere sempre più lontani dalla dieta mediterranea, persino in un paese simbolo come il nostro e soprattutto per quanto riguarda i bambini e i giovani. Una tendenza che però contrasta con la mole crescente delle evidenze protettive di questo stile alimentare, essenzialmente più vegetale e quindi meno grasso e più ricco di sostanze antiossidanti, nei confronti di molti problemi di salute attuali. Questo può valere anche per patologie con le quali un collegamento appare meno immediato: è il caso delle allergie respiratorie come asma e riniti in bambini e adolescenti, contro le quali una ricerca pubblicata su Thorax indica ora che la dieta mediterranea potrebbe esplicare proprietà difensive.

Bene uva, arance e pomodori


Com'è noto le allergie in età evolutiva, respiratorie e non, sono diffuse; in Italia è colpito da rinite e asma il 9,5% dei bambini di 6-7 anni e il 10,4% degli adolescenti, come riferito per esempio per il 2002 dal secondo SIDRIA, studio italiano su disturbi respiratori dell'infanzia e ambiente, mostrando un incremento rispetto allo studio precedente. In quell'indagine si era anche messa in luce una relazione tra rischio di asma e obesità, sedentarietà, eccesso di sale e bevande gassate, dieta povera di frutta e verdura. Sulla stessa lunghezza d'onda i riscontri della nuova ricerca, che ha riguardato 690 bambini e ragazzi dai 7 ai 18 anni residenti in aree rurali di Creta. Si sono monitorate attraverso questionari ai genitori sia le abitudini alimentari, considerando 58 cibi di nove tipi (verdura, frutta, cereali, noci, pesce, prodotti caseari, carne rossa, pollame, oli e margarina), sia i sintomi di rinite e di asma (sibili), condizioni piuttosto rare nell'isola nonostante siano relativamente comuni le atopie, sensibilizzazioni allergiche dimostrate dai test cutanei, come quelle relative agli acari e ai peli di animali.
L'aderenza alla dieta mediterranea è apparsa nel complesso buona, cioè elevata per il 28%, media per il 44% e bassa per il 28%; gli indici migliori erano a 13-14 anni ma a 15-18 anni diventavano i peggiori, a segnare il passaggio sul finire dell'adolescenza dalla tradizione familiare verso modelli alimentari più alla moda. In particolare per uva, arance, mele e pomodori freschi il consumo giornaliero si è rivelato protettivo contro i sintomi asmatici, per le arance e i kiwi contro la rinite allergica, mentre l'assunzione di frutta e verdura in generale non era associato all'atopia senza le manifestazioni allergiche. Anche consumare noci oltre tre volte alla settimana è apparso inversamente associato al rischio e ai sibili asmatici, al contrario della margarina che si legava a maggiore probabilità di sibili e rinite allergica. Rispetto all'aderenza alla dieta mediterranea, quella elevata era maggiormente protettiva nei confronti della rinite allergica e della tosse notturna e in misura minore nei riguardi di sibili e atopia.

La chiave negli antiossidanti


La ricerca non è esaustiva, dato che non prende in considerazione molti aspetti, dal consumo di dolci e di fast food dei ragazzi ai dati sull'atopia tra i genitori, né accerta relazioni di causa-effetto, tuttavia l'aderenza alla dieta mediterranea sembra essere una spiegazione della relativa carenza di sintomi allergici nella popolazione studiata. Un fatto che non dovrebbe sorprendere, connesso soprattutto al forte consumo di frutta e verdura tipico di questo stile alimentare, con il relativo elevato contenuto negli alimenti vegetali di sostanze antiossidanti potenzialmente importanti anche per effetti benefici sulla funzione respiratoria. Antiossidanti dei quali si sono identificate azioni protettive d'altro genere sono per esempio il resveratrolo dell'uva, il licopene abbondante nel pomodoro, la vitamina E di cui sono ricche le noci, per citare tre alimenti tradizionali dell'area mediterranea. Le ricerche insomma indicano sempre più che antiossidante fa rima con salute.

Elettra Vecchia



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